The velociPastor (2019): un film talmente brutto da risultare un capolavoro

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The velociPastor

Titolo originale: The velociPastor

Anno: 2019

Nazione: Stati Uniti D’America

Genere: Azione, Horror, Commedia

Casa di produzione: Wild Eye Releasing

Distribuzione italiana: –

Durata: 75 minuti

Regia: Brendan Steere

Sceneggiatura: Brendan Steere

Montaggio: Brendan Steere

Musiche: Ali Helwein, Daniel McCormik

Attori: Gregory James Cohan, Alyssa Kempinski, Daniel Steere, Aurelio Voltaire, Yang Jiechang, Jesse Turits

Trailer del film The velociPastor

Nato come cortometraggio nel 2011, Brendan Steere riesce a imbastire un action-horror low budget che regge alla sua assurda premessa fino alla fine; compiaciuto e compiacente.

Mettersi in testa di girare un buon film dalla premessa sconclusionata con circa 35.000 dollari di budget è molto più difficile di quello che si potrebbe pensare, tanto che il più delle volte il risultato è qualcosa di atroce. Tuttavia, questo non è (rullo di tamburi) il caso di The velociPastor; autoconsapevolissimo b-movie che prende un’idea di per sé clamorosa e vi aggiunge alcuni ninja, un esorcista, dei flashback e svariati colpi di scena.

Trama di The velociPastor

In tutto questo miscuglio di trash, la trama è la cosa che meno ci interessa nell’insieme della visione, ma a sua volta è talmente stramba e paradossale che è interessante e inerente a ciò che stiamo visionando: Dopo aver perso i suoi genitori, un prete si reca in Cina, dove eredita un’abilità misteriosa che gli consente di trasformarsi in un dinosauro. Dapprima inorridito da questo nuovo potere, una prostituta lo convince a usarlo per combattere il crimine.

Immagine di The velocipastor (2019)
Immagine di The velociPastor (2019)

Recensione di The velociPastor

Ciò che rende piacevole la pellicola è il fatto di essere perfettamente consapevole di cosa sta succedendo, la visione sarà sciocca, ma anche molto ironica e divertente e non mancherà di rispettare tale promessa andando avanti. In effetti non si può parlare di parodia vera e propria, anche se soprattutto nei dialoghi si convoglia in quella direzione come se fosse una “brutta” copia di un film di Mel Brooks. E’ talmente auto compiaciuto della sua natura che non prova nemmeno minimamente a mascherare la semplicità del costume da dinosauro così che, se la mutazione iniziale è costituita semplicemente da lenti a contatto economiche, alla fine vediamo la creatura tremendamente finita; un travestimento da poche centinaia di dollari che tuttavia si adatta perfettamente al tono e alle atmosfere del film.

Certo, il lavoro del regista, qui alla sua seconda regia, è un po’ approssimativo e mosso, ma ciò aggiunge stranamente fascino al film e insieme all’abbondanza di split screen, musiche rock anni ’80, un montaggio “fantasioso” e un paio di altri trucchetti, riesce a creare un film “ai confini dell’assurdo” che non fa rimpiangere la sua visione. VelociPastor è tutto qui, ha il grandissimo pregio di durare settanta minuti in croce, sconclusionato, ma fatto con un certo stile. Si mormora che il regista, a riprese terminate abbia preso la pellicola e messa forno a 90° per darle una colorazione leggermente vintage. Le scritte e le didascalie, fatte in giallo bello carico, richiamano i filmacci anni Settanta e Ottanta. Le tecniche di ripresa ricordano molto i grandi classici italiani horror, parliamo di Lucio Fulci e Lamberto Bava, di cui Brendan è fan dichiarato. In pratica se si guarda in quest’ottica, il film è stato studiato appositamente per rendere il trash e il paradosso come cardini di una pellicola che mai nessuno avrebbe pensato di girare; ma soprattutto di far circolare. Un capolavoro che non dovrebbe esistere ma che qualcuno ha avuto il coraggio di farlo visionare al mondo. Chapeau a Brendan Steere.

Fotogramma di The velociPastor (2019)
Fotogramma di The velociPastor (2019)

In conclusione

The velociPastor, se approcciato col giusto spirito e lo si prenda per quello che è, finisce per non deludere le aspettative. E non è certo poco.

Ma soprattutto, restate sintonizzati; è stato confermato il sequel che, secondo una dichiarazione del regista, sarà girato in Australia e sarà il secondo tassello di una ipotetica trilogia. Cosa ci aspetterà questa volta?

Note positive

  • colonna sonora
  • fotografia
  • regia

Note negative

  • mutazione in Velox
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