Cold Skin – La creatura di Atlantide (2017): l’orrore non è ciò che sembra

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Trailer italiano del film “Cold Skin”

Trama di Cold Skin – La creatura di Atlantide

Nel 1914, da qualche parte nell’Atlantico meridionale, un giovane meteorologo irlandese viene inviato su una piccola isola per studiare e tenere sotto traccia le condizioni climatiche del luogo, piuttosto avverse. Una volta guadagnata la terraferma, l’uomo e il capitano della nave si mettono alla ricerca del precedente meteorologo, senza successo; di fatto, l’unica forma di vita ad abitare l’isolotto pare essere proprio il custode del faro, Gruner, che rivela ai due avventori come il precedente addetto al monitoraggio del clima sia morto di tifo. Pur avendo l’opportunità di tornare indietro con il capitano della nave, il nuovo arrivato decide comunque di portare a termine l’incarico in un luogo che, però, nasconde ben più segreti di quanto si possa pensare.

Il protagonista di Cold Skin - La creatura di Atlantide
Il protagonista di Cold Skin – La creatura di Atlantide

Recensione di Cold Skin – La creatura di Atlantide

Diretto dal cineasta francese Xavier Gens, Cold Skin – La creatura di Atlantide è ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore francese Albert Sanches Piñol, ci conduce a bordo di una nave che trasporta il nostro protagonista in un luogo in cui il tempo stesso sembra esserci arrestato. In questa storia abbiamo condizioni ambientali ostiche, il burbero Gruner e delle perplessità iniziali, ma nulla riesce a scoraggiare il giovane irlandese, assolutamente determinato a compiere il suo lavoro e a scoprire cosa realmente avviene su quell’isola sperduta, al largo dell’Atlantico meridionale. La risposta, che ci crediate o no, proviene dagli abissi. E no, su quest’isola non esistono porti sicuri. Sebbene la fotografia, talvolta a lume di candela (ma, talvolta, piuttosto plumbea) possa evocare una qualche parvenza di ospitalità, il pericolo si palesa subito per i nostri protagonisti. Questi ultimi si ritrovano ben presto sotto assedio, costretti a mettere in campo tutte le proprie forze per far fronte alle orde che tentano di dominarli, in una vera e propria guerra all’ultimo sangue.

Scena Cold Skin 2
La creatura di “Cold Skin”

Ma attenzione: ciò che potrebbe sembrare, di primo acchito, un “semplice” horror con venature fantasy e nulla più, nasconde invece tutta una serie di sottotesti che ribaltano la prospettiva. Subito vengono alla mente i lati peggiori dell’essere umano, talvolta istintivo e talvolta assolutamente freddo e calcolatore nel prevaricare il prossimo. Il regista riesce nel non semplice compito di narrare tutto ciò senza trascurare il genere, con un ritmo sostenuto e riuscendo a tenere col fiato sospeso lo spettatore fino ai colpi di scena che chiudono il cerchio.

Parliamo dunque di un film che, nel suo insieme, riesce decisamente a funzionare e che, al contempo, non trascura la componente tecnica; che amiate o meno il genere (e/o l’ambientazione), quest’opera merita senz’altro una possibilità.

Note positive

  • Regia e fotografia ottime
  • Ritmo narrativo ben gestito

Note negative

  • /
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