The Pirate on the Floor (2024). L’equilibrio tra mente e corpo

Recensione, trama e cast di The Pirate on the Floor (2024), documentario sul breaking di Simone Gervasio

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The Pirate on the Floor (2024) - Grafica de L'occhio del cineasta
The Pirate on the Floor (2024) – Grafica de L’occhio del cineasta

The Pirate on the Floor

Titolo originale: The Pirate on the Floor

Anno: 2024

Nazione: Italia

Genere: documentario

Casa di produzione: Filmhub

Distribuzione italiana: Prime Video

Durata: 50 minuti

Regia: Simone Gervasio

Sceneggiatura: Simone Gervasio

Fotografia: Simone Gervasio

Montaggio: Simone Gervasio

Musiche: Mario Gervasio

Attori: Antonio De Fano, Alfano Lombardi

Trailer di “The Pirate on the Floor”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

The Pirate on thr Floor è un documentario indipendente che racconta la storia di Antonio De Fano, un semplice ragazzo di strada che grazie al breaking è maturato e ha unito la passione per la disciplina con quella dello studio del movimento e delle neuroscienze. Laureato in Scienze dell’Attività Motoria e Sportiva presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, De Fano si è poi specializzato con il corso di laurea magistrale internazionale in Health & Physical Activity presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. Il suo campo di studio lo ha associato alla disciplina del breaking indagando la relazione tra le capacità fisiche e mentali che essa richiede nell’essere svolta. Con l’inserimento tra le discipline olimpiche in vista dei Giochi Olimpici del 2024 a Parigi, il breaking ha attirato molti curiosi per poter scoprire questa arte e The Pirate on the Floor è un prodotto adatto per raccontare cosa c’è dietro a questo mondo.

Il documentario è disponibile per la visione su Amazon Prime Video.

Trama di “The Pirate on the Floor”

Antonio è un bboy di 33 anni di Bari che ha deciso di unire le sue due più grandi passioni: la breakdance e le scienze motorie. Proprio come un vero pirata, affronta le battaglie della breakdance e della vita con coraggio e audacia, cercando di migliorare la sua esistenza.

Recensione di “The Pirate on the Floor”

Parlare di breaking non è semplice: una disciplina a molti sconosciuta o che molti pensieri associano alla malavita e ai ragazzi di strada problematici. The Pirate on the Floor introduce lo spettatore a questo mondo poco conosciuto senza farlo sentire un estraneo. Sin dall’inizio, ci presenta delle immagini di esibizioni di ballo facendoci capire qual è l’argomento cardine. Un argomento che potrebbe sembrare sorpassato per alcuni, il quale in realtà non è così popolare nel nostro paese. A differenza della Francia, per esempio, dove la disciplina è stata inserita nella lista degli sport per i Giochi Olimpici 2024 di Parigi, qui in Italia non c’è la stessa mentalità.

Il protagonista, Antonio De Fano, ci aiuta a cogliere il valore della disciplina e come essa comprenda diversi aspetti del vivere umano. Non è solo movimento, ma è anche un grande sforzo mentale per riuscire a raggiungere determinati livelli di preparazione. Infatti, De Fano è uno studioso del corpo e della mente, unendo lo studio delle neuroscienze con l’attività fisica del breaking. Il documentario ci mostra come De Fano si occupa di queste ricerche, ma non solo, è una persona molto attiva nel raccontare ai più giovani quello che lui ha studiato per anni. Il protagonista si prodiga per visitare scuole, palestre, luoghi culturali per far sì che la mentalità sul breaking possa essere ampliata e in buona misura migliorata. Lo stesso De Fano si racconta nel film descrivendo il suo rapporto con lo studio e la scuola, il quale in passato è stato burrascoso disinteressandosi completamente e cercando di risolvere i problemi tramite la strada. Il suo esempio di vita è esemplare, cercando di unire due ambiti che sembrano diversi, ma in realtà sono molto assimilabili. Se lui è riuscito a realizzarsi, molti dei ragazzi che lui segue possono emularlo al meglio.

The Pirate on the Floor è un lavoro originale e al tempo stesso interessante, mostrando allo spettatore delle particolarità nuove senza però farlo sentire spaesato. Il breaking, infatti, è un argomento ancora alquanto sconosciuto da molti e associarlo allo studio delle scienze motorie non è un impresa semplice. Invece, grazie alle spiegazioni e un montaggio incisivo The Pirate on the Floor aiuta lo spettatore a comprendere bene il punto del discorso. Il documentario tuttavia non è soddisfacente a livello di minutaggio, arrivando a un girato di cinquanta minuti. Questo dettaglio è un’arma a doppio taglio: da una parte non risulta prolisso, dall’altra non soddisfa completamente la curiosità dello spettatore lasciando alcune domande.

Nel complesso, The Pirate on the Floor è un lavoro interessante che ha la virtù di parlare di un argomento poco conosciuto, oltre che a sovvertire quello che potrebbe essere un pensiero banale del breaking. Come sostiene lo stesso protagonista, grazie allo studio di questa disciplina è riuscito a realizzarsi e non è un’attività esclusiva di chi vive la strada, ma è uno sport capace di raggiungere molte persone anche con interessi diversi e rivelare una passione che potrebbe sembrare lontana.

In conclusione

The Pirate on the Floor ci porta nel mondo del breaking e lo associa in modo peculiare allo studio del movimento e delle capacità cerebrali che la disciplina riesce a stimolare. Un documentario breve ma che introduce lo spettatore a un argomento molto interessante.

Note positive

  • Colonna sonora
  • Argomento principale originale e ben sviluppato
  • Regia
  • Racconto del protagonista ben delineato

Note negative

  • Minutaggio non eccessivo ma neanche sufficiente

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazioni
Emozione
SUMMARY
3.3
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Tommaso Lesti
Tommaso Lesti

Laureato in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale. Appassionato della settima arte e di serie TV, non disdegno qualsiasi genere esistente. Quindi, se avete raccomandazioni, fatevi pure avanti.