Better Call Saul (2015): Saul Goodman nello spin-off di Breaking Bad

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better Call Saul locandina prima stagione

Better Call Saul

Titolo originale: Better Call Saul 

Anno: 2015

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Drammatico

Produzione Sony Pictures Television

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Vince Gilligan, Peter Gould

Stagione: 1

Puntate:  10

Attori: Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Rhea Seehorn, Patrick Fabian, Michael Mando, Michael McKean

Trama di Better Call Saul – Prima stagione

Dopo gli eventi narrati in Breaking Bad, Saul Goodman si trova in Omaha, Nebraska, dove lavora come commesso pasticcere all’interno di un negozio di Cinnabon situato all’interno di un centro commerciale. L’uomo trascorre una vita tranquilla e solitaria e con il costante timore che qualcuno riesca a scoprire la sua vera identità. Nel tempo libero riguarda le sue vecchie pubblicità che aveva registrato in cassetta rievocando i suoi tempi passati. La narrazione si sposta nel passato, quando l’uomo non era ancora Saul ma semplicemente Jamese “Jimmy” McGill.

Recensione di Better Call Saul – Prima stagione

Quante volte parlando di una serie che abbiamo amato alla follia, abbiamo sentito o letto qualcuno consigliarcene un’altra affermando “non è a quei livelli, ma questa devi assolutamente guardarla perché merita”?!? Certo, come no, peccato che una premessa del genere ci trasmetta indirettamente anche il messaggio “non è imperidibile”.  E poi, diciamocelo chiaramente, forse un po’ tutti, anche inconsciamente abbiamo pensato che Saul Goodman, avvocato squattrinato, laureato per corrispondenza all’Università delle Isole Samoa, che guida una Esteem scassata e con le portiere di diverso colore e che usa cravatte improponibili, avesse poco da aggiungere al suo personaggio, fin troppo stereotipato non solo in decine di film americani ma anche nei Simpson con Lionel Hutz.

Beh Jimmy McGill è in qualche misura tutto questo e lo abbiamo visto in Breaking Bad ma è anche tanto altro e, reggetevi forte, nel caso di Better Call Saul, possiamo tranquillamente affermare che la serie entrerà nell’Olimpo delle serie più belle di sempre. E lo farà nonostante il pesante fardello di provare a non deludere i milioni di fans che hanno, giustamente, decretato Breaking Bad la serie più apprezzata di sempre – come negarlo, regia, trama, personaggi, tutto perfetto. Alcuni fans saranno rimasti delusi dal sequel El Camino’ (2019) che racconta la fuga di Jessie Pinkerman, ma con la prima stagione di Better Call Saul del 2015, George Vincent Gilligan stravince senza dubbio la sfida e lo fa mostrando grande attenzione e fedeltà alla continuity, (i fans più puntigliosi che non avrebbero perdonato storture narrative o adattamenti improbabili) lo fa toccando livelli altissimi e regalando scene leggendarie.

In questa serie non troviamo la trama come protagonista assoluta, l’attenzione dello spettatore non è centrata sul chiedersi cosa succederà, ma sul chiedersi ‘com’è possibile che sia andata a finire così..’. Il racconto delle avventure di Jimmy Mc Gill iniziano prima ancora di cambiare legalmente il suo nome in Saul Goodman, Jimmy è guidato dalla sua voglia di rivalsa nei confronti della vita che lo ha sempre visto all’ombra del fratello maggiore, il prestigioso e rispettato avvocato Chuck.

Mike Ehrmantraut (interpretatao da Jonathan Banks) in una scena della prima stagione di Better Call Saul

Proprio nel tentativo di non farsi sfuggire i clienti Kettleman, per un caso finito sui giornali locali, Jimmy finirà suo malgrado assieme a due sprovveduti truffatori, col fare la conoscenza di Tuco Salamanca la cui situazione degenererà e richiederà di scendere a compromessi. Nel frattempo, la strana patologia di Chuck, porta ulteriore tensione tra Jimmy e lo studio McGill, con l’intervento forzato di forze dell’ordine, medici e infermieri.

La prima stagione inizia temporalmente sette anni prima dell’incontro con Walter White, è il 2002 e in questo periodo Jimmy oltre a prendersi cura di suo fratello e in attesa di un futuro migliore, si guadagna da vivere facendo l’avvocato d’ufficio nel tribunale di Albuquerque. E lo fa anche discretamente, fossimo stati noi tra i giurati, durante la sua prima arringa avremmo stabilito che una pacca sulla spalla e una bella ramanzina, fossero una punizione più che equa per quei ragazzi, Peccato però che il pubblico ministero faccia proiettare in aula un video, girato dagli stessi studenti, che mostra quello che in realtà avevano commesso non era proprio quello che avevamo immaginato. Alla cassa del parcheggio dello stesso tribunale lavora anche Mike Ehrmantraut, già noto per essere uno dei personaggi principali di Breaking Bad e di cui scopriremo il passato come poliziotto e anche aspetti umani insospettabili. Jimmy litiga con Mike ogni volta perché non vuole o non può pagare il parcheggio, si nota in lui l’insofferenza di una vita che non è quella che sperava, lui sogna di diventare un grande avvocato, non vuole più guardare suo fratello dal basso verso l’alto dal suo squallido ufficio nel retro di un salone di bellezza vietnamita. E fa di tutto pur di apparire per quel che non è ma che vorrebbe essere agli occhi degli altri. Finge davanti alle tv, finge davanti ai clienti di usare quel catorcio giapponese solo temporaneamente poiché ha la fuoriserie dal meccanico, finge che il suo prestigioso studio al momento sia inagibile poiché lo stanno ritinteggiando quindi deve ricevere i clienti in un bar e come abbiamo visto recita magistralmente in tribunale per difendere i suoi assistiti, siano essi spacciatori, drogati, prostitute, scippatori o colpevoli di vilipendio di cadaveri. Jimmy recita, recita ovunque, ma non finge di essere qualcun altro davanti alla bella e brillante donna in carriera Kim Wexler, avvocato associato presso il prestigioso studio HHM di cui Chuck è membro fondatore assieme al padre di Howard Hamlin, attuale capo di Kim. E a Kim Jimmy piace nonostante tutto e nonostante sia in guerra aperta contro lo studio legale dove lei lavora, una guerra che finirà in tribunale, o meglio inizierà, quando il tribunale condannerà Jimmy a rimuovere la pubblicità con il logo del suo studio legale, troppo simile a quello della prestigiosa HMM. Una guerra senza esclusione di colpi, pur di non perdere i clienti più importanti o che potrebbero dare finalmente una svolta alla carriera del povero avvocato d’ufficio.

Kim Wexler (interpretata da Rhea Seehorn), uno dei personaggi più enigmatici della serie.

Nel corso della prima stagione, la magistrale regia di Gilligan ci farà fare salti temporali che ci fanno scoprire non solo l’infanzia di ‘Slipping’ Jimmy trascorsa a Cicerto, Illinois, laddove compie le prime truffe, ma anche quanto accadrà successivamente alla fuga da Albuquerque alla fine di Breaking Bad, quando si trasferirà sotto falso nome in Nebraska lavorando in una pasticceria con il costante terrore che qualcuno possa scoprire il suo passato, rendendo di fatto la serie anche un sequel.

Note postive

  • La serie è capace di camminare sulle proprie gambe e si potrà guardare indipendentemente dalla serie madre
  • Pathos e intreccio narrativo
  • Introspezione dei personaggi
  • Stile e montaggio
  • Sceneggiatura
  • Scene leggendarie che rendono la serie un tassello imperdibile di un puzzle magistrale

Note negative

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