F1 – Il film (2025). Quando il cinema incontra l’adrenalina pura

"F1 - Il film" è un film sportivo che utilizza la Formula 1 come veicolo per raccontare una storia universale di redenzione e seconda possibilità.

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BRAD PITT come Sonny Hayes in F1 – Il Film (2025) – Regia di Joseph Kosinski – © 2025 Warner Bros. Entertainment Inc. – Fotografia: Scott Garfield – Immagine concessa per uso editoriale. Courtesy Warner Bros. Pictures / Apple Original Films.
BRAD PITT come Sonny Hayes in F1 – Il Film (2025) – Regia di Joseph Kosinski – © 2025 Warner Bros. Entertainment Inc. – Fotografia: Scott Garfield – Immagine concessa per uso editoriale. Courtesy Warner Bros. Pictures / Apple Original Films.

Trailer di “F1 – Il film”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

“F1 – Il film” è un film diretto e co-prodotto da Joseph Kosinski e scritto da Ehren Kruger. L’opera, distribuita da Warner Bros. Pictures, esce nelle sale il 25 giugno 2025. Il lungometraggio è interpretato da Brad Pitt, Javier Bardem, Kerry Condon, Tobias Menzies, Damson Idris, Lewis Hamilton, Will Buxton, Simone Ashley, Kim Bodnia, Sarah Niles, Joseph Balderrama. In produzione ci sono Monolith Pictures, Jerry Bruckheimer, Plan B Entertainment, Dawn Apollo Films.

Trama di “F1 – Il film”

Conosciuto negli anni ’90 come “la più grande promessa mai realizzata” della Formula 1, Sonny Hayes (Brad Pitt) era un talento straordinario, la cui carriera è stata spezzata da un drammatico incidente in pista. Trascorsi trent’anni, Sonny si guadagna da vivere come pilota mercenario, lontano dai riflettori, fino a quando l’ex compagno di squadra Ruben Cervantes (Javier Bardem)—oggi a capo di una scuderia in crisi—lo coinvolge in un’ultima, disperata scommessa.

Convinto a tornare sulle monoposto, Sonny diventa il pilastro di un team sull’orlo del fallimento e si ritrova fianco a fianco con Joshua Pearce (Damson Idris), astro nascente e determinato a imporsi alle sue condizioni. Tra rivalità, pressioni mediatiche e vecchie ferite ancora aperte, Sonny capisce che in Formula 1 il primo avversario è proprio chi condivide il tuo stesso box. Sotto il rombo dei motori si cela una battaglia più profonda: quella per il riscatto, per l’identità, per un posto che forse è stato perso troppo tempo fa. E per ottenerlo, non basta correre più veloce—bisogna imparare a non correre da soli.

Recensione di “F1 – Il film”

Joseph Kosinski ci ha abituati a film che sanno coniugare spettacolo visivo e profondità narrativa, da “Tron: Legacy” a Top Gun: Maverick, ma con “F1 – Il film” il regista raggiunge vette di eccellenza che ridefiniscono completamente il genere dei film sportivi. Non è semplicemente un film sulla Formula 1: è un’epopea sulla seconda possibilità, sul coraggio di affrontare i propri demoni e sulla ricerca spasmodica della perfezione in un mondo dove un millisecondo può separare la gloria dalla tragedia.

La performance di Brad Pitt nei panni di Sonny Hayes è buona. L’attore californiano, ormai sessantenne, riesce a incarnare con credibilità un pilota che ha vissuto l’apice della carriera trent’anni fa e ora deve confrontarsi con una realtà completamente diversa. Pitt vive e respira il proprio personaggio, lo fa con una discreta dedizione.

Il volto segnato dal tempo di Sonny racconta una storia prima ancora che le parole vengano pronunciate. Gli occhi di Pitt brillano ancora della stessa determinazione che doveva animarlo negli anni ’90, ma portano con sé il peso di tre decenni di rimpianti e sogni infranti. Quando Sonny sale nuovamente su una monoposto di Formula 1, la trasformazione è servita: da uomo disilluso a predatore della pista, in una metamorfosi che Pitt rende autentica.

