Hard Cardy (2005): La metamorfosi di Cappuccetto rosso in lupo cattivo

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capuccetto rosso sangue Hard candy poster

Hard Cardy

Titolo originale: Hard Cardy

Anno:  2005

Paese:  Stati Uniti d’America

Genere:  Thriller

Produzione: Vulcan Productions, Launchpad Productions

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 103 minuti

Regia: David Slade

Sceneggiatura: Brian Nelson

Fotografia:  Jo Willems

Montaggio:  Art Jones

Musiche: Harry Escott, Molly Nyman

Attori: Patrick Wilson,Elliot Page, Sandra Oh, Jennifer Holmes

Trailer di Hard Cardy

Nell’odierno immaginario culturale, soprattutto nei ragazzi tra i 18 e i 20 anni le ragazzine appena adolescenti, vengono viste con occhio malizioso e spesso bollate come ragazze facili, inoltre è sempre più frequente la realizzazione di reportage da parte di vari talk show sui reati di pedofilia, piaga disumana che affligge tutto il mondo.

A sfatare il mito della ragazzina indifesa e in preda alle malefatte del lupo cattivo arriva però il primo lungometraggio del regista David Slade “Hard Candy”, che ribalta drasticamente i ruoli facendo diventare il lupo preda e la vittima cacciatore. A far da padrona a questa inversione è la Cappuccetto “Rosso Sangue” Hayley Stark, interpretata dalla magistrale Ellen Page  (la quale si aggiudicò il premio di miglior attrice agli Austin Film Critics Awards 2006 ), che grazie alla sua arguzia e determinazione darà del filo da torcere a Jeff Kohlver, interpretato dall’estremamente convincente Patrick Wilson, fotografo che nasconde un’oscura verità.

Trama di Hard Cardy

Hayley, all’apparenza una quattordicenne come tante, incontra in chat Jeff, fotografo di professione, e decide di uscirci. Una volta arrivati in casa del fotografo Hayley, mostrandosi molto disinvolta e propensa a farsi fotografare dall’uomo, grazie anche all’assunzione di alcolici, riesce furtivamente a drogare il fotografo intrappolandolo cosi da potersi rivelare per ciò che è realmente : una ragazzina in cerca dell’assassino pedofilo di una sua amica scomparsa, facendo cosi diventare la tranquilla giornata di Jeff il suo incubo peggiore, incubo di cui Hayley sarà artefice, spinta dall’audacia e dalla tristezza generata dalla cupa fine dell’amica, stato d’animo che la porterà a compiere azioni che di certo non si assocerebbero mai a una ragazzina cosi piccola.

Elliot Page in Hard Candy (2005
Elliot Page in Hard Candy (2005

Recensioen di Hard Cardy

La scena iniziale può effettivamente condurre la nostra mente a pensare che la pellicola sia tutto quello che non è: l’atmosfera accogliente della caffetteria, la gentilezza e disponibilità dell’ignaro Jeff e la spensieratezza della dolce Hayley che mostra con grande convinzione quelli che sono i suoi quattordici anni. Anche quando la narrazione si sposta nella casa del fotografo è difficile immaginare il ribaltamento della condizione iniziale grazie alla spontaneità della protagonista, la quale con estrema tranquillità conduce la preda nella trappola, che paradossalmente è la casa della preda stessa.

Dopo aver bevuto un paio di drink Hayley chiede a Jeff di allestire un breve shooting fotografico e il fotografo, inizialmente riluttante, acconsente non prima di aver consumato un drink preparato dalla sua giovane musa, drink che sarà l’inizio della fine per l’uomo

Hai presente quando ti ho detto che a noi adolescenti insegnano a non bere niente che non ci siamo preparati da soli? Beh! Èuna regola che vale per tutti

cit. Hard Cardy

Particolari fondamentali nella scena dove Jeff si rende conto di essere stato drogato sono la regia incontrollata di Slade che segue passo per passo la danza di Hayley, e la snervante e pungente musica rock in sottofondo, che rompe l’armonia iniziale concludendo la spirale di eventi che risulteranno essere l’inizio  della rovina di Jeff.

Ed è qui che inizia il duetto, che si protrarrà durante tutta la parte centrale di Hard Cardy in cui Jeff proverà in tutti i modi a liberarsi dalle grinfie di Hayley che lo torturerà con svariati metodi punitivi, tra i quali spicca l’ingegnosa simulazione di una castrazione che solo successivamente verrà smascherata come semplice ripresa in videocassetta rubata da Haylye al padre, professore universitario alla facoltà di medicina.

stanza rosso omicidio
Patrick Wilson in Hard Candy (2005)

Vani risultano i tentativi di Jeff di sfuggire alla persecuzione di Haylye e l’intervento fortuito della vicina di casa che insospettita dalle urla chiamerà la polizia, perché a seguito della scoperta da parte della ragazzina della dolorosa rottura di Jeff con la sua ex modella e compagna Janelle, la piaga che colpisce il fotografo non sarà più a livello corporale ma bensi mentale, facendo cadere cosi il castello sul quale poggiava la sanità del povero Jeff che finalmente dichiarerà di essere un pedofilo ,e di nascondere le foto delle sue modelle minorenni in una cassaforte situata nel soggiorno, a un lupo cattivo, Haylye, che diviene ormai padrone delle decisioni future della sua ormai vuota preda, fino a condurlo alla fatidica decisione dell’impiccagione sul tetto della casa, che grazie alla regia di Slade ci viene mostrata solamente come gioco di ombre.

Il finale certifica l’analogia al contrario, dichiaratamente non voluta dal produttore David Higgins, con Cappuccetto rosso dove Hayley ormai a lavoro compiuto, lascia il corpo di Jeff penzolante sulle pareti di casa dove verrà verosimilmente trovato da Janelle, precedentemente chiamata dalla stessa Hayley e dai poliziotti, allontanandosi dal luogo del delitto trascinando con se l’aura di lupo cattivo, forse già pronto per andare alla ricerca di nuove prede da poter scorticare e torturare fino alla perdita del senno, continuando cosi la propria crociata e conferendo al film un lieto fine, se pur legato ad un tema dannatamente pesante come la pedofilia, basato sulla pura cattiveria.

Menzione finale, principalmente perché mia pupilla e grande What if?, va alla grandissima, convincente e scorrevole interpretazione di Ellen Page che già agli albori della sua carriera mostrò il suo immenso talento con questa interpretazione intensa e allo stesso tempo inquietante, e alla sceneggiatura che forse con qualche tocco satirico ci mette davanti a dover scegliere chi davvero sia il buono e chi il cattivo, decisione che riporta la nostra coscienza ad analizzare le forti immagini viste in precedenza le quali vengono accompagnate durante buona parte della narrazione da una colonna sonora a tratti disturbante, che segue quasi pari passo il declino del pedofilo indotto dalla nostra giustiziere.

Note positive

  • Recitazione e Sceneggiatura
  • Cupo e cruento

Note negative

  • Doppiaggio
  • Distribuzione italiana
  • Esasperazione del ruolo di carnefice di Hayley
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