Tredici 4: Un enorme caos e gli errori di Netflix

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Tredici 4 locandina serie

Tredici 4

Titolo originale: 13 Reasons Why

Anno: 2020

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Thriller, drammatico

Produzione Netflix

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Brian Yorkey

Stagione: 4

Puntate: 10

Attori: Dylan Minnette, Christian Navarro, Alisha Boe, Brandon Flynn, Miles Heizer, Ross Butler, Devin Druid, Justin Prentice, Timothy Granaderos, Amy Hargreaves, Grace Saif, Tyler Barnhardt, Deaken Bluman, Jan Luis Castellanos,  Gary Sinise, Josh Hamilton, Steven Weber, Anne Winters, R.J. Brown, Inde Navarrette

Trailer di Tredici 4

Trama di Tredici 4

Bryce è morto, per mano di Alex e Jessica. Il gruppo, capeggiato dalla new entry Ani, che diviene la nuova fidanzata di Clay, escogita un piano meschino per evitare ai loro amici il carcere, così fanno incriminare il malvagio Monty, amico di Bryce, bullo e che aveva “stuprato” con una scopa il povero Tyler. Incriminato e incarcerato per ciò che ha fatto a Tyler, vine anche accusato dell’omicidio di Bryce. Il giovane però, per essere gay, viene ucciso all’interno di un bagno del carcere. Grazie a questo escamotage Alex e Jessica sono salvi ma dovranno convivere con ciò che hanno fatto sia loro che il gruppo, che oramai sono complici del delitto avendo detto il falso per salvare coloro a cui tengono.

Non tutto però è roseo, perché quella sera Monty era insieme a un ragazzo, Winston Williams, che decide di trasferirsi alla Liberty per scoprire la verità sulla morte del suo amore, inoltre Clay inizia a provare dei forti attacchi di panico che lo conducono ad avere dei terribili blackout mentali, visioni e attacchi d’ira. In tutto ciò viene preso di mira da una voce misteriosa che lo accusa di omicidio, inoltre compaiono delle scritte pro Monty interne alla scuola. In tutto ciò, i ragazzi sono alle prese con il loro ultimo anno al liceo e con le scelte future riguardanti il college.

Recensione di Tredici 4

Doveva essere un progetto ambizioso di casa Netflix, un prodotto che doveva parlare dritto al cuore degli adolescenti mostrando i drammi più profondi e crudi della vita all’interno di un liceo scolastico, simbolo stesso dei primi amori, del passaggio all’età adulta ma anche un luoghi di orrori e di cattiverie di cui la serie fin dalla sua prima stagione si fa un potente portavoce attraverso la storia della giovane Hannah Baker che con il suo suicidio, che ha scandalizzato moltissimi telespettatori americani, ha dato il via a un districato svelamento di ruoli e di crudeltà interne a quel luogo che dovrebbe essere di pace e di libertà espressiva ma che risulta essere un luogo di tortura e di pericolo stesso, dove i ragazzi sono esposti a torture psicologiche da parte di compagni di classe che si dimostrano bulli o dei meri psicopatici.

La prima stagione di Tredici pur nei suoi problemi di scrittura e alcune cadute di superficialità era esattamente questo, ma probabilmente e senza ombra di dubbio la serie doveva finire qui, in quelle tredici puntate che potevano essere, seppur non chiudendo totalmente le storie, una discreta miniserie, ma la cara amata Netflix ha visto in questo prodotto una miniera di soldi e grazie alla serie Tredici la piattaforma sta sempre di più creando contenuti per adolescenti, che risultano, spesso e volentieri, degli show alquanto mediocri e con poco potenziale drammaturgico.

Il problema di Tredici, ancora prima della quarta stagione, sta nelle scelte fuori da ogni logica sana e reale del team di sceneggiatori capeggiati da Netflix e Brian Yorkey su binari alquanto folli. Se la seconda stagione può anche starci riprendendo le vicende di Hanna Backer e il processo allo psicopatico Bryce, la terza stagione è completamente folle sia nella verosimiglianza con la realtà sia nel messaggio che viene dato ai giovanissimi telespettatori, essendo questo un prodotto per i ragazzini. In tal senso trovo ancor più fuoriluogo il messaggio inserito all’inizio di Tredici 4 che si pone come una serie istruttiva e di principi validi mentre in realtà dà dei valori alquanto errati e pessimi per le nuove generazioni che possono essere spinte ad agire in maniera totalmente sbagliata attraverso un codice morale piuttosto discutibile.

