Diciannove (2024). Un ritratto genuino della giovinezza contemporanea

"Diciannove" è un'opera prima autobiografica piena di significato personale, con cui il regista Giovanni Tortorici trasforma le proprie esperienze di studente fuori sede in una narrazione cinematografica che oscilla tra il racconto generazionale e la sperimentazione formale.

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Trailer di “Diciannove”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

“Diciannove” è il primo film scritto e diretto da Giovanni Tortorici. Il lungometraggio è stato presentato nella sezione Orizzonti alla 81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 30 agosto 2024. Ed è stato anche presentato in gara nella sezione Discovery al Toronto International Film Festival il 5 settembre 2024. Esce nei cinema il 27 febbraio 2025. 

Note di regia

Il film è un'indagine su un ragazzo di 19 anni e un’analisi del suo vivere e del suo essere studente. Leonardo viene inizialmente presentato come un ragazzo a volte goffo, ma
seguace di un vivere conformista. A mano a mano che la storia si sviluppa, emerge la sua natura asociale e nevrotica sublimata nell’ossessione di una rigida idea di letteratura e d’essere scrittore.

Trama di “Diciannove”

Palermo, 2015. Leonardo, 19 anni, lascia la città natale per raggiungere la sorella a Londra e iniziare gli studi di Business. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale presto svanisce. Inquieto, si iscrive d’impulso all’Università di Siena per studiare letteratura. Ma anche qui, molla il corso e decide di immergersi da solo nello studio dei testi di “bella lingua” italiani. Sarà un anno accademico di solitudine, sporadica e strana socialità e confronti generazionali. Un anno dopo, Leonardo è a Torino, dove incontra un uomo, semi – conoscente di famiglia, con cui avrà un confronto più diretto del solito.

M. Marini in Diciannove
M. Marini in Diciannove

Recensione di “Diciannove”

“Diciannove” è un’opera prima autobiografica piena di significato personale, con cui il regista Giovanni Tortorici trasforma le proprie esperienze di studente fuori sede in una narrazione cinematografica che oscilla tra il racconto generazionale e la sperimentazione formale. L’influenza della Nouvelle Vague riempie l’intero film e si manifesta attraverso scelte stilistiche inusuali. Il montaggio, formato da zoom inaspettati e cambiamenti nel frame che finiscono in fermi immagine, mostra un approccio consapevole al linguaggio cinematografico.

Tortorici, quindi, invece di limitarsi a imitare, riesce a costruire un proprio linguaggio distintivo. Al centro della storia troviamo Leonardo, interpretato da Manfredi Marini, un personaggio complesso e problematico che divide gli spettatori. La sua caratterizzazione come giovane intellettuale alla deriva, con la sua passione per la letteratura e un atteggiamento distaccato, risulta a tratti difficile. Con l’interpretazione di Marini, quindi, Leonardo può apparire depresso e questo va anche bene, ma viene rappresentato in un modo in cui lo spettatore non riesce a empatizzare con lui, pur sforzandosi.

Leonardo, senza generalizzare, è uno di quei giovani intellettuali contemporanei indifferenti, incoscienti, presuntuosi, titubanti e isolati dalla realtà. È un personaggio che va alla ricerca della conoscenza senza una vera bussola, rappresentando quella fase della vita in cui l’ambizione intellettuale si scontra con l’immaturità emotiva. La struttura frammentata e non lineare riflette lo stato mentale del protagonista, alternando momenti di introspezione a scene di vita sociale, creando un contrasto che aumenta il senso di disconnessione del personaggio.

“Diciannove” si rivela, quindi, un’opera coraggiosa nel suo tentativo di raccontare il disagio giovanile contemporaneo. La sua forza è nella capacità di mantenere una coerenza tematica pur attraverso una varietà di approcci stilistici. Il film richiede allo spettatore una certa apertura mentale: accettare le sue caratteristiche formali significa accettare anche la complessità del suo protagonista, con tutte le sue contraddizioni.

Fotogramma di Diciannove
Fotogramma di Diciannove

In conclusione


“Diciannove” di Tortorici è un realistico tentativo di catturare quel momento cruciale della vita in cui ci si affaccia all’età adulta. Nonostante alcuni aspetti faticosi per una parte del pubblico, il film riesce a rappresentare le inquietudini e le insicurezze della giovinezza contemporanea.

Note Positive

  • Regia
  • Recitazione
  • Soggetto

Note Negative

  • Non si riesce a empatizzare con il protagonista
  • La storia, a tratti, appare noiosa
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Renata Candioto
Renata Candioto

Diplomata in sceneggiatura alla Roma Film Academy (ex Nuct) di Cinecittà a Roma, ama il cinema e il teatro.
Le piace definirsi scrittrice, forse perché adora la letteratura e scrive da quando è ragazzina.
È curiosa del mondo che le circonda e si lascia guidare dalle sue emozioni.
La sua filosofia è "La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita".