Apocalypse (2011): Cosa accadrebbe se la terra fosse troppo calda?

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Apocalypse

Titolo originale: Hell 

Anno: 2011

Paese: Germania

Genere: Post apocalittico, Horror

Produzione: Caligari Film- und Fernsehproduktions, Claussen Wöbke Putz Filmproduktion, Paramount Pictures, SevenPictures Film

Distribuzione: blue swan enterinement

Durata: 1h 29min

Regia: Tim Fehlbaum

Sceneggiatura: Tim Fehlbaum, Oliver Kahl, Thomas Wöbke

Fotografia: Markus Förderer

Montaggio: Andreas Menn

Musiche: Lorenz Dangel

Attori: Hannah Herzsprung, Lilo Baur, Marco Calamandrei, Lisa Vicari, Lars Eidinger, Stipe Erceg, Hans-Peter Recktenwald, Yoann Blanc, Christoph Gaugler, Angela Winkler

Trailer di Apocalypse

Trama di Apocalypse

2016. Il pianeta Terra è al collasso climatico, essendo diventato ormai inabitabile per molte forme di vita come gli essere umani. Il clima è sempre più caldo e l’acqua e il cibo stesso scarseggiano in maniera importante e in cui uscire di scoperto sotto la luce del giorno può essere molto pericolo per la propria vita. In un mondo come questo la stessa società si è sgretolata e ora ogni individuo deve cavarsela da sola.

Seguiamo tre personaggi in giro con la loro macchina e speranzosi di raggiungere le montagne dove sperano di trovare maggiore quantità d’acqua. Questi sono Marie (Hannah Herzsprung) e la sua sorellina Leonie (Lisa Vicari) e  Phillip (Lars Eidinger), colui che possiede una macchina e che ha iniziato una relazione amorosa con Marie. Durante il loro viaggio però le cose non vanno come dovrebbero, anzi Leonie viene catturata da degli individui e solo Marie potrà salvarla.

Hannah Herzsprung in Apocalypse 2011
Hannah Herzsprung in Apocalypse (2011)

Recensione di Apocalypse

Il film tedesco Apocalypse parte immediatamente premendo sull’acceleratore attraverso una scena piena di suspense. Vediamo una macchina ribaltata sul fondo di un precipizio in mezzo agli alberi, l’uomo al suo interno è visibilmente ferito mentre la donna con lui riesce a scappare da una minaccia invisibile, ma anche lei verrà catturata con una rete. Il tutto viene ripreso attraverso una macchina a mano, che attraverso un montaggio ritmico e veloce introduce bene lo spettatore entro un mondo fatto di pericoli e in cui la minaccia è dietro l’angolo. La storia, ripresa per gran parte con una mdp a mano, si sposta all’interno di una macchina presentandoci i suoi protagonisti e l’ambientazione in cui andremo a muoversi per l’intera pellicola: un mondo fin troppo illuminato e soleggiato, ben reso visivamente, tanto che non si può stare a contatto con la luce del sole senza possedere delle protezioni, che siano dei lunghi vestiti o degli spessi occhiali. Tale elemento narrativo però risulta possedere all’interno del lungometraggio fin poca coerenza drammaturgica, divenendo il vero e proprio tallone di Achille di un opera piuttosto solida dal punto di vista sceneggiativo, infatti a volte vediamo Phillip stare al di fuori della macchina indossando delle fasce sul volto e degli spessi occhiali protettivi dalla luce del sole, ma proprio questi occhiali non li usa quando deve guardare la strada mentre guida, anche qui il sole dovrebbe dargli fastidio, o no? Inoltre, soprattutto nella seconda parte, vediamo dei personaggi uscire normalmente sotto la luce del sole, senza o con poca protezione, ponendo dei dubbi di comprensione nella mente del pubblico che non capisce se il sole fa male oppure se è possibile camminare sotto di lui in maniera quasi normale.

La pellicola di Tim Fehlbaum, laureato all’HFF di Monaco, possiede una buona regia e sceneggiatura che riesce in maniera efficace ad intrattenere lo spettatore, viaggiando e spostandosi entro vari generi: se la prima scena è prettamente horror per gran parte del lungometraggio si entra dentro una storia prettamente post apocalittica rivolta verso la ricerca d’umanità e di sopravvivenza. In questo senso i protagonisti, oltre a mostrare una buona prova attoriale, soprattutto Hannah Herzsprung con il suo personaggio di Marie, risultano pieni di umanità, di quell’emotività umana che li rende empatici con il pubblico che non si trova davanti a sé degli eroi pronti a combattere per i loro compagni in pericoli, ma siamo dinanzi a degli individui imperfetti, paurosi ed egoisti, come Phillip che vorrebbe abbandonare Leonie al suo destino pur di salvarsi la pelle; anche Marie non risulta un personaggio alquanto positivo inizialmente apparendo come una donna fragile che si dà all’amore in maniera pragmatica, lei ama colui che gli dà protezione, in questo senso il suo personaggio è l’unico che compirà un reale viaggio di trasformazione in cui dovrà riscoprire la sua forza interiore per salvare colei che ama, ovvero sua sorella.

La storia apocalittica di Tim Fehlbaum presenta l’elemento horror in maniera drammatica senza mostrare vere scene raccapriccianti ma gioca piuttosto con l’elemento emotivo del disgusto, il tutto strizzando l’occhio a quel Non aprite quella porta, presentando al pubblico una nuova famiglia di cannibali, di ex – contadini che terminato il proprio bestiame hanno deciso di sopravvivere nutrendosi di altri carne, quella umana. Questa seconda parte narrativa mostra definitivamente l’evoluzione di Marie ma allo stesso tempo poteva essere maggiormente improntata entro un climax horror e disgustoso, invece anche qui i personaggi mantengono quel loro lato prettamente egoistico, non sono tanto interessati a salvare gli altri ma esclusivamente coloro che conoscono. Degli altri a Marie non interessa realmente.

In conclusione Apocalypse si dimostra un buon film per amatori del genere apocalittico o di sopravvivenza tendente all’horror, ben costruito su una sceneggiatura piuttosto solida, nonostante qualche caduta di coerenza.

Note positive

  • Mix di generi
  • Regia
  • Caratterizzazione dei personaggi
  • Interpretazione di Hannah Herzsprung

Note negative

  • Mancanza di coerenza sui problemi derivati dal sole e dal clima

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