La nascita del cinematografo: L’invenzione dei Fratelli Lumière

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Il Kinetoscopio potrebbe essere considerato come l’inizio della nascita del cinema ma non è così ed è per questo motivo che va inserito dentro il pre – cinema, non tanto per la sua natura filmica poiché era in grado di filmare dei brevi frammenti di vita proprio come l’invenzione dei Lumière, ma gli mancava completamente quella natura d’unione civile e di meraviglia intrisa del cinema fatto di comunicazione e di coralità come lo è la sala cinematografica. Ecco perché si inizia a parlare di cinema con Il cinematografo, uno strumento che permetteva una visione collettiva e di scambio stesso d’opinioni e d’emozioni, elementi fondanti dell’arte cinematografica.

La prima epoca del cinema viene denominata come cinema delle attrazioni, entro cui ritegno sia indispensabile considerare anche l’invenzione di Edison essendo un attrazione visiva di fiera e d’intrattenimento. Tale epoca inversamente è canonicamente individuata dal 1895 al 1915 ed è definibile in tale modo in base ad alcuni elementi onnipresenti in questo particolare “cinema”:

  • Riprese verosimili di figure e oggetti in movimento, in cui non contava la narrazione della storia ma il movimento stesso e la realtà in cui si viveva.
  • Presenza di un imbonitore, presente in sala, che narrava al pubblico gli eventi mostrati

A sua volta tale fase è divisibile in ulteriori due periodi storici: il primo va dal 1895 al 1906, dove sono mostrate singole vedute indipendenti, e l’altro va dal 1906 al 1915 con lunghe inquadrature montate in successione per creare un prototipo di narrazione.

Il cinematografo dei Lumière

I fratelli Lumière erano due industriali di Lione che fabbricavano pellicole fotografiche, questi nel lontano 1895 iscrissero presso l’ufficio brevetto il cinematografo, che riguardava un tipo di fotografia in movimento che aveva l’originarietà di possedere un ottima cremagliera che permetteva di trascinare la pellicola in maniera automatica a scatti di 1/25 di secondo ( il cinema attuale in Italia è di 1/24).

Il loro padre, Antoine Lumiere, voleva chiamare l’oggetto Domitor, abbreviazione di Dominator, che esprimeva ottimamente il sogno di onnipotenza della scienza positivista. Questo strumento a differenza del Kinetescopio di Edison era molto più maneggevole (più piccolo e più leggero) e in più consentiva sia di riprendere che proiettare le immagini, bastava cambiare l’obiettivo. Era una scatoletta di legno che non aveva il mirino, ciò rendeva impossibile la visione, subito al momento, della ripresa.

La presentazione al mondo di questa invenzione geniale avvenne per un franco a persone il 28/12/1895 al  Salon Indien del Grand Café di Parigi in Boulevard des Capucines 14. Si ritiene che il primo film ad essere stato presentato fu L’uscita dalle officine Lumiére e si ritiene che alla visione del corto L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat  il pubblico si spaventò così tanto alla veduta del treno che credettero che gli venisse addosso e si alzarono dalle loro poltrone per evitarlo. Sicuramente possiamo immaginare lo stupore di quelle persone che si rivedevano in quei brevi filmato di natura prettamente documentaristica, che dunque possiamo asserire che il documentario è il primo genere cinematografico, essendo nato con il cinema stesso. Al termine della prima visione di alcune vedute Lumiére, Il cinematografo venne subito messo in vendita e tale evento porto alla nascita della figura dei “cinematografisti”, ambulanti che giravano per il mondo riprendendo ciò che vedevano e poi riportando a casa ciò che avevano visto e che il pubblico comune non avrebbe mai potuto scoprire con i propri occhi in altro modo.

L’immagine ovviamente non era limpida ma la pellicola doveva scorrere attraverso una manovella che veniva girata a mano e ciò faceva sfarfallare la pellicola, tanto che i movimenti a scatti facevano apparire le persone dei fantasmi. Le vedute duravano 1 minuto circa e riprendevano scene dal vivo e all’aperto. La luce solare era diffusa su l’intero spazio mostrato.     

Le vedute vennero usate per :

  • Dare informazione
  • Autorappresentazione: i cittadini volevano guardare anche loro stessi; i fratelli Lumiere accortosi di questo fenomeno mandavano i loro operatori sulle strade a far finta di riprendere, i passanti pensando di essere ripresi andavano la domenica al cinematografo.

Caratteriste delle vedute animate dei Lumiere

  • Carattere Centrifugo: nelle vedute c’era un grande via vai di gente, personaggi che entravano e uscivano dallo schermo continuamente. Es: nel film Repas de bebe l’attenzione dello spettatore era attirata dal vento.
  • Un solo quadro, non avveniva il montaggio
  • Profondità di campo: ogni veduta mette a fuoco persone vicine e lontane (“l’arrivo alla stazione della Ciotat” la posizione diagonale della ripresa rispetto al binario dà l’idea di profondità)
  • Tracce dell’operatore dentro le immagini: i passanti lo salutano
  • Presenza di un imbonitore per spiegare la scena  

I cineoperatori

Il cinematografo ebbe però una connotazione alquanto razzista alla sua nascita e che rispecchiava anche il nome originale dello strumento ” Dominator”. In quest’ottica è giusto asserire che i primi cineoperatori che andavano in giro per il mondo mostravano l’idea del dominio, andando a riprenderli spessi con uno sguardo dominatore e pieno di superiorità, dall’alto in basso. Gli indiani o africani alla vista di questi individui si avvicinavano all’operatore per curiosare e spesso andavano a compiere degli sguardi in macchina.

Ben presto l’uso del cinematografo per viaggiare dette inizio, anche a chi non aveva grandi mezzi, di compiere un Grand Tour dei poveri, un Tour attraverso l’Europa aristocratica che gli veniva riproposta attraverso le immagini del cinema stesso. Questa impresa portò anche Albert Kahn a pensare di effettuare il primo atlante geo-ento-antropologico del mondo basato su fotografie e riprese. Per realizzarlo invio tra il 1909 e il 1919 vari fotografi e operatori in giro per tutto il mondo dall’oriente fino alla Siberia per fare delle vedute in movimento da riportargli indietro. Tali filmati di un minuto sono custodite al museo in suo onore situato a Parigi.

In Italia avevamo il cineoperatore Di Comerio che realizzo vari corti riuniti nel filmutopia, Dal Polo all’Equatore, che mostra la spedizione al Polo Sud del 1899 fino all’Africa e la guerra mondiale sull’Isonzo del 1917. Sopratutto nei suoi lavori questo senso di dominatore è piuttosto evidente in cui notiamo bene la superiorità di riprese del bianco rispetto al resto del mondo. Il tutto agli occhi di oggi risulta un brutale atto di colonialismo verso quei popoli che venivano conquistati in maniera spietata e arrogante

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