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Femminile singolare
Titolo originale: Femminile singolare
Anno: 2022
Nazione: Francia, Italia, Kosovo
Genere: Drammatico
Casa di produzione: Fulldawa Production, CSC Production, Coffee Time Film, Arena, Zen Movie, Frame by Frame, AR Production
Distribuzione: Artex Film
Durata: 92 minuti
Regia: James Bort, Rafael Farina Issas, Kristian Gianfreda, Matteo Pianezzi, Adriano Morelli, Elena Beatrice, Daniele Lince, More Raca
Sceneggiatura: Matteo Pianezzi, Nicola Guaglianone, Kristian Gianfreda, Filippo Brambilla, Eleonora Bordi, Stéphane Landowski, Alessandro Padovani, More Raça, Elena Beatrice, Daniele Lince, Giulia Pace, Chiara Lalli, Roberto Tomeo
Fotografia: Luca Cestari, Sandro Chessa, Luca Nervegna, Andrea Manenti, Vincent Paquot, Elena Chiappa, Latif Hasolli, Elton Dardha, Erald Deda
Montaggio: Corrado Iuvara, Irene Vecchio, Ilario Monti, Isabella Guglielmi, Daniele Lince, Guillaume Landras, Don Raça
Attori: Catherine Deneuve, Violante Placido, Agnese Claisse, Pierre Deladonchamps, Dorothée Gilbert
Femminile singolare è un film drammatico del 2022, diviso in sette capitoli che comprende storie diverse, diretto dunque da vari registi e registe: James Bort, Rafael Farina Issas, Kristian Gianfreda, Matteo Pianezzi, Adriano Morelli, Elena Beatrice, Daniele Lince. Questo interessante progetto cinematografico nasce da un’idea di Artex Film.
La pellicola uscirà nei cinema italiani l’11 Maggio 2022, in onore della data della firma, avvenuta nel 2011, della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta alla violenza domestica contro le donne, nota come Convenzione di Istanbul.
Trama di Femminile singolare
Le sette storie di questo film narrano viaggi, fisici e non, di donne che vivono la loro quotidianità affrontando le avversità della nostra società patriarcale. Sette donne che vivono la maternità, la quotidianità, il lavoro, violenze, molestie e scontro con le tradizioni, talvolta in conflitto con altre figure femminili e generazioni.
Recensione di Femminile singolare
Nascita di una stella, Il vestito da sposa, Ballerina, Ajo, Wainting for, Hand in the cap, Revirgination: sono questi i sette capitoli, dunque i nomi delle sette storie, che raccontano le donne nel film Femminile singolare, accomunati tutti da temi che narrano le sfumature della condizione femminile nel mondo. Tutti i capitoli, che appaiono come dei cortometraggi, vedono una regia e un’estetica sempre diversa, ma le tematiche trattate sono il vero il filo conduttore di questo progetto cinematografico: le donne e la loro quotidianità, fatta d’ingiustizie, microaggressioni e violenze, la società patriarcale e lo sguardo maschile che accerchia la figura femminile, le tradizioni da rispettare, la maternità narrata da più punti di vista, quella maternità solitamente tanto glorificata, rappresentata anche nella sua frustrazione. Tante tematiche a cui si aggiunge, talvolta in modo non troppo velato, lo scontro generazionale.

Le generazioni di donne sono spesso messe a confronto, e dal conflitto se ne ricava sempre un esito diverso, a volte positivo, a volte negativo; ma molte di queste storie hanno in comune la volontà di fuga, declinata sempre in modi diversi. La fuga da una realtà, da un passato, da una tradizione. Una corsa contro un destino scritto dai dettami sociali, dalle difficoltà del genere femminile. Il confronto è spesso tra una madre e una figlia, ed è proprio quest’ultima a mostrare questa volontà di evasione.
Spesso, come in Nascita di una stella e Ballerina, il corpo ha un ruolo centrale: nel primo è un corpo che è oggetto del proprio lavoro, in procinto di trasformarsi per accogliere una vita, una professionista protagonista dell’eterno conflitto in cui le donne sono inserite, divise tra carriera e desideri intimi e personali, l’eterna scelta tra lavoro e vita privata. In Ballerina il corpo è posto come oggetto sessuale, vivisezionato dallo sguardo maschile, che lo investe e molesta. In queste due storie, tra le più interessanti dell’intero film, la regia esalta il corpo, valorizzandolo, rendendolo protagonista senza cadere nel gioco del male gaze.

Femminile singolare vede tante storie diverse, e questa caratteristica che contraddistingue la pellicola è la sua croce e delizia: è interessante per lo spettatore poter entrare all’interno di così tanti racconti di vita vera, dai temi si possono trarre molteplici spunti di riflessione riguardo al mondo in cui viviamo, ma queste tematiche sono tanto complesse quanto impossibili da affrontare in modo completo e organico nel tempo ridotto che ogni capitolo si prende. Ogni storia è stimolante, ma l’approfondimento non riesce ad andare oltre la superficie, e ogni tema appare accennato e spesso troppo didascalico. Alcuni dei capitoli sono eccessivamente corti per poter permettere a colui che fruisce di entrare del tutto dentro la narrazione, e dunque in connessione con le protagoniste.

In conclusione
Femminile singolare è un insieme di piccoli film che raccontano la nostra società in modo spesso interessante, ma mai approfondito nel modo giusto, al fine di rendere giustizia a queste storie così importanti. Appare troppo disomogeneo e quindi poco organico ma, nonostante questo, merita di essere visto per l’originalità del progetto e le riflessioni che se ne traggono.
Note positive
- Soggetti interessanti
- Progetto cinematografico originale
- Regia e fotografia
Note negative
- Disomogeneità della pellicola
- Temi troppo poco approfonditi che dunque appaiono spesso trattati in modo didascalico e retorico