The Conjuring – Il rito finale (2025). Titoli di coda demoniaci.

Recensione, trama e cast di The Conjuring - Il rito finale (2025), l'attesissimo ultimo capitolo della saga incentrata sui casi di Ed e Lorraine Warren.

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(L-r) REBECCA CALDER as Janet Smurl, TILLY WALKER as Carin Smurl, MOLLY CARWRIGHT as Shannon Smurl, BEAU GADSDONG as Dawn Smurl, KILA LORD CASSIDY as Heather Smurl, and ELLIOT COWAN as Jack Smurl in New Line Cinema’s “THE CONJURING LAST RITES,” a Warner Bros. Pictures release.
(L-r) REBECCA CALDER as Janet Smurl, TILLY WALKER as Carin Smurl, MOLLY CARWRIGHT as Shannon Smurl, BEAU GADSDONG as Dawn Smurl, KILA LORD CASSIDY as Heather Smurl, and ELLIOT COWAN as Jack Smurl in New Line Cinema’s “THE CONJURING LAST RITES,” a Warner Bros. Pictures release.

Trailer di “The Conjuring – Il rito finale”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

The Conjuring – Il rito finale è il quarto capitolo della famosa saga che prende in esame i casi reali e più noti di Ed e Lorraine Warren, la coppia di demonologi che rappresenta un’istituzione nel campo del paranormale. All’interno dell’omonimo e più esteso universo cinematografico, è in realtà il decimo film, dato che l’universo comprende anche i tre film legati alla bambola Annabelle (AnnabelleAnnabelle 2: Creation e Annabelle 3), i due film legati al demone Valak (The Nun – La vocazione del maleThe Nun II) e il più marginale La Llorona – Le lacrime del male. Il film, come si evince dal titolo, si presenta come l’ultimo della saga, promette inoltre di trattare un caso differente e più sconvolgente dei precedenti. Nello specifico, questo capitolo è basato su un caso di infestazione avvenuto in Pennsylvania che vede protagonisti i membri della famiglia Smurl, i quali chiedono aiuto ai coniugi Warren per esorcizzare la loro casa.

Patrick Wilson e Vera Farmiga sono i protagonisti di questo film, interpretano nuovamente Ed e Lorraine Warren, anche se nei primi minuti vengono sostituiti da due attori più giovani per esplorare un flashback che si rivelerà importante per il proseguo del film. Sono parte del cast anche Mia Tomlinson, la quale interpreta la figlia Judy, e Ben Hardy, il quale interpreta Tony, il fidanzato di Judy.

L’attesissimo film è distribuito da Warner Bors. Italia ed è nelle sale italiane a partire dal 4 settembre 2025.

Trama di “The Conjuring – Il rito finale”

Alcuni anni dopo il caso Arne Johnson, i Warren continuano a divulgare i loro studi nelle università, abbandonando così i lavori sul campo. Ma quando una famiglia in Pennsylvania ha bisogno di loro, accettano di tornare. Questa volta vengono accompagnati dalla loro figlia Judy, la quale inizia a percepire delle presenze più consistenti.

Recensione di “The Conjuring – Il rito finale”

Dopo dodici anni, è il momento di dire addio a Ed e Lorraine Warren, i demonologi più famosi d’America, interpretati rispettivamente da Patrick Wilson e Vera Farmiga. Sin dal primo capitolo, il pubblico si è affezionato molto a questa coppia, paradossalmente è diventata una delle più amate, molto più di altre comparse in film romantici d’eccezione. Il loro rapporto, fortificato dai casi che hanno messo a dura prova le loro vite, è diventato sempre più forte, fino ad arrivare a Il rito finale, l’ultimo attesissimo capitolo che li rivede in azione. Per anni li abbiamo visti recitare le preghiere, sventolare crocifissi e rincuorare i malcapitati, anche nelle situazioni più impossibili. In questo ultimo film, i produttori promettono che il caso Smurl sarà ancora più devastante dei precedenti, tanto da far smettere i coniugi di lavorare attivamente. In realtà niente di tutto ciò è vero, o meglio, non sembra così. Per quanto questo caso possa essere personale per la coppia, perché coinvolge la giovane Judy Warren, è semplicemente un caso come un altro, e non è nemmeno l’ultimo, dato che i due hanno continuato ad indagare ulteriormente. Ad ogni modo, anche in questa occasione, tutto nasce da un’ingenuità da parte di un nonno che regala uno specchio discutibile a sua nipote. È solo l’inizio di un’escalation che porta ai classici risvolti che sono scanditi dalle tre regole: infestazione, oppressione e possessione. Il film punta nuovamente sul vedo/non vedo per incutere paura allo spettatore, inserendo i classici jumpscares e le figure oscure, il tutto contornato dalle ottime musiche di Benjamin Wallfisch, il quale ha l’arduo compito di sostituire lo storico compositore Joseph Bishara e lo fa in maniera soddisfacente, inserendo temi musicali inquietanti. Il film però non rinuncia agli escamotage visivi, soprattutto durante le manifestazioni di Judy; quest’ultima vede delle cose e la sceneggiatura non manca di sottolinearlo con diverse scene in cui la ragazza è da sola con le sue paure. In effetti, il coinvolgimento maggiore del personaggio di Judy può essere visto come una sorta di passaggio di testimone, forse un tentativo di introdurre un ulteriore spin-off con Judy e Tony? La figlia è molto simile alla madre, mentre Tony, volente o nolente, entra a far parte di una famiglia atipica. Questo non ci è dato saperlo per ora, ma il film sembra dare indizi contrastanti: se da una parte ci sono premesse per ampliare l’universo in altre direzioni, dall’altra il film ha un tono nostalgico, inserisce anche personaggi passati come i Perron (The Conjuring – L’evocazione), gli aiutanti dei Warren Drew e Brad, padre Gordon, compare persino Annabelle, la quale prende anche le sembianze dell’Uomo storto. Analizzando il film e il modello produttivo, non sembrano esserci gli estremi per un proseguo, ma nel cinema horror non esistono certezze sulla fine.

Il film comunque trova un ottimo modo per concludere i giochi, se deve esserci una fine, allora è bene che avvenga in modo coerente e lineare, proseguendo ciò che è stato fatto dall’inizio. Michael Chaves è bravo a replicare il lavoro svolto nel film precedente, utilizzando una regia a volte sporca, ma necessaria per sottolineare i diversi momenti caotici presenti nel film. Inoltre, è fondamentale il ruolo della fotografia, un lavoro che si conferma indispensabile per trasmettere quell’aura di paura desiderata. Ma la fotografia è ottima anche nelle scene di felicità, il tipo di illuminazione calda e soffice che viene utilizzata durante i momenti gioiosi è semplicemente perfetto.

Come anticipato, il film non inventa nulla, ma è comunque un horror godibile, perché se la saga di The Conjuring ha dei pregi, uno è sicuramente quello di trovare dei modi per incutere paura nello spettatore, magari anche riconfermando quanto fatto in precedenza, ma lo svolgimento sembra sempre innovativo. Non riguarda semplicemente il fatto che i soggetti sono ripresi da situazioni reali; i film, e questo film nello specifico, trovano sempre il modo di rendere le storie inquietanti e spaventose, anche se si tratta di stratagemmi non sempre originali. Il rito finale coinvolge pienamente lo spettatore, andando ad intaccare le sue paure e scavando nel suo inconscio. Se c’è una critica da fare, riguarda i piccoli cliché che vengono inseriti, come la classica automobile che non parte o la porta che non si apre; stavolta si è deciso di inserire stratagemmi un po’ frivoli per allungare il brodo in determinate scene. Ma per il resto, il film è un meritevole capitolo conclusivo.

Il cast principale è un elemento fondamentale per questo film: Patrick Wilson e Vera Farmiga rinnovano quell’alchimia che li ha sempre contraddistinti, i personaggi da loro interpretati formano una delle coppie più belle della storia del cinema. Anche in questa occasione, è giusto sottolinearlo, perché nonostante tutto, nonostante i problemi che riserva la vita, loro sono lì, fianco a fianco a combattere il male, evitando di separarsi. I Warren cinematografici rappresentano un’istituzione e meritavano un finale di questo tipo. Anche il resto del cast ha un ruolo decisivo, specialmente Mia Tomlinson nel ruolo di Judy, l’attrice è al debutto sul grande schermo, ma dimostra di avere una scioltezza che potrebbe tornarle utile negli anni a venire.

The Conjuring – Il rito finale regala nuovamente emozioni e conferma la qualità che ha sempre portato la saga nel mondo dell’horror moderno. Constatare che si tratti dell’ultimo capitolo è triste quantomai necessario per non creare una saga infinita come invece è già capitato ad altri franchise. Questo ultimo film, tra nostalgia e conferme, è il modo migliore per chiudere la saga, a patto che sia davvero la fine.

In conclusione

The Conjuring – Il rito finale è un film che non cerca davvero innovazione, ma lavora bene con ciò che ha e conferma la qualità dell’universo cinematografico omonimo. A parte qualche cliché tipico del cinema horror, il film è inquietante quanto basta per suscitare i sentimenti giusti durante la visione.

Note positive

  • Trama poco originale ma valida
  • Cast principale
  • Fotografia
  • Sceneggiatura

Note negative

  • Inserimento sciatto di alcuni cliché horror

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazione
Emozione
SUMMARY
3.6
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Francesco Lesti
Francesco Lesti

Laureato presso il DAMS di Roma Tre. Sono appassionato di cinema da quando ne ho memoria, ma non smetto mai di cercare nuovi film e nuove storie da amare.