Tredici è una serie che affronta tematiche reali. Questa stagione tratta anche disturbi mentali e abuso di droghe. Se stai lontando con questi problemi, la serie potrebbe non andare bene per te o potresti guardarla insieme a un adulto. Se ti serve aiuto scegli un genitore, un amico e uno psicologo

Tredici 4 – Didascalia per la quarta stagione

Dal 5 giugno 2020 esce la quarta stagione di Tredici sulla piattaforma on demand che segna, con felicità e giustizia, la fine di una delle serie più sbagliate in circolazione, sperando di non vedere degli spin-off sui personaggi che abbiamo conosciuto durante la show Netflix.

Analisi (negativa) di Tredici 4

Tutto si riduce a una domanda, uscirai vivo dal liceo? Io né usciro vivo? In troppi non ce l’hanno fatta

Clay – Tredici 4×01

La serie, come del resto era avvenuto per la terza, si riapre con un funerale di cui, questa volta, non sappiamo assolutamente niente e la quarta stagione dunque si basa totalmente su questa domanda: Chi è morto e com’è morto? o dovrebbe basarsi poiché alla fine dei giochi questo elemento è così mal inserito all’interno del contesto narrativo che non crea quella sorta di pathos che dovrebbe avere, anche considerando alcune scene inserite nel finale di alcuni episodi che preannunciano la probabile morte di un personaggio: Clay su tutti; in questo senso vanno considerate il terrificante incidente nella macchina di Zach in cui si preannunciano gravi conseguenze sia per Dempsey che Jensen oppure quando Tony, Clay e Tyle si trovano davanti un uomo con la pistola in mano che pare sparare a uno dei protagonisti. Queste scene però vengono solamente inserite per creare una sorta di tensione narrativa, per condurre lo spettatore avanti nella storia ma, in fin dei conti, non servono veramente a nient altro poiché risultano privi di qualsiasi effettiva conseguenza fisica o mentale. Se vogliamo rintracciare il vero guaio di questo Tredici 4 lo rintracciamo nella storia che è completamente assente e priva di una reale trama e filo conduttore, del resto in varie scelte narrative su alcuni personaggi della storia è evidente come gli sceneggiatori hanno completamente finito le loro idee non sapendo più cosa far fare ai loro personaggi, creando così nuove storie ridicole e prive di senso, ridicolizzando gli stessi caratteri narrativi che vengono condotti su binari che non hanno senso per loro, in questa prospettiva possiamo parlare di Alex, Jessica, Justin e Zach ma anche del pessimo personaggio di Ani, inserita nella terza stagione per un solo scopo, ovvero di far condurre la polizia su una strada sbagliata, ma che termina in questa quarta stagione ogni senso d’esistenza tanto che per metà serie scompare interamente dagli schermi e noi pubblico non né sentiamo minimamente la mancanza.

Il genere si mantiene, come le altre stagione a eccezione per la seconda, in un clima da Thriller con elementi molto commerciali che lo rendono uno spettacolo per il pubblico più giovanile, ma in questa quarta stagione sono evidenti per la prima volta tinte puramente horror attraverso le visioni di Clay, supportate anche da una buona fotografia, ma anche da alcune puntante che si rifanno senza ombra di dubbio ai cult movie dell’horror come la 4X05 Senior Camping Trip in cui rintracciamo leggende da campeggio americane a tinte horror e misteriose sparizioni e rumori che preannunciano che accada qualcosa di sanguinolente, ma come accade in tutto Tredici 4, nella serie e in ogni singola puntata non accade realmente niente, mostrando anche come i nuovi personaggi inseriti nello show come Diego, Winston e la sorella di Monty siano caratteri assolutamente inutili per il proseguo della trama.

Tredici 4 si riduce a essere una stagione non solo brutta e con interpretazioni alquanto mediocri e pecche di verosimiglianza e messaggi sbagliati ma porta sullo schermo, se escludiamo il discorso di Clay nell’ultima puntata, a dieci puntante di totale vuoto con elementi inseriti nella storia ma che non vengono mai raccolti e sviluppati ma che appaiono solo buttati dentro la narrazione quasi casualmente e solo come riempitivo di minuti per una stagione finale che non ha più niente da dire e che ha perduto ogni collegamento stesso con Hanna Backer che ritorna in maniera totalmente errata nel fine.

