Animali fantastici – I segreti di Silente (2022): poca magia in un film su un mondo magico

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Trailer ufficiale del film

Dopo svariati rinvii, il 13 aprile la Warner Bros. distribuisce nelle sale il terzo capitolo della saga spin-off/prequel di Harry PotterAnimali fantastici – I segreti di Silente. Il nuovo franchise ideato da J. K. Rowling, basato su un libricino dal taglio enciclopedico, sembra quasi maledetto date tutte le vicissitudini che lo riguardano e, dopo la tiepida accoglienza del secondo capitolo, il terzo parte in una condizione di svantaggio: le numerose e continue dichiarazioni apertamente transfobiche dell’autrice e i successivi dissensi da parte del fandom e membri del cast; il licenziamento di Johnny Depp per il controverso divorzio; l’arresto, nelle ultime settimane, di Ezra Miller per rapina e aggressione; infine, le ovvie complicazioni e ritardi dovuti alla una pandemia.

Trama di Animali fantastici – I segreti di Silente

L’ascesa al potere di Grindelwald continua con il suo reclutamento di forze e consensi per la guerra contro i babbani; il mago va perciò fermato, ma Silente non può attaccarlo per via di un patto di sangue stretto in giovane età, quando i due erano molto legati. Dovranno, quindi, occuparsene gli ormai noti Newt Scamander e la sua squadra formata da nuove e vecchie conoscenze, impedendo che la malvagità e l’inganno abbiano la meglio nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.

JUDE LAW as Albus Dumbledore in Warner Bros. Pictures' fantasy adventure "FANTASTIC BEASTS: THE SECRETS OF DUMBLEDORE,” a Warner Bros. Pictures release.
JUDE LAW è Albus Dumbledore nell’avventura fantasy Warner Bros. Pictures’ “FANTASTIC BEASTS: THE SECRETS OF DUMBLEDORE”

Recensione di Animali fantastici – I segreti di Silente

Come dichiarato sin dall’annuncio della realizzazione di questa saga, la regia è firmata da David Yates che, anche in questo capitolo, si destreggia tra riprese sinuose, fluide, e momenti d’azione adrenalinici durante i combattimenti magici. L’ostacolo più grande che il regista sembra aver dovuto affrontare però, è la riduzione del budget per la realizzazione di questa pellicola, cosa che ha avuto una ricaduta su diversi reparti tecnici. Il film mostra delle interessanti trovate registiche per ovviare a questo “problema”, ma vengono messe in pratica in modo poco convincente: durante la maggior parte delle scene di combattimento, la scenografia diventa un ambiente unico, minimalista e spesso poco suggestivo, per evitare di mostrare gli effetti che gli incantesimi dovrebbero avere su edifici o altri elementi circostanti e poter quindi utilizzare meno CGI. Un ottimo esempio di questo trucco è riscontrabile in uno scontro piuttosto rilevante verso la metà del film, in cui tutta l’ambientazione diventa buia e nera. A proposito di ambientazioni scure, quest’ultima scena non è un evento isolato, né casuale. Infatti, la fotografia del film ha sempre delle tonalità fredde e scure che rabbuiano le sequenze per non far notare come manchi la magnificenza degli effetti visivi del capitolo precedente che, a detta di chi scrive, sono al massimo del loro livello rispetto a tutti i film sul mondo magico in questione. Anche i famosi animali fantastici, ormai non più centrali ma comunque leitmotiv apprezzato, non sono paragonabili a quelli visti in precedenza, sia per quanto riguarda la quantità (in questo film sono veramente pochi e per la maggior parte già visti), sia per il loro character design e risoluzione visiva. Risente di questo taglio anche il compartimento scenografia che, a parte le ambientazioni del ministero e quelle nostalgiche di Hogwarts, risulta veramente scarno e poco caratteristico, fallendo nel compito d’immergere lo spettatore in una magica Berlino (città in cui si è scelto di ambientare la vicenda) che risulta, appunto, identificabile come tale solo perché specificato da alcuni personaggi.

EDDIE REDMAYNE as Newt Scamander in Warner Bros. Pictures' fantasy adventure "FANTASTIC BEASTS: THE SECRETS OF DUMBLEDORE,” a Warner Bros. Pictures release.
EDDIE REDMAYNE as Newt Scamander in Warner Bros. Pictures’ fantasy adventure FANTASTIC BEASTS: THE SECRETS OF DUMBLEDORE,” a Warner Bros. Pictures release.

