“Beyond Passion” di Campari Lab: una vetrina per i giovani talenti del cinema

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All’interno di Alice Nella Città (sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni) è stata presentata la serie di cortometraggi Beyond Passion realizzata nell’ambito del Campari Lab, il laboratorio didattico che nasce dalla collaborazione tra Campari e il Centro Sperimentale di Cinematografia.

Per secondo anno consecutivo, il Campari Lab ha accolto cinque studenti del Corso di Regia del CSC (quest’anno della sede di Milano) con l’obiettivo di promuovere e scoprire nuovi sguardi che oltre ad arricchire il linguaggio della Settima Arte, facciano emergere dei talenti giovanili nell’industria cinematografica italiana.

La serie antologica Beyond Passion viene conformata da cinque storie diverse nel classico formato di cortometraggio, che sono legate tra di loro attraverso il filo conduttore della passione e il suo potere di spingerci a superare i propri confini creativi. Certamente la tematica della passione risponde anche alle esperienze ed emozioni che Campari vuole offrire, la sua “Red Passion”. Infatti, i giovani registi hanno dovuto pensare come inserire in maniera originale e coerente il marchio all’interno dei loro racconti e, anche se può sembrare una cosa semplice, è proprio una sfida creativa, più che altro per il fatto di dover muoversi tra il cinema e un po’ di pubblicità.

Sotto la guida dell’attrice Carolina Crescentini (A casa tutti bene, Una famiglia perfetta, Notte prima degli esami) scelta come mentore di questa Seconda Edizione, i cinque registi hanno creato i seguenti cortometraggi:

Overlay Beauty di Noemi Trazzi: una fotografa che, tramite la sua sperimentazione, crea un’opera che combina ritratto e architettura.

Matter of Light di Camilla Umbaca: un artista visivo che, prendendo ispirazione da una donna e combinando corpo e luce, da vita a una creazione unica.

Vision di Davide Vicari: un famoso 3D-Artist crea la sua opera più coinvolgente, cercando di conciliare realtà e finzione.

Inspiring Melody di Lisa Consolini: una nota violoncellista prende ispirazione dalle melodie di cciò che la circonda, componendo così la sua prima opera.

A Cosmic Mind di Isabella Gallo: una giovane astrofisica che riesce a scoprire un nuovo corpo celeste nell’universo.

Ognuno di questi corti ha una premessa interessante e si riesce a percepire il buon trattamento delle loro storie, in alcuni più che in altri, per fare degli esempi: A Cosmic Mind e Inspiring Melody sono alcuni di quelli che dimostrano un lavoro più dettagliato delle loro protagoniste e dei conflitti che vengono proposti agli spettatori.

Indiscutibile è di certo il livello tecnico-artistico di questi corti e la bravura dei cinque giovani registi e anche delle loro crew composte da altri talentuosi studenti del CSC, la gioventù che da nuovi segni di speranza e di rinnovamento nel mondo audiovisivo.

Risultano anche meravigliose le collaborazioni come il Campari Lab tra Campari e il Centro Sperimentale di Cinematografia e l’esistenza di finestre come quella di Alice Nella Città che servono come piattaforme per far conoscere dei nuovi talenti e che permetto di continuare a sviluppare nuove forme di fare cinema soprattutto in momenti difficili come quelli che ci tocca ancora vivere nel 2020.

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