The Leftovers – Svaniti nel nulla – prima stagione (2004): Cosa c’è davvero dall’Altra Parte?

Recensione, trama e cast della prima stagione della serie The Leftovers - Svaniti nel nulla, ideata da Damon Lindelof e Tom Perrotta.

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The Leftovers  - Svaniti nel nulla - Mistero - Grafica de L'occhio del cineasta

The Leftovers  – Svaniti nel nulla

Titolo originale:The Leftovers

Anno:  2014 

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Drammatico

Distribuzione: HBO

Ideatore: Damon Lindelof, Tom Perrotta

Stagione: 1

Puntate:  10

Attori: Justin Theroux, Amy Brenneman, Christopher Eccleston, Liv Tyler, Chris Zylka, Margaret Qualley, Carrie Coon, Emily Meade

Trailer di The Leftovers – Svaniti nel nulla

Trama di The Leftovers – Svaniti nel nulla

Un giorno di ottobre accade un evento improvviso e misterioso che sconvolgerà l’intero mondo. Il 2% della popolazione mondiale, circa 140 milioni di persone, svanisce di punto in bianco nel nulla, come se fossero stati risucchiati in un istante dal tempo e dallo spazio conosciuto. La popolazione rimasta dovrà trovare un modo per sopravvivere a questo evento, così un gruppo d’individui vedranno in ciò un evento mistico denominato Rapimento della Chiesa (profezia biblica).

Gli eventi della serie iniziano tre anni dopo il mistero mondiale e segue gli abitanti della cittadina Mapleton nelle vicinanze di New york. I cittadini si preparano a celebrare l’annuale Heroes Day, festa per ricordare i cari scomparsi. Il paese però non vive un periodo così felice anche a causa della presenza dei Colpevoli Sopravvissuti, un gruppo di uomini e donne altamente dipendenti dal fumo e che hanno scelto la via del completo silenzio nonostante le proprie azione di rivolta. L’ufficiale della polizia, Kevin Garvey, deve tenere in piedi Mapleton e nel frattempo occuparsi della propria famiglia dopo che la moglie li ha abbandonati per seguire le fanatiche dei Colpevoli Sopravvissuti.

Recensione di The Leftovers – Svaniti nel nulla

Ognuno di noi deve affrontare nella propria vita un evento spiacevole: la perdita di una persona cara. Quando ciò succede, ci interroghiamo sul senso di ciò. È colpa di Dio? Era Destino? Oppure è semplicemente così che la vita agisce?The Leftovers” parla proprio di questo ma non solo.

Tutto iniziò dall’omonimo romanzo di Tom Perrotta, “Svaniti nel Nulla”. Intenzione dello scrittore era di narrare una storia di tutti i giorni all’interno di un contesto surreale: la sparizione improvvisa e misteriosa del 2% della popolazione mondiale. Cos’è accaduto davvero? Nessuno lo sa.

C’è chi lo vede come un segno divino (il cosiddetto “Rapimento della Chiesa”) e altri invece cercano di tirare avanti come possono. Una cosa è certa: il Mondo è impazzito e i suoi abitanti ancora di più. Un evento che ha colpito l’esistenza della città di Mapleton ma in particolar modo quella di Kevin Garvey e la sua famiglia.

Una storia di tale fascino non poteva passare inosservata a lungo e fu nel 2014 che Damon Lindelof, amato e odiato autore di “Lost”, offrì la sua personale visione dell’opera di Perrotta (accreditato anche lui come creatore della serie). Lindelof è un tipo a cui bisogna dare fiducia, nel Bene e nel Male. Se in “Lost” non sempre l’autore è riuscito a convincere i suoi spettatori, “The Leftovers” è probabilmente il capolavoro di Lindelof.

The Leftovers” ha la struttura di una trilogia: una stagione introduttiva in cui viene esposto il contesto e i personaggi principali, una seconda che alza il tiro e passa alla fase successiva per poi chiudersi nello splendido atto conclusivo.

I personaggi: il punto di forza della prima stagione

l motore di una storia sono i caratteri che la popolano. “The Leftovers” ha probabilmente uno dei cast più riusciti e convincenti degli ultimi anni.

Non solo ogni attore dà il meglio di sé, offrendo spesso veri e propri momenti di grande recitazione, ma i personaggi sono difficili da decifrare a una prima occhiata ed è per questo che sono ricchi di fascino agli occhi dello spettatore.

A partire dal protagonista Kevin (Justin Theroux), capo della polizia deciso a conservare una parvenza di normalità nella sua vita, ma anche lui è vittima di sogni e visioni che lo portano sull’orlo della follia. Non che la sua famiglia sia più equilibrata: i figli Jill (Margaret Qualley) e Tom (Chris Zylka) si rifugiano nell’apatia o in imprese criminali e la moglie Laurie (Amy Brenneman) si è allontanata da loro unendosi all’inquietante setta dei “Colpevoli Sopravvissuti”.

I Garvey però non sono soli in questa loro ricerca di una risposta che forse non troveranno mai. In particolare assisteremo alle vicende del reverendo Matt Jamison (Christopher Eccleston), uomo alla deriva sia nelle sue convinzioni religiose che nel privato, e soprattutto Nora Durst (Carrie Coon, vera sorpresa della serie), sorella di Matt che ha visto tutta la sua famiglia sparire nel nulla. Esseri umani che si sentono privati di uno scopo e che tentano di aggrapparsi alla vita come possono e personaggi con cui ci si può identificare per davvero.

Il senso di mistero

Lindelof adora il Mistero e soprattutto ama non risolverlo completamente, altrimenti non sarebbe più tale. Lo fece con “Lost” dove preferì terminare le vicende dei suoi personaggi piuttosto che svelare il vero significato della fantomatica Isola e l’ha fatto persino con la “Sudden Departure” immaginata da Perrotta. L’Incertezza è, infatti, la chiave di lettura che bisogna scegliere comprendere le motivazioni dei nostri protagonisti e gli interrogativi che continuano a porsi. Se comprendere il vero significato della “Sudden Departure” diventa presto inutile, Lindelof e Perrotta ci lasciano sempre nel Dubbio su quello che sta per accadere: quanto c’è di vero nelle escursioni di Kevin nel suo “oltretomba”? I deliri di suo padre, Kevin Sr (Scott Glenn), sono evidenti segni di follia o previsioni sul futuro?

In conclusione

Chiamateli misteri della vita o come vi pare. Fatto sta che le domande in “The Leftovers” non sono poche e non hanno una risposta concreta. Rendendo così la serie di Lindelof e Perrotta uno dei pochi prodotti televisivi che parla davvero dell’Essere Umano e della sua fragilità e ambivalenza.

Note positive

  • Personaggi scritti bene
  • Il senso di mistero che inonda la serie

Note negative

  • Nessuna
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Michele Alberio
Michele Alberio

Dopo aver concluso il liceo, si iscrive presso l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni di Busto Arsizio nel 2009, specializzandosi in Regia e Sceneggiatura. Dopo aver concluso il percorso accademico presso l'ICMA, ha lavorato tra il 2012 e il 2014 presso la Shortcut Productions di Milano come Segretario di Edizione e talvolta Assistente alla Regia, non rinunciando alla scrittura di recensioni e analisi di film per diletto. Nel 2015 ha seguito tre corsi di specializzazione della durata di dieci settimane in Regia, Direzione della Fotografia e Produzione Low Budget presso la School of Visual Arts di New York. Nel 2016 ha frequentato il corso intensivo di scrittura presso la scuola Mohole e ha lavorato sempre a Milano come Assistente alla Regia e Segretario di Edizione per Magnitudo SRL. Nel 2017 prosegue la sua ricerca di un impiego, non rinunciando alla scrittura e alle proprie aspirazioni da Filmmaker.