Blak Mirror: San Junipero (2016): il paradiso artificiale

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San Junipero locandina

Black Mirror: San Junipero (stagione 3, episodio 4)

Titolo originale: Black MirrorSan Junipero

Anno: 2016

Genere: fantascienzadistopico

Paese: Regno Unito

Produzione: Netflix

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Charlie Brooker

Regia: Owen Harris

Sceneggiatura: Charlie Brooker

Fotografia: Gustav Danielsson

Montaggio: Nicolas Chaudeurge

Attori: Gugu Mbatha-Raw, Mackenzie Davis, Denise Burse, Annabel Davis, Raymond McAnally, Gavin Stenhouse

Trailer originale della terza stagione di Black Mirror

Trama di San Junipero

San Junipero, 1987: Yorkie, giovane e introversa, incontra in una discoteca Kelly, più grande e disinibita. Nonostante la reciproca attrazione, inizialmente Yorkie, intimidita dalla propria inesperienza, rifiuta le avances dell’altra donna, ma le due finiscono comunque per avere un rapporto a casa di Kelly. San Junipero e le due donne si riveleranno però essere qualcosa di molto diverso da quanto appare all’inizio.

Le protagoniste dell'episodio
Le protagoniste dell’episodio

Recensione di San Junipero

Vuoi passare il resto dei tuo giorni in un luogo in cui niente è davvero importante e finire come Wes, come tutti quegli unitili fottuti idioti al Quagmire che provano di tutto pur di sentire qualcosa? Io non ci sto. Io morirò.

San Junipero

Black Mirror è sicuramente una delle serie più interessanti degli ultimi dieci anni: si tratta di un’opera antologica quindi ogni episodio è autoconclusivo, ma si trova sempre come filo conduttore il rapporto che l’uomo instaura con la tecnologia e soprattutto il modo in cui l’uso della tecnologia influisce sull’uomo stesso. Il massmediologo Marshall McLuhan teorizza che la tecnologia è un’estensione del nostro corpo e l’elettronica nello specifico è un’estensione del nostro sistema nervoso: la tecnologia quindi non può solo essere utilizzata, ma, come già trasposto in Videodrome (Cronenberg, 1983), inesorabilmente influisce sulla nostra stessa natura di esseri umani. Black Mirror guarda nel futuro prossimo cercando di prevedere in che modo la tecnologia ci cambierà, in un’ottica estremamente pessimistica. San Junipero, uno degli episodi più amati da pubblico e critica, è stato spesso definito l’”eccezione alla regola”, l’unico episodio a lieto fine e ottimista della serie, ma questo è secondo me un grande fraintendimento.

Fotogramma di San Junipero

La verità è che ho deciso di trascorrere il tempo qui senza mai… senza provare dei sentimenti. Mi spaventano. Voglio essere onesta con te. Tu sei stata un imprevisto del tutto inatteso. Il fatto è che non so quanto tempo mi resta. Non lo so, non ero pronta per questa cosa.

Kelly – San Junipero

Alla fine dell’episodio, Kelly decide di unirsi a Yorkie e di “caricare” la propria coscienza in quello che si è scoperto essere il software San Junipero: questa decisione è stata da molti interpretata come un atto d’amore, ma si tratta in realtà di un tradimento da parte di Kelly verso i suoi stessi principi. La donna, infatti, aveva dichiarato di voler morire come il marito e la figlia per una questione etica, perché riconosce il significato della morte e si rende conto che San Junipero è un paradiso artificiale e alienante (come dimostrato dalle persone che lo popolano da più tempo), ma di fronte alla morte stessa non riesce ad andare fino in fondo e con la scusa dell’amore per Yorkie, sicuramente romantico ma imparagonabile a quanto potessero significare per lei il marito e la figlia, si tira indietro e, come probabilmente la gran parte di noi farebbe – o perlomeno sarebbe tentata di fare, sceglie l’eterna giovinezza, entrando in quello che di fatto, come mostrato nel finale, non è altro che un database di fantasmi. L’episodio, dunque, non vuole mostrare che l’amore dona una seconda vita, ma vuole porci di fronte a queste domande: cosa faremmo noi se San Junipero esistesse e soprattutto quanto questo minerebbe il nostro essere umani? Cosa significa essere immortali e cosa diventeremmo una volta tali?

In conclusione

Lati positivi

  • Splendida fotografia e in generale ottima realizzazione visiva
  • Estetica anni ’80 molto suggestiva
  • Genialità, intuizione e potenza emotiva tipiche di Black Mirror

Lati negativi

  • Facilmente fraintendibile
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