Yasuke (2021): L’anime tra samurai e magia

Yasuke locandina

I contenuti dell'articolo:

Yasuke

Titolo originale: Yasuke

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Fantastico, Guerra

Produzione Mappa, Netflix

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Lesean Thomas

Stagione: 1

Puntate: 6

Regia: Lesean Thomas

Sceneggiatura: Lesean Thomas, Nick Jones Jr.

Musica: Flying Lotus

Attori: LaKeith Stanfield, Noshir Dalal, Dan Donohue, Dia Frampton, Takehiro Hira, Julie Marcus, Paul Nakauchi, William Christopher Stephens, Maya Tanida

Trailer it Yasuke

Trama di Yasuke

In un Giappone feudale dilaniato dalla guerra, dopo gli eventi che hanno condotto al potere la crudele daimyo e alla morte di Oda Nobunaga, colui che sognava un unificazione nazionale dello stato insulare, siamo trasportati in un piccolo paesino situato vicino ad un fiume dove vive Yasuke, il barcoiolo, in compagnia dei suoi demoni e tormenti del passato, di quando era un ronin al fianco del suo signore Nobunaga. Ora l’uomo, una volta samurai, trascorre il suo tempo in solitudine su una barca o all’interno di un bar di paese dove beve fino ad ubriacarsi. La sua vita però avrà una scossa quando si vedrà costretto a portare da un medico una bambina affetta da una strana malattia di nome Saki. Durante il suo viaggio per salvarla dai mercenari della daimyo dovrà impugnare un altra volta la sua spada ma proprio qui, durante il primo combattimento si renderà conto che quella ragazzina così fragile all’apparenza possiede dei poteri soprannaturali, poteri che la daimyo e non solo vogliono a tutti i costi.

Saki in Yasuke 2021
Saki in Yasuke 2021

Recensione di Yasuke

Come possiamo mai progredire quando il nostro istinto è di recedere

Nobunaga – Yasuke

Anime in sei episodi, da circa trenta minuti, realizzato da LeSean Thomas, si rifà agli eventi storici d’importanza per la storia giapponese per impiantare l’incipit della narrazione per poi svoltare rapidamente entro una serie prettamente fantasy nonostante un contesto d’ambientazione feudale e di samurai. Il protagonista della narrazione è, come da titolo, Yasuke, personaggio storico realmente esistito, che fece parlare molto di se all’interno delle fila delle truppe samurai a comando di Nobunaga. Il combattente proveniva dall’Africa orientale portoghese e giunse in terra nipponica come schiavo a servizio del gesuita Alessandro Valignano e con probabilità, almeno da quanto trapella dalle notizie storiche dell’epoca, fu il primo nero a mettere piede in Giappone. Un samurai di Tokugawa Ieyasu parlando dello schiavo lo descrisse come un individuo nero come il carbone e alto un metro e novanta. Oda Nobunaga, quando era padrone di gran parte del territorio Giapponese, rimase affascinato dalla forza e dalle sue capacità di guerriero tanto da acquistarlo rendendolo un uomo libero fino a elevarlo al rango di samurai con diritto d’indossare il daishō e trasformandolo in una delle proprie guardie del corpo. Interessante risulta un annedotto, riproposto anche all’interno della serie, quando il padrone del Giappone chiede che Yasuke venga lavato per pulirlo scoprendo però che quella non era altro che la sua pelle. Del primo samurai straniero e di colore si persero ogni traccia dopo la caduta del suo signore a causa del tradimento del generale Mitsuhide che costrinse Nobunaga al suicidio. Da questo momento il samurai nero fuggì insieme al figlio del proprio padrone, Oda, ma vennero catturati. Yasuke così venne consegnato nuovamente ai gesuiti scomparendo così, nuovamente, dalla storia giapponese.

Frame di Yasuke
Frame di Yasuke

La serie Netflix fa suo questo background del personaggio per costruire il barcaiolo e, in un certo senso, va a rispondere alla misteriosa domanda storica: che ha fine ha fatto Yasuke? Proprio qui lo vediamo tormentato dalla morte del proprio padrone e delegato a una vita misera che non gli dona nessuna soddisfazione e solo l’arrivo della giovane e malata Saki, che gli affiderà una missione difficile e complessa (a sua insaputa) andrà a risvegliare l’onore e il combattente che dorme entro di lui. Questa stagione, che può essere aperta anche a una seconda stagione nonostante la sua vena auto conclusiva, non è altro che un omaggio a questo grande combattente e un suo viaggio interiore per riappacificarsi con se stesso, tanto che la giovane Saki ha essenzialmente la funzione di mentore per Yasuke, non è tanto lui a salvarla ma è lei che salva la vita e il futuro del barcaiolo. In questo senso la costruzione del personaggio di Yasuke è altamente ben fatta e viene approfondita con degli interessanti background, mostrati con dei flashback che narrano tutta la vita dell’uomo dal momento in cui sopraggiunge come schiavo al signore della guerra Nobunaga fino alla sua morte, inversamente i nemici e la stessa Saki risultano personaggio appena accennati, soprattutto la crudele capo daimyo, mostrata come un essere simile ad un ragno gigante, appare un cattivo senza qualsiasi tridimensionalità come lo stesso religioso cristiano mostrato nelle prime puntate e che donava alla storia un senso di “scopo religioso” a Saki che poi scompare completamente entro il continuo narrativo, che ha la pecca primaria di essere troppo rapido, una rapidità che elimina narrativamente parlando ogni potenziale di narrazione che la serie aveva, mostrando alcuni buchi di trama e degli spostamenti fin troppo rapidi nel territorio giapponese, che appaiono privi di qualsiasi logica pur in contesto altamente fantasy e irreale.

Il prodotto però si guarda con grande interesse grazie a una colonna sonora accattivante e misteriosa di Lotus e soprattutto grazie ad un’animazione sorprendente realizzata dallo studio  MAPPA (Jujutsu Kaisen,” “Attack on Titan: The Final Season) che mescola realismo e immaginazione in maniera impeccabile, soprattutto le scene di guerra e di combattimento, altamente crude e sanguinarie, mostrano tutta la bellezza dell’animazione attraverso colori e tratteggiature dei personaggi che donano molte sfumature caratteriali e risultano attente ai dettagli. Anche le trasformazioni dei personaggi mutaforma appaiono mostrate con gran cura e proprio questo elemento di contrapposizione netta tra un ottimo lavoro tecnico e scarso sviluppo narrativo è la vera contrapposizione della serie, una stagione che vuole mettere al suo interno troppo, dalla magia al samurai, dal mondo sovrannaturale a quello feudale, ma senza prendere il giusto tempo per andare a raccontare il tutto.

Note positive

  • Animazione
  • Musica

Note negative

  • Strutta narrativa

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