Contemporanea alla storia del cinema francese con a capo Auguste e Louis Lumière oltre al mago dei trucchi fantasmagorici Georges Méliès, al di là della manica, a Brighton, si iniziarono a sperimentare delle nuove forme narrative che risultavano più articolare rispetto a quello francese. Degli intraprendenti cineasti dotati di un Kinetescopio Edison intrapresero un nuovo modello di pensiero filmico che lo stesso Méliès aveva completamente trascurato: La medesima azione poteva continuare da un inquadratura all’altra, tale idea dette vita al punto di vista registico e alla scelta stesse delle inquadrature. La scuola di Brighton, dal 1896 fino allo scoppio della prima guerra mondiale, si poneva il problema della linearizzazione temporale, qui il cinema non è considerato un gioco ma si intende basare sull’educazione e su un forte concetto di morale, per tale motivo il cinema britannico dal 1900 può essere definito come racconto moralistico con brevi cortometraggi intenti a insegnare le giuste regole di vita e costumi alla popolazione stessa. Tale elemento educativo rimase per molto tempo dentro la natura stessa del cinema classico inglese, in cui il bene vince sempre contro il male. Se nel cinema Francese di Méliès era importante la trasgressione e il gioco, qui si prediligono corti strutturati narrativamente con questo assunto che andava obbligatoriamente rispettato: Si inizia con l’ordine, si va verso la trasgressione e si termina con un ripristino dell’ordine.
Il padre di questo filone è senza ombra di dubbio Robert William Paul, il primo nel mondo di cinema a sperimentare in un corto il raccordo d’immagini, ovvero scene riprese separatamente con una posizione differente di macchina e unite assieme con il montaggio. Il tutto ovviamente mostrava un raccordo piuttosto goffo e confuso.
La scuola di Brighton venne fondata invece da William Friese-Greene, George Albert Smith e James Williamson i quali crearono numerosi esperimenti e tecnice cinematografiche che dettero il via al vero cinema di David Wark Griffith con il suo cult d’epoca Nascita di una nazione del 1915. Questa scuola venne fondata nel 1896 quando Paul presentò Rough Sea at Dover e Brighton Beach.
La rivoluzione della Scuola di Brighton
- Sovrimpressione, già sfruttata da Méliès che diviene parte integrante della narrazione visiva.
- Il montaggio narrativo: la frammentazione della scena con più inquadrature. Il primo lavoro di questo tipo viene considerato Le regate di Henley del 1899.
- L’invenzione del Primo Piano denominato magnificent view all’interno del corto The Big Swallow del 1901 di Williamson, in cui si utilizzava tale tecnica per creare un effetto pauroso. Qui un passante rabbioso con l’operatore si avvicina all’obbiettivo per urlargli contro.
- Il raccordo sull’asse mostrato ottimamente nel corto Mary Jane’s Mishap, 1903 di Smith
- La soggettiva nata con il cortometraggio Grandma’s Reading Glass del 1900 di Smith in cui si alternano inquadrature di un bambino che gioca con una lente d’ingrandimento e i piani ravvicinati, mostrati con un mascherino, che mostrano gli oggetti di volta in volta osservati dal bambino.
- La linearità del racconto evitando i salti di tempo
All’interno di questa prospettiva nascono anche i primi film d’inseguimento e di fuga definiti come “Chase”