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I viaggiatori
Titolo originale: I viaggiatori
Anno: 2022
Paese: Italia
Genere: Avventura, Fantastico
Casa di Produzione: Sky Studios, Groenlandia
Distribuzione: Sky Italia
Durata: 1h 42 minuti
Regia: Ludovico Di Martino
Sceneggiatura: Ludovico Di Martino, Gabriele Scarfone
Fotografia: Cristiano Di Nicola
Montaggio: Francesco Loffredo
Attori: Fabrizio Gifuni, Vanessa Scalera, Matteo Schiavone, Fabio Bizzarro, Andrea gaia Wlderk, Francesca Alice Antonini, Gianmarco Saurino, Federico Tocci
Trama de I viaggiatori
Max, per errore, si ritrova coi suoi amici nell’Italia del passato (fascismo) per salvare suo fratello, sconfiggere i fascisti e impedire che il corso della storia venga cambiato.
Recensione de I viaggiatori
L’ennesimo e, peraltro, non necessario film sui viaggi nel tempo? Eccovi serviti. Già dal titolo (i viaggiatori) si intuisce di cosa si andrà a parlare, giusto per non rovinarvi nulla. Protagonisti della vicenda, manco a dirlo, dei ragazzini, usati per attrarre la fascia di pubblico “young”. I buoni spunti delle scene di preludio sono un mix di giochi di luce e movimenti in slow motion che sembrano fare più fede alla dinamica dei videogiochi e che, purtroppo, finiscono col risultare comunque troppo finti e poco utili ai fini della trama. Concentrandoci sul modo di parlare, troviamo dei dialoghi alquanto insignificanti e riempiti di un citazionismo a dir poco assurdo. I protagonisti, infatti, ricorrono in più occasioni a personaggi di grandi saghe cinematografiche (il Signore degli Anelli, il Trono di Spade e il MCU – Marvel Cinematic Universe) quasi per colmare un gran vuoto d’idee. L’esempio più eclatante è Max, definito “Padron Frodo” da suo fratello, equiparandolo a un ben diverso rapporto tra fratelli. L’espediente per giungere in un’altra dimensione è banale (una penna usb) e fa capire, ancora una volta, la scarsa vena creativa della scrittura.

La città in cui si svolge l’azione è Roma, percepibile da un dialetto marcato che distrugge l’obiettivo di avere una vicenda seria e che, invece, la rende più una parodia di sé stessa. In essa si vedono scontri, capaci di suscitare ilarità, in pieno stile Bud Spencer e Terence Hill, per quanto siano finti e poco credibili. Questo perché non vi è la volontà d’innalzare il livello e, in più, si vedono armi quali spade e asce (perlopiù superate nell’era del fascismo) e questo non fa altro che fare diventare il film ancora più irrealistico. I “temibili” fascisti, poi, vengono dipinti come omaccioni vestiti di nero da capo a piedi e caratterizzati da una maschera anti-gas sul viso della quale fatico a cogliere il senso visto che è risaputo quanto siano stati orgogliosi e poco inclini a nascondersi. Persino gli antagonisti (cioè coloro che devono avere più carisma) vengono ridimensionati dal poco spazio che gli viene dato e non hanno un ruolo decisivo nella storia. Dei ragazzi si è già detto. Troppo ingenui e superati da un tema complicato che non hanno saputo affrontare nel modo adatto. Direi che non hanno troppe colpe, se non quella di una recitazione superficiale, incapace di trasmettere alcun tipo di sensazione al pubblico. Pensandoci, infatti, il pensiero è quello che si siano voluti prendere i luoghi comuni sul tema del tempo e lanciarli nel film, senza alcun tipo di giustificazione. Il risultato è un film scialbo che non insegna nulla allo spettatore e, anzi, non riesce nemmeno a farlo sorridere.

Conclusioni
Il coraggio nel fare un film di matrice italiana sul tema del film è lodevole ma, in questo paese, non abbiamo ancora il budget per realizzare film di questo livello né, in più, una visione rivoluzionaria sul tema.
Note positive
- La recitazione del fratello di Max (Beo)
Note negative
- Citazionismo inutile
- Idee poco originali
- Abuso del modo di parlare romano
- Poco impegno nella cura dei dettagli
- Recitazione superficiale
- Tema del film sminuito e non rispettato