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Dragon trainer
Titolo originale: How to Train Your Dragon
Anno: 2025
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: Commedia, Fantastico, Drammatico, Avventura, Azione
Casa di produzione: DreamWorks
Distribuzione italiana: Universal Pictures
Durata: 125 minuti
Regia: Dean DeBlois
Sceneggiatura: Dean DeBlois
Fotografia: Bill Pope
Montaggio: Wyatt Smith
Musiche: John Powell
Attori: Mason Thames, Nico Parker, Gerard Butler, Julian Dennison, Gabriel Howell, Bronwyn James, Harry Trevaldwyn, Nick Frost, Ruth Codd, Nick Cornwall, Samuel Johnson
Trailer di “Dragon trainer”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Il 13 giugno 2025 segna l’uscita nelle sale italiane di Dragon Trainer, il tanto atteso remake in live-action del celebre film d’animazione DreamWorks del 2010. Diretto da Dean DeBlois, lo stesso regista dell’originale, questo film promette di riportare in vita la magia di Berk con un’esperienza visiva completamente nuova.
Nel cast troviamo Mason Thames nel ruolo di Hiccup Horrendous Haddock III. Thames ha il compito non facile di interpretare il giovane vichingo pensatore, più ingegnoso che muscoloso, la cui visione rivoluzionerà l’intera isola di Berk. Accanto a lui, nel ruolo della coraggiosa e pragmatica Astrid Hofferson, c’è Nico Parker. Sarà interessante vederla dare spessore a un personaggio che evolve da scettica guerriera a fedele alleata.
Un gradito ritorno è quello di Gerard Butler, che riprende il ruolo di Stoick l’Immenso, il possente e amato capo di Berk, nonché padre di Hiccup. Butler, che già prestava la voce al personaggio nei film d’animazione, porta ora la sua presenza fisica a questo ruolo. Al suo fianco, in un’altra riproposizione apprezzata, troviamo Nick Frost nei panni di Skaracchio Ruttans, il suo braccio destro.
Trama di “Dragon trainer”
La narrazione ci trasporta nuovamente nell’immaginaria isola di Berk, dove i vichinghi sono da sempre in lotta con i draghi. Al centro della vicenda c’è Hiccup Horrendous Haddock III, interpretato da Mason Thames. Figlio del coraggioso capo villaggio Stoick l’Immenso (Gerard Butler), Hiccup è considerato un disadattato, incapace di affrontare la vita da guerriero. Per dimostrare il suo valore, tenta di uccidere un drago, ma quando riesce a catturare un raro e temibile Furia Buia, decide di risparmiarlo. Da quel momento, un legame inaspettato sboccia tra Hiccup e il drago, che battezza Sdentato. Questa amicizia profonda spingerà Hiccup a sfidare le secolari tradizioni del suo popolo, dimostrando che i draghi non sono nemici da combattere, ma straordinari alleati.
Recensione di “Dragon trainer”
Dragon Trainer arriva nelle sale con l’arduo compito di dare nuova vita a un classico d’animazione amato in tutto il mondo. Il remake live-action, diretto da Dean DeBlois, già regista degli originali, non si limita a un semplice copia-incolla, ma tenta di approfondire e arricchire la storia di Hiccup e Sdentato con un realismo visivo mozzafiato. Il risultato è un film che, pur rimanendo fedele allo spirito del predecessore, offre un’esperienza fresca e coinvolgente, capace di emozionare sia i fan di lunga data che i nuovi spettatori.
Al centro di questo ritorno c’è la storia intramontabile di Hiccup (Mason Thames) e Sdentato. Sull’isola selvaggia di Berk, dove la guerra tra vichinghi e draghi è una legge ancestrale, Hiccup è l’antieroe per eccellenza: un figlio geniale ma incompreso di Stoick l’Immenso. La sua incapacità di conformarsi alle brutali tradizioni del suo popolo lo spinge a un atto di ribellione che cambia tutto: invece di uccidere il leggendario Furia Buia, lo salva e lo chiama Sdentato.
