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The Smashing Machine
Titolo originale: The Smashing Machine
Anno: 2025
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: biografico
Casa di produzione: Out for the Count Productions, Seven Bucks Productions, Magnetic Fields Entertainment
Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
Durata: 123 minuti
Regia: Benny Safdie
Sceneggiatura: Benny Safdie
Fotografia: Maceo Bishop
Montaggio: Benny Safdie
Musiche: Nala Sinephro
Attori: Dwayne Johnson, Emily Blunt, Ryan Bader, Bas Rutten, Oleksandr Usyk, Lyndsey Gavin, Satoshi Ishii, James Moontasri, Yoko Hamamura
Trailer di “The Smashing Machine”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
The Smashing Machine, il nuovo film scritto, diretto e prodotto da Benny Safdie, sarà presentato in anteprima mondiale in concorso alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 1° settembre 2025. Dopo la tappa veneziana, il film sarà proiettato al Toronto International Film Festival l’8 settembre, per poi debuttare nelle sale statunitensi e canadesi il 3 ottobre. L’uscita italiana è prevista per il 19 novembre 2025, distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, in collaborazione con WISE Pictures.
Tratto da una storia vera, The Smashing Machine racconta la vita straordinaria e tormentata di Mark Kerr (Toledo, 21 dicembre 1968), leggendario campione di lotta libera, MMA e Vale Tudo. Dwayne “The Rock” Johnson interpreta il protagonista. Al suo fianco, Emily Blunt veste i panni di Dawn, la moglie di Kerr, con cui condivide un rapporto complesso, fatto di passione, tensione e conflitto.
Trama di “The Smashing Machine”
La narrazione ripercorre la vita di Mark Kerr, figura leggendaria nel mondo della lotta libera e delle arti marziali miste. Conosciuto per la sua potenza brutale e il soprannome “The Smashing Machine”, Kerr ha dominato le competizioni internazionali: due volte campione UFC nei pesi massimi, vincitore del World Vale Tudo Championship, campione PRIDE FC, e protagonista assoluto nella lotta, con titoli nazionali NCAA e freestyle, oltre a quattro trionfi mondiali ADCC nella sottomissione.
Dietro la corazza dell’atleta invincibile si cela un uomo segnato da fragilità profonde, dipendenze e conflitti interiori. Il racconto esplora il lato più umano e vulnerabile di Kerr, offrendo uno sguardo intimo su una carriera esplosiva e tormentata. Nel 2025, il suo nome è stato inserito nella UFC Hall of Fame, consacrando definitivamente il suo posto nella storia dello sport.
Recensione di “The Smashing Machine”
Era l’anno 2008 e la Mostra del cinema di Venezia ospitava The Wrestler di Darren Aronofsky, il quale avrebbe vinto il Leone d’Oro. Passano 17 anni e si torna sul ring con The Smashing Machine, nel quale si può trovare il carismatico Dwayne Johnson, nel suo primo ruolo da protagonista in un lungometraggio drammatico, affiancato da Emily Blunt e diretto da uno che con gli attori ci sa fare, Benny Sadfie, con la sua prima opera da solista. La sfida è quella di vedere il celebre attore californiano in un ruolo opposto alle sue ultime produzioni (sì, anche di Black Adam). Riuscirà a togliersi l’etichetta di attore da commedie?
L’essenzialità del cinema di Sadfie lo ricordiamo da Diamanti Grezzi: uno stile quasi documentaristico, mosso dalla volontà di vivere la scena in tutta la sua vivacità e chiarezza, portando l’azione nel vivo con tutte le sue controversie rappresentate dai suoi personaggi. Si segue uno stralcio della carriera di Mark Kerr nell’UFC tra il 1997 e il 2000. Non il suo periodo d’oro, non una progressione di vittorie che lo portano a diventare il migliore della categoria, ma la testimonianza del suo periodo più difficile, tra dipendenza da antidolorifici e un amore tossico con la fidanzata, interpretata da Emily Blunt.
La star è sicuramente Dwayne Johnson, il nostro celeberrimo The Rock, che si stacca dall’etichetta di attore da blockbuster per cimentarsi in un ruolo dove finalmente soffre. Mettiamo da parte le smorfie da sforzo nei suoi film d’avventura e permettiamo alla nostra mente di assistere alle vicende di un personaggio sofferente, al quale l’ex wrestler ha contribuito fortemente con la trasformazione inedita del suo fisico, pur con l’aiuto del trucco che lo rendeva poco riconoscibile, un altro attore. Il corpo diventa dunque un veicolo, attraverso il quale osserviamo tutte quelle ferite sia fisiche che personali che portano avanti il motore della storia, tra le dure sconfitte sul ring è una relazione disfunzionale a casa.
Una fragilità nel corpo come nell’animo. Non è la prima volta che si assiste alla narrazione della vita di sportivo nelle loro debolezze, ma quello che sorprende di più è il ruolo secondario dei combattimenti, rapidi scambi fisici. La vera azione è fuori dal ring, dove la lotta per rimanere quel campione che Kerr è stato è difficile: solo, dipendente dagli oppiacei, frastornato dalla sua prima sconfitta e con lo sguardo perso. In più la bellissima Dawn diventa il catalizzatore per far crollare quella montagna di muscoli, una presenza scomoda che cerca il suo spazio e sfugge dalla volontà di Mark Kerr nel tenere tutto sotto controllo, finalizzato a raggiungere la vittoria sul campo.
Sadfie non vuole giocare con un classico biopic e lo si vede da come ha impostato la storia: nessuna intenzione di edulcorare, nemmeno quella di celebrare una figura celebre ormai nella MMA. Questa è una storia per i perdenti, i perpetuamente dannati, votati allo sport quanto alla vita, ma che il mare di emozioni travolge quando meno se lo aspetta e sbatte prepotentemente contro coloro che non hanno ancora affrontato la vita con coscienza.
In conclusione
The Smashing Machine è un ritratto crudo e senza filtri di una caduta umana, dove il ring diventa solo il pretesto per raccontare la vera lotta: quella contro se stessi. Benny Safdie, con la sua prima regia solista, costruisce un film che non cerca la gloria, ma la verità. Dwayne Johnson sorprende, abbandonando ogni patina da star per incarnare un uomo spezzato, vulnerabile, che non riesce più a distinguere la vittoria dalla sopravvivenza. Il risultato è un’opera che non celebra, ma interroga, che non rincuora, ma mette a nudo. Un film che, come The Wrestler prima di lui, ci ricorda che dietro ogni campione c’è un essere umano che può crollare.
Note positive
- Interpretazione intensa e inedita di Dwayne Johnson
- Regia documentaristica e immersiva di Benny Safdie
- Sceneggiatura asciutta e priva di retorica
Note negative
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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3.5
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