Il messaggio errato di Tredici 4

Netflix trattandosi di un Teen dramma, prima di tutto, doveva controllare molto bene ciò che gli sceneggiatori stavano scrivendo, perché alla fine della serie si rintracciano grandissime perplessità con un messaggio fuori dal mondo e che viene spacciato come buonismo ma che in verità altro non è che follia generale. In questa quarta stagione troviamo personaggi che hanno piacere nel soffrire sia fisicamente che mentalmente, partendo in primis da Winston il fidanzato di Monty, che andava a letto con il giovane ma per non far scoprire la sua natura sessuale, questo , davanti a tutti gli altri, lo andava a pestare a sangue. Winston però vuole onorare il giovane e togliergli dà dosso l’etichetta di assassino, ovviamente senza andare dalla polizia, ma facendo tutto da solo.

Dobbiamo considerare che benché siano affetti da traumi infantili, Morty come Bryce sono due bestie e non due uomini, stuprando e picchiando a sangue tutti e tutte. Tredici del resto non vuole che nessuno venga escluso dal buonismo, così anche gli stupratori e pestatori seriali, uomini che feriscono gli altri di continuo torturandoli, vengono elevati come brave persone, persone meritevoli di stima e di esseri ricordati come buoni esempi, tanto che durante la scuola i giocatori di basket vogliono sempre onorare i loro amici defunti, nonostante fossero delle pessime persone.

Tredici 4 però non si ferma assolutamente qui, ma rincara la dose implementandola con i nostri protagonisti che si vengono mostrati come dei bravissimi ragazzi ma che in realtà sono dei veri e propri mostri, in grado di uccidere e ferire chiunque per salvarsi la loro pelle. In questo senso sono loro ad aver fatto volontariamente accusare un innocente che poi ha trovato la morte, quando erano loro stessi a dover andare in carcere per omicidio. Salvarsi la pelle e aiutare i propri amici diventa il mantra stesso della serie: evitare che i propri figli, amici e tutti coloro a cui tieni possano andare in carcere per ciò che hanno fatto e questo viene fatto passare come è giusto, anche dai poliziotti stessi che per proteggere quei ragazzi, di cui Alex è figlio di un’agente di polizia, si può insabbiare il tutto e che questo sia corretto e lecito da fare. La verità è che i nostri protagonisti pur nelle loro intenzioni sono persone orribili come Morty e Bryce, benché lo siano in maniera diversa e forse più subdola. Lo stesso Clay viene mostrato come una persona tranquilla e normale ma in verità è un ragazzo mentalmente instabile che andrebbe aiutato, ma invece questo aiuto non arriva mai in maniera corretta e verosimile e gli stessi genitori hanno un atteggiamento molto strano e innaturale.

La serie vuole essere anche femministe ma risulta essere il suo esatto opposto grazie al personaggio Jessica, ragazza stuprata dall’amico del suo fidanzato Justin presente e consapevole durante l’atto di stupro. La giovane, nonostante tutto, ama ancora Justin, un drogato che l’ha fatta stuprare. Lei però afferma di essere una femminista, crea un gruppo femminista di sole donne nella scuola ma in verità risulta essere dipendente dai maschi, sopratutto da quelli stupidi e che sono contro a tutto ciò di cui lei parla. Se volevamo creare un bell’esempio femminile, Jessica è ciò di più sbagliato che si poteva creare.

In tutto ciò troviamo una scuola pienamente malata e folle, che crea attentati fasulli solo per proteggere i propri alunni quando invece li spaventano e li incasinano di più. La scuola mostrata in Tredici 4 è una linea di guerra piena di razzismo e di poliziotti che arrestano e controllano gli alunni in maniera onnipresente e di genitori che spiano con app i loro figli (dov’è la privacy?). Tutto ciò sa d’irrealismo pieno, perché il tutto viene mostrato con un eccessiva esagerazione dei fatti e in un mondo che non esiste: non credo che se una scuola fa un esercitazione di un attentato con proiettili finti quando gli alunni e docenti credano che questi siano veri, nessun genitori andrà a denunciare l’istituzione chiedendo giustizia.

Note positive

  • E’ l’ultima stagione e finalmente la serie non continuerà più

Note negative

  • Trama di questa stagione
  • Eventi messi in scena senza nessun motivo
  • Messaggio inviato
  • Storia irreale sotto molti aspetti

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