Javier Bardem e Brad Pitt: il cuore pulsante della narrazione

Accanto a Pitt, Javier Bardem offre un’ottima performance nei panni di Ruben Cervantes. L’attore spagnolo riesce a bilanciare perfettamente la disperazione di un imprenditore sull’orlo del fallimento con la passione incondizionata per questo sport. Bardem dona al personaggio una dimensione umana commovente: Ruben non è solo il proprietario di una scuderia in difficoltà, ma un sognatore che vede in Sonny l’ultima possibilità di riscatto.

La chimica tra Pitt e Bardem è elettrizzante. I loro dialoghi scorrono con naturalezza, carichi di sottintesi, ironia e di una storia condivisa che non ha bisogno di essere esplicitata per essere compresa. Quando Ruben convince Sonny a tornare alle corse, il pubblico percepisce immediatamente che non si tratta solo di una decisione professionale, ma di un atto di fede reciproca che affonda le radici in un’amicizia profonda e duratura.

Damson Idris, nel ruolo di Joshua Pearce, rappresenta il perfetto contrappunto generazionale alla figura di Sonny. Il giovane attore britannico porta sullo schermo tutta l’arroganza e l’ambizione di una nuova generazione di piloti, ma lo fa con una sfumatura che sfiora il cliché del “giovane presuntuoso”. Joshua è determinato, sicuro di sé, ma anche a tratti rispettoso della leggenda che si trova ad affiancare.

La dinamica tra Sonny e Joshua è uno degli aspetti più riusciti del film. Kosinski non cade nella trappola del mentore saggio che insegna al giovane allievo: entrambi i personaggi hanno qualcosa da imparare l’uno dall’altro. Sonny ritrova la sua fame di vittoria osservando la determinazione di Joshua, mentre il giovane pilota comprende che il talento da solo non basta per raggiungere la grandezza.

La regia di Joseph Kosinski: un maestro al lavoro

Joseph Kosinski conferma ancora una volta di essere uno dei registi più talentuosi della sua generazione. La sua capacità di coniugare azione spettacolare e sviluppo dei personaggi raggiunge in “F1 – Il film” una maturità artistica straordinaria. Ogni scena è costruita con una precisione chirurgica, ogni inquadratura serve uno scopo narrativo specifico.

Il regista riesce a far percepire al pubblico la velocità estrema della Formula 1 senza mai perdere di vista l’elemento umano. Le sequenze di gara sono un trionfo di montaggio e fotografia, ma Kosinski sa quando rallentare il ritmo per permettere ai personaggi di esprimere la loro interiorità. È questa alternanza tra momenti di pura adrenalina e attimi di profonda introspezione che rende “F1 – Il film” un’esperienza cinematografica completa e appagante.

Dal punto di vista tecnico, “F1 – Il film” è perfetto. La fotografia cattura la bellezza mozzafiato dei circuiti internazionali e la potenza delle monoposto con una precisione quasi documentaristica. Gli effetti speciali sono integrati in modo così naturale da risultare invisibili, permettendo al pubblico di immergersi completamente nell’azione senza mai percepire l’artificio.

Le sequenze di gara sono un tripudio di tensione e spettacolo. Kosinski utilizza una varietà di angolazioni e tecniche di ripresa che fanno sentire lo spettatore come se fosse seduto nell’abitacolo accanto ai piloti. Il sound design meritava una menzione speciale: il ruggito dei motori V6 turbo ibridi riempie la sala cinematografica creando un’esperienza sensoriale totalizzante.

