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Smile 2
Titolo originale: Smile 2
Anno: 2024
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: Horror, Thriller psicologico
Casa di produzione: Paramount Players
Distribuzione italiana: Paramount+
Durata: 127 minuti
Regia: Parker Finn
Sceneggiatura: Parker Finn
Fotografia: Charlie Sarroff
Montaggio: Elliot Greenberg
Musiche: Cristobal Tapia de Veer
Attori: Naomi Scott, Kyle Gallner, Rosemarie DeWitt, Lukas Gage, Drew Barrymore, Raúl Castillo, Dylan Gelula, Miles Gutierrez-Riley
Trailer di “Smile 2”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Il primo Smile – pur mostrando una buona tecnica in certe sequenze – non era sorretto da una sceneggiatura sufficientemente forte. Il film era uscito con le ossa rotte dal confronto con parte della critica, ma il pubblico lo aveva eletto a horror dell’anno, regalandogli un grande incasso. Un risultato del genere chiamava a gran voce un sequel, che arriva nel 2024, il 17 ottobre, nelle sale italiane, per la regia di Parker Finn, regista anche del primo capitolo del 2022, mentre riguardo al cast troviamo le new entry Naomi Scott (Sopravvissuto – The Martian, 2015; Aladdin, 2019) e Ray Nicholson (Panic, 2021; Licorice Pizza, 2021).
Trama di “Smile 2”
Vi ricordate di Joel? Lo avevamo lasciato alla fine della scorsa pellicola con il riflesso della protagonista in fiamme stampato nell’occhio. Smile 2 comincia proprio con lui, intento a liberarsi dalla maledizione contratta. Da qui, la storia si sposta su Skyle, cantante pop reduce da un grave incidente e da una dipendenza da droga che le ha fatto toccare il fondo. Skyle vuole riprendere in mano la sua vita e si affida a sua madre-manager e al suo entourage. Da quando un incidente colpisce un suo amico, i sorrisi delle persone attorno a lei saranno sempre più minacciosi.

Recensione di “Smile 2”
In Smile 2 ci sono i soliti sorrisi inquietanti, ci sono i capelli, che Skyle si strappa per lo stress e ci sono le bottiglie d’acqua che si scola in un sorso per placare le sue crisi di astinenza. Naomi Scott – la Jasmine dell’Aladdin del 2019 – scende dal tappeto volante, sale sul palcoscenico e veste i panni di una pop-star sconvolta dal rimorso e sommersa dalle pressioni della popolarità. Dopo Trap e Maxxxine, anche questo film ci ricorda come il mondo dello spettacolo sia fatto di luci e autografi, ma anche di opportunisti, falsità e solitudine. In questo senso la protagonista della vicenda si trova schiacciata dalla spada di Damocle del successo: non può fidarsi di nessuno perché dietro a ogni sorriso può nascondersi il pericolo. Il pubblico la idolatra, ma solo quando recita il suo ruolo di “star pentita”. Il vero orrore per Skyle non sta nella maledizione, ma nei sorrisi forzati di chi la pugnalerà alle spalle il giorno dopo, o di quelli che cercano di ottenere qualcosa da lei. Nella consapevolezza di non poter contare su nessuno, perché nessuno la vede come un’amica, una figlia o una fidanzata, ma solo come una celebrità.
Smile 2 possiede dunque una tematica e un approccio narrativo interessanti, ma possiamo dunque dire che il film è promosso a pieni voti? Beh, al netto dei miglioramenti le criticità non mancano. Il regista non osa mai più di tanto. I temi sono sviluppati abbastanza bene, ma non si va a fondo quanto si potrebbe. I jump-scares vanno a segno ma talvolta sono scontati e finiscono per rovinare scene di tensione che avrebbero giovato di una maggiore lentezza. In più, il finale è soddisfacente ma forse un po’ frettoloso e lascia scoperti alcuni punti (soprattutto su un personaggio), che rimangono insoluti anche dopo i titoli di coda.
Il primo film lo aveva già messo in chiaro: Finn a livello di regia non sarà Hitchcock (e nemmeno Shyamalan) ma una scena di tensione la sa mettere in piedi. Si affida a piani sequenza abbastanza lunghi e a una fotografia che punta su colori scuri che si oppongono alle luci chiare dei flash e dei concerti.

In conclusione
Se nel primo si riconoscevano i tratti di un’occasione sprecata, qui troviamo un netto passo in avanti. Smile 2 è un horror che funziona. Accontenta i fan degli horror adolescenziali, ma non disdegna anche un approccio più maturo e riflessivo. Naomi Scott domina la scena e ci trasporta in un incubo senza fine in cui realtà e immaginazione si mescolano.
Chi ha amato il primo Smile non avrà problemi a provare gli stessi sentimenti per questo film, ma anche i suoi detrattori potranno trovare l’occasione buona per ricredersi su questo nuovo brand horror.
Note positive
- Lato tecnico
- Recitazione
- Personaggio principale
- Intrattenente
- buone scene di tensione
- Descrizione del mondo dello spettacolo
Note negative
- Finale affrettato
- uso reiterato dei jumpscares
- Non va sempre a fondo nelle sue tematiche