È qui che il film sprigiona tutta la sua forza. Il legame tra Hiccup e Sdentato non è solo un’amicizia, è una sfida radicale a un mondo basato sulla paura e sulla violenza. Ogni interazione tra loro è intrisa di una tenerezza e di fiducia reciproca che pian piano cresce e di una credibilità sorprendente. Questo rapporto evolve, cresce, e diventa la vera e propria spina dorsale emotiva dell’intera narrazione, dimostrando che la vera forza risiede nella comprensione e nell’accettazione del diverso.
Il cast è impeccabile nel dare corpo a questi personaggi emblematici. Mason Thames incarna un Hiccup vulnerabile ma determinato, la cui evoluzione è palpabile. Stoik l’immenso, interpretato da un Gerard Butler, riesce a immergersi totalmente nel personaggio dopo avergli dato solo la voce nella trilogia animata. Nico Parker porta una nuova profondità ad Astrid, trasformandola da scettica guerriera a alleata , con una chimica autentica con Hiccup. Nick Frost nei panni di Skaracchio Ruttans (Gobber), porta il suo tocco di comicità. come affidabile e sarcastico braccio destro di Stoick, pronto a dispensare consigli, spesso poco saggi. Anche il resto del cast convince; con Julian Dennison che interpreta Gambedipesce Ingerman, il gigante buono e appassionato di draghi, con una mente piena di fatti curiosi. Invece Gabriel Howell veste i panni di Moccicoso Jorgenson, l’irascibile e un po’ sbruffone del gruppo, sempre pronto a mettersi in mostra. I gemelli Testabruta Thorston e Testaditufo Thorston, interpretati rispettivamente da Bronwyn James e Harry Trevaldwyn, maestri del caos e delle battute caustiche, che insieme a Scaracchio riprendono il lato comico della pellicola.
La scelta di combinare la CGI con scenografie reali e persino modelli animatronici per i draghi, si rivela una mossa convincente. Questa fusione crea una texture visiva stratificata e ricca, eliminando quella sensazione di “finto” che a volte può affliggere i film pesantemente dipendenti dagli effetti digitali. L’isola di Berk non è mai apparsa così vissuta, fornendo una base solida e realistica su cui gli elementi digitali si fondono in modo abbastanza convincente. Anche le scene di combattimento e le interazioni più complesse tra umani e draghi beneficiano enormemente di questo approccio tecnico. I movimenti sono fluidi, le collisioni hanno un peso reale e le espressioni dei draghi, in particolare quelle di Sdentato, sono convincenti per la maggior parte delle volte, a dimostrazione che la CGI non è solo uno strumento per l’azione, ma anche per la narrazione. La colonna sonora di John Powell è un elemento fondamentale dell’esperienza. I temi musicali iconici del film originale sono riproposti e riadattati, creando un ponte emotivo tra il passato e il presente.
“Dragon Trainer ” in questo periodo potrebbe essere visto più di un semplice film d’avventura; è un inno alla diversità, al coraggio di sfidare le tradizioni e alla forza che nasce dall’empatia. È un promemoria potente che la vera minaccia non sono le creature che non comprendiamo, ma l’ignoranza e il pregiudizio. Questo remake funziona nel suo complesso offrendo una narrazione che risuona profondamente, in un’epoca che ha più che mai bisogno di messaggi di tolleranza e unione.
In conclusione
Il live action di “Dragon Trainer ” è più di un semplice remake; è un buon remake live action che funziona nel suo insieme, una pellicola rispettosa che dimostra come una storia amata possa essere narrata con nuovi strumenti e linguaggi senza perdere la sua anima. Il film riesce a mantenere l’equilibrio tra l’azione spettacolare, l’umorismo intelligente e i momenti di profonda emozione. È un inno all’amicizia, alla tolleranza e al coraggio di sfidare le convenzioni. Se invece si cerca un film con una nuova trama allora potrebbe non riscontrare il gusto di una determinata fetta di pubblico.
Note positive
- Cast
- Fedeltà all’originale animato
- CGI convincente
Note negative
- Vista la forte fedeltà all’originale la trama non ha sorprese
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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Intepretazione |
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4.2
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