Nel cast tornano Eddie Redmayne nei panni del protagonista Newt, Jude Law che si diverte un mondo a riprendere il personaggio di Albus Silente, Ezra Miller che interpreta Credence Barebone (alias Aurelius Silente), Dan Fogler ovvero Jacob Kowalski e infine Alison Sudol che ritorna a dar vita a Queenie Goldstein. Oltre alle vecchie conoscenze, si aggiungono nuove facce al cast e alla storia, tra cui Jessica Williams nelle vesti di Eulalie Hicks, Richard Coyle che impersona Aberforth Silente e Mads Mikkelsen che presta il volto a Gellert Grindelwald. Ed è a partire da quest’ultimo nome che si può introdurre la componente più dolente del film: la sceneggiatura. Il cambio di casting da Johnny Depp a Mads Mikkelsen costituisce il classico “elefante nella stanza” per questo film perché manca una giustificazione, a livello diegetico, di tale cambiamento. Volendo, dato il plot twist presente alla fine del primo film, si sarebbero potute addurre svariate possibili spiegazioni che potevano dare un senso al cambio di volto del villain principale, ma la Rowling (qui affiancata da Steve Kloves) decide di non sfiorare nemmeno l’argomento lasciando il pubblico spaesato per via dell’improvviso cambiamento.

Arrivati al terzo film, le vicende narrate dovrebbero arrivare a un turning point decisivo all’interno della storia, ma in questa pellicola ci troviamo davanti all’ennesimo capitolo nel quale la storia è ancora in formazione: tutto deve essere ancora impostato per dar via al vero ribaltamento di situazione, al vero colpo di scena che purtroppo non arriva, dando invece spazio a rivelazioni che non muovono effettivamente la narrazione. Oltretutto, i diversi snodi presenti all’interno del film sono scritti in modo poco efficace perché anche uno spettatore disattento è in grado di coglierli molto prima che essi avvengano.

Un’altra problematica della sceneggiatura è la confusione e rapidità con la quale tratta gli archi narrativi dei protagonisti, che cambiano in modo troppo repentino senza una vera motivazione di fondo. Si veda ad esempio come, nonostante l’avessimo lasciata mentre si schierava dalla parte di Grindelwald alla fine del secondo capitolo, ritroviamo Queenie a dubitare della sua scelta sin dalle prime sequenze del film. Se si aggiunge la labile caratterizzazione conferita ai nuovi personaggi, questo nuovo titolo risulta ulteriormente piatto e non è certo d’aiuto la sua durata di quasi due ore e mezza.

La parte più riuscita di Animali fantastici – I segreti di Silente riguarda sicuramente il missaggio sonoro che, grazie ad una vincente calibrazione degli effetti audio, riesce a creare una grande atmosfera coinvolgente per lo spettatore che si sente immerso nei combattimenti. Inoltre, le musiche sono avvolgenti e cariche di pathos e tra queste, per la gioia dei fan, sono presenti alcuni dei brani più iconici presenti nei film del maghetto più famoso del mondo. Tuttavia, pur volendo compiacere i nostalgici, c’è un abuso di citazioni e easter egg non troppo velate, nel tentativo di ricreare e riportare il pubblico in quell’atmosfera che già conosce; purtroppo però non basta far vedere Hogwarts, il boccino d’oro, un giocatore di Quidditch o abusare delle musiche per ricreare la magia presente nei film di Harry Potter e questo film, o forse sarebbe meglio affermare questa nuova saga, non riesce nel suo intento nonostante ci sia un lieve miglioramento rispetto al secondo capitolo. 

L-R) JESSICA WILLIAMS as Eulalie “Lally” Hicks and CALLUM TURNER as Theseus Scamander in Warner Bros. Pictures' fantasy adventure "FANTASTIC BEASTS: THE SECRETS OF DUMBLEDORE,” a Warner Bros. Pictures release.
L-R) JESSICA WILLIAMS as Eulalie “Lally” Hicks and CALLUM TURNER as Theseus Scamander in Warner Bros. Pictures’ fantasy adventure “FANTASTIC BEASTS: THE SECRETS OF DUMBLEDORE,” a Warner Bros. Pictures release.

Conclusioni

Dato che è stata donata una bacchetta anche a un babbano (il personaggio di Jacob), forse qualcuno dovrebbe dare una buona bacchetta alla produzione che sta dietro ad Animali fantastici e insegnarle qualche buon incantesimo perché qua, di magia, purtroppo ce n’è ben poca.

Note positive:

  • A tratti la regia
  • Le performance del cast
  • La componente sonora

Note negative:

  • La fotografia
  • La CGI
  • La sceneggiatura
  • La durata
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