Il mondo della Formula 1: autenticità e passione

Uno degli aspetti più interessanti di “F1 – Il film” è la qualità della sceneggiatura. In un genere spesso caratterizzato da luoghi comuni e situazioni prevedibili, il film riesce, ogni tanto, a sorprendere con dialoghi autentici e sviluppi narrativi, anche se non si evitano le soluzioni facili. La storia di Sonny è la classica parabola del campione che torna per vincere tutto; ma è anche un racconto sulla ricerca di se stessi e sulla capacità di reinventarsi in età matura.

Il tema della seconda possibilità viene affrontato con una profondità. Sonny non deve solo dimostrare di essere ancora veloce: deve confrontarsi con i fantasmi del passato, con la paura dell’incidente che ha segnato la sua carriera, con l’orgoglio ferito di chi si è visto superare dagli eventi. La sceneggiatura esplora questi aspetti con intelligenza, creando un buon personaggio.

Temi universali in un contesto specifico

Senza entrare nei dettagli per evitare spoiler, il finale di “F1 – Il film” è coerente. Kosinski riesce a creare un climax che soddisfa tanto gli amanti dell’azione quanto coloro che cercano una conclusione emotivamente appagante. E’ un pò il finale che ci si aspetta, ma è quello che la storia merita: onesto, coraggioso, profondamente umano.

La risoluzione del conflitto tra Sonny e i suoi demoni interiori avviene in modo naturale. Non ci sono miracoli o soluzioni magiche: solo la determinazione di un uomo che ha deciso di non arrendersi e la forza che deriva dall’aver trovato nuovamente uno scopo nella vita.

La colonna sonora di “F1 – Il film” merita una menzione speciale. Le musiche accompagnano perfettamente tutte le azioni. Nei momenti di maggiore tensione, la musica sa quando ritirarsi per lasciare spazio ai suoni naturali della pista, mentre nei momenti più intimi sa come sottolineare i sentimenti dei protagonisti con intelligenza. Fantastiche “Lose My Mind” di  Don Toliver con Doja Cat, “Messy” di Rosé“Baja California” di Myke Towers e “Just Keep Watching” di Tate McRae. Tra gli altri artisti, anche Ed Sheeran e Madison Beer.

In Conclusione

“F1 – Il film” è un film sportivo che utilizza la Formula 1 come veicolo per raccontare una storia universale di redenzione e seconda possibilità. Joseph Kosinski ha creato un ottimo lungometraggio che funziona su tutti i livelli: come spettacolo visivo, come dramma umano, come celebrazione di uno sport straordinario.

Brad Pitt offre una buona performance, supportato da un cast eccezionale che include un Javier Bardem fantastico e un Damson Idris che si conferma come una delle stelle emergenti più promettenti del cinema contemporaneo.

Il film riesce nell’impresa difficilissima di essere contemporaneamente un blockbuster spettacolare e un’opera di grande profondità emotiva. Un’opera che fa riflettere, che emoziona e che diverte. È il tipo di film che ricorda perché amiamo il cinema: per la sua capacità di trasportarci in mondi diversi e di farci sentire parte di storie più grandi di noi.

“F1 – Il film” accelera il battito cardiaco e scalda il cuore. Joseph Kosinski ha creato un’opera che onora tanto il cinema quanto la Formula 1, regalando al pubblico una bella esperienza che va ben oltre i confini del genere sportivo.

Note Positive

  • Scrittura
  • Regia
  • Recitazione
  • Montaggio
  • Sound design

Note Negative

  • Ogni tanto Brad Pitt si lascia andare a delle faccette
  • Il finale, anche se coerente, un pò scontato

Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Intepretazione
Emozione
SUMMARY
4.1
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Renata Candioto
Renata Candioto

Diplomata in sceneggiatura alla Roma Film Academy (ex Nuct) di Cinecittà a Roma, ama il cinema e il teatro.
Le piace definirsi scrittrice, forse perché adora la letteratura e scrive da quando è ragazzina.
È curiosa del mondo che le circonda e si lascia guidare dalle sue emozioni.
La sua filosofia è "La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita".