So cosa hai fatto (2025). La nostalgia abbraccia la modernità

Recensione, trama e cast di So cosa hai fatto (2025), il nuovo film horror che richiama le vicende accadute nel film omonimo del 1997.

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I Know What You Did Last Summer (2025) – Sarah Pidgeon, Madelyn Cline, Chase Sui Wonders, Jonah Hauer-King e Tariq Withers – Regia di Jennifer Kaytin Robinson – © 2024 CTMG, Inc. – Fotografia: Brook Rushton – Immagine concessa per uso editoriale. Tutti i diritti riservati a Sony Pictures Entertainment Inc.
I Know What You Did Last Summer (2025) – Sarah Pidgeon, Madelyn Cline, Chase Sui Wonders, Jonah Hauer-King e Tariq Withers – Regia di Jennifer Kaytin Robinson – © 2024 CTMG, Inc. – Fotografia: Brook Rushton – Immagine concessa per uso editoriale. Tutti i diritti riservati a Sony Pictures Entertainment Inc.

Trailer di “So cosa hai fatto”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

So cosa hai fatto è un altro prodotto audiovisivo che allarga l’orizzonte dell’universo basato sulla fortunata penna di Lois Duncan. Il film esce a diciannove anni di distanza dall’ultimo capitolo della saga, Leggenda mortale, ma cronologicamente è il seguito di Incubo finale, il quale segna le apparizioni più recenti di alcuni personaggi originali. La linea temporale del film è ben definita: le vicende di questo nuovo gruppo di protagonisti si svolgono nella medesima città e quasi trent’anni dopo il massacro di Southport, andato in scena nel famosissimo film So cosa hai fatto, del 1997. Fanno parte del cast giovani attori e attrici come Madelyn Cline, Chase Sui Wonders, Jonah Hauer-King, Tyriq Whiters, ma sono presenti anche Jennifer Love Hewitt e Freddie Prinze Jr., i quali riprendono i loro rispettivi ruoli di Julie Jones e Ray Bronson.

Il film è distribuito da Sony Pictures Italia ed è possibile trovarlo nelle sale dal 16 luglio 2025.

Trama di “So cosa hai fatto”

Cinque ragazzi di Southport escono a festeggiare il 4 luglio. Durante il tragitto in macchina, decidono di fermarsi su una strada pericolosa, causando un incidente che risulta mortale per un uomo al volante di un fuoristrada. I cinque amici giurano di non dire niente a nessuno, ma a un anno esatto dall’accaduto, devono affrontare la questione quando uno di loro riceve un biglietto minaccioso.

Recensione di “So cosa hai fatto”

L’ultima volta che il pubblico ha sentito parlare di Julie Jones e dei personaggi originali di So cosa hai fatto era il 1998, l’anno in cui uscì Incubo finale, da allora non si è saputo più nulla della coraggiosa ragazza interpretata da Jennifer Love Hewitt. Citando il classico “dove eravamo rimasti?”, nelle ultime sequenze è possibile vedere Ben Willis ancora in vita che trascina Julie per le gambe, ma il finale è ancora oggi enigmatico e lascia dei dubbi, non si sa se è frutto dell’immaginazione di Julie o se è la realtà. A ogni modo, dopo quasi trent’anni, si torna a Southport. So cosa hai fatto, quello del 2025, presenta al grande pubblico protagonisti nuovi, ma stesse sensazioni, non a caso il gruppo è formato da personaggi molto simili per caratteristiche a quello del 1997. Anche in questa occasione, ci sono due ragazze e due ragazzi, andandoli ad analizzare uno a uno, si possono fare dei facili confronti con i protagonisti del primo film. C’è la reginetta Danica, paragonabile a Helen, c’è Ava che può essere paragonata a Julie, poi ci sono Milo e Teddy, paragonabili rispettivamente a Ray e a Barry. L’unica differenza è che in questo gruppo è presente un’ulteriore ragazza, Stevie, la quale sembra essere una sorta di amica dimenticata. Non c’è da stupirsi se la regista omaggia il primissimo film, in determinate scelte registiche c’è la volontà di rimandare lo spettatore a esso.

Già nelle prime sequenze troviamo un omaggio, con la macchina da presa che sorvola le acque di Southport, proprio come nel primo film. Persino il luogo dove avviene l’incidente fatale non lascia spazio all’immaginazione; c’è un richiamo ben preciso, proprio per far capire che si sta omaggiando quel film. Ma non bisogna farsi ingannare, perché So cosa hai fatto, dopo un inizio di questo tipo, decide di prendere una diversa direzione, andando a inserire elementi originali. Non abbandona mai del tutto il film di Gillespie, proseguendo la visione, lo spettatore può percepire le diverse similitudini, cogliendo riferimenti anche al secondo film, ma al tempo stesso, riesce a essere differente, non è una copia. L’acume di Jennifer Kaytin Robinson sta proprio nel trasportare le situazioni del film originale in un contesto più moderno, dove i rapporti umani sono cambiati e le abitudini sono mutate grazie anche all’inserimento quotidiano della tecnologia nelle vite di tutti. Ciò che rimane invariato è il senso di vendetta: So cosa hai fatto parla ancora una volta di cattivi comportamenti e debiti in sospeso, sono gli elementi che accomunano maggiormente questo titolo con l’originale del 1997. Anche qui c’è una figura misteriosa che non lascia in pace i colpevoli e vuole suscitare delle emozioni di paura in loro, facendo capire che la verità torna sempre a galla.

I costumi, i modi di fare o di dire e le abitudini sono quelli del 2024, o comunque dei giorni nostri, quindi riesce a essere moderno, non è un film che si rivolge solo ai fedelissimi della saga, ma cerca di raccogliere consensi anche da un pubblico più giovanile. Essendo uno slasher del 2025, So cosa hai fatto non incute molta paura, perché il pubblico di adesso è meno sensibile a certe scene, ma non è quello il suo obiettivo: il film cerca di mostrare la paura dei personaggi coinvolti, caratterizzando bene la figura del pescatore e descrivendo con cura le varie uccisioni e i vari ferimenti. Il pubblico odierno non ha più paura di un uomo con un uncino, allora bisogna adattarsi e scrivere un film che mantenga alta l’attenzione. Robinson decide di farlo attraverso l’inserimento di uccisioni pittoresche e l’impostazione di un buon mix di black humor e adrenalina.

Come previsto, il film fa un uso eccessivo di fan service, non solo perché si serve di Jennifer Love Hewitt e Freddie Prinze Jr. per paura di rischiare, ma anche perché inserisce diverse cose al solo scopo di scaldare il cuore ai nostalgici. Come la famosa frase “che cosa stai aspettando?”, pronunciata nuovamente da Julie. Purtroppo è una di quelle scelte un po’ forzate che portano ad indebolire i dialoghi.

La sceneggiatura è un buon elemento del film, ma non priva di sbavature: se la storia scorre in modo spedito tra fan service e situazioni originali, regalando al pubblico diverse scene di alta tensione, la gestione di un personaggio in particolare lascia un po’ a desiderare. Il coinvolgimento di Ray nella vicenda sembra un po’ confusionario, in certe scene mantiene il suo atteggiamento del passato, in altre non si comprende cosa vuole ottenere. Discorso diverso per Julie, che sembra vivere la sua vita come Laurie Strode nella trilogia moderna di Halloween, mantenendo quelle paure giustificate che sono cresciute insieme a lei e barricandosi nel suo ambito protetto. Oppure i ragazzi protagonisti, tutti ben scritti da Sam Lansky e dalla stessa Robinson, i quali agiscono in modo naturale, eliminando parzialmente i soliti cliché del cinema horror.

Di conseguenza, se i personaggi sono ben scritti, è anche merito delle interpretazioni del cast: sia i giovani componenti che gli attori già conosciuti sono in grado di mostrare delle emozioni convincenti. Su tutti, Madelyn Cline che interpreta Danica, l’attrice riesce a impersonificare il personaggio che rispecchia maggiormente lo spirito del film. Ma anche il resto del cast ha una buona resa per tutta la durata.

So cosa hai fatto non è un capolavoro, non è nemmeno alla pari del film del 1997, ma ha saputo distinguersi, cercando di creare una trama tutta sua in modo abbastanza ambizioso.

In conclusione

So cosa hai fatto è un sequel che usa il fan service per portare una certa fetta di pubblico dalla sua parte, ma aggiunge elementi moderni che attirano anche un pubblico giovanile. Nonostante alcune sbavature generali, il film ha una buona resa grazie alle diverse scene di alta tensione e alle prove convincenti del cast.

Note positive

  • Cast
  • Buon mix fra modernità e nostalgia

Note negative

  • La sceneggiatura in alcune fasi del film
  • L’uso massiccio del fan service

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazioni
Emozione
SUMMARY
3.0
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Francesco Lesti
Francesco Lesti

Laureato presso il DAMS di Roma Tre. Sono appassionato di cinema da quando ne ho memoria, ma non smetto mai di cercare nuovi film e nuove storie da amare.