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Il codice da Vinci
Titolo originale: The Da Vinci Code
Anno: 2006
Paese di Produzione: Stati Uniti d’America
Genere: drammatico, giallo, thriller
Casa di produzione: Columbia Pictures, Imagine Entertainment, Skylark Productions
Distribuzione: Sony Pictures Entertainment
Durata: 143min
Regia: Ron Howard
Soggetto: Dan Brown
Sceneggiatura: Akiva Goldsman
Montaggio: Daniel P. Hanley, Mike Hill
Fotografia: Salvatore Totino
Musica: Hans Zimmer
Attori: Tom Hanks, Audrey Tautou, Ian McKellen, Jean Reno, Paul Bettany, Alfred Molina, Jürgen Prochnow, Étienne Chicot, Jean-Pierre Marielle
Il codice da Vinci (2006) è un film thriller diretto da Ron Howard basato sull’omonimo romanzo di Dan Brown. Nei panni del professore d’arte dell’università di Harvard nonché esperto e appassionato di simbologia religiosa più famoso del cinema, Robert Langdon, troviamo Tom Hanks. Primo della trilogia delle avventure di Robert Langdon (Angeli e Demoni (2009) e Inferno (2016)), sempre diretti da Ron Howard. Il film è sempre stato fortemente criticato sia dalla critica che dalle istituzioni religiose cristiane che vengono fortemente giudicate.
I simboli sono un linguaggio che ci aiuta a capire il passato
Robert Langdon – Il codice da Vinci (2006)
Trama Il codice da Vinci (2006)
Il curatore del museo del Louvre viene misteriosamente assassinato proprio la notte in cui aveva appuntamento con il Professor. Robert Langdon. A causa dei misteriosi indizi che collegano i due, la polizia parigina sospetta proprio del professore d’arte dell’assassinio. Poco prima di essere incastrato Langdon troverà aiuto nella criptologa Sophie Neveu che ha delle nuove rivelazioni sull’omicidio del curatore.

Recensione Il codice da Vinci (2006)
Il cadavere del curatore del Louvre viene trovato assassinato con il corpo ricoperto da strani segni e nella posizione dell’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci. Uno strano messaggio in codice coinvolge l’esperto di simbologia Robert Langdon che insieme a Sophie, nipote della vittima, inizierà una ricerca che potrebbe sconvolgere completamente la fede cristiana. Di questo film, prima della sua uscita, ne è stato scritto e contestato così tanto da creare un’aspettativa molto alta per un motivo o per l’altro. L’adattamento di uno dei best seller del mondo e il fatto che lo stesso libro firmato da Dan Brown fosse aspramente criticato dalle istituzioni religiose per i suoi temi trattati, hanno sicuramente aiutato ad ampliare questa aura di trepidazione all’uscita del film. Purtroppo, quello che ne è uscito è solo un tiepido adattamento fedele dal libro da cui è tratto ma quasi completamente privo di passione e ritmo.
E pensare che con quella fotografia cupa, le ambientazioni quasi inquietanti e quel ritmo serrato del romanzo, si poteva veramente fare un thriller di grande impatto e con un fascino davvero unico. Ma il film non è il libro e il libro non è il film, quindi ci troviamo davanti, già dalla prima scena, ad un thriller che fa fatica a creare pathos e tensione nello spettatore con una carrellata di sequenze e di flashback che intrattengono a sprazzi. Altra mancanza che si può trovare sono la quantità degli enigmi e la loro complessità e unione al simbolismo che in questa pellicola sono davvero ridotti al minimo sindacale in favore di questa caccia al tesoro parallela degna del più difficile gioco dell’oca e della poca azione che ne deriva.


Un film blasfemo?
Se si tralascia l’aspetto puramente più d’intrattenimento, quello che resta sono i suoi argomenti controversi riguardo la figura di Gesù e che reinterpretano le fondamenta del Cristianesimo. Controversie che già all’uscita del libro fecero scalpore e che con l’uscita del film vennero fomentate ancora di più dalle istituzioni cattoliche che bollarono l’intera opera di Dan Brown come blasfema. Il regista però in questo caso non si sbilancia, riproponendo in maniera abbastanza didascalica quello che viene narrato nella controparte cartacea, arricchito da flashback e visioni oniriche quando il professor. Langdon deve risolvere uno degli enigmi. Protagonista della storia che viene interpretato da un sempre buon Tom Hanks con una bizzarra e memorabile acconciatura e affiancato da Audrey Tautou (Sophie). Un altro dei difetti che si potrebbe notare guardando il film è vedere che i due protagonisti mancano di alchimia per la stragrande maggioranza del film e che solo nelle battute finali riesce ad emergere. Sequenza finale che finalmente da qualche emozione in più, questo grazie soprattutto alla colonna sonora di Hans Zimmer ben sfruttata, che da (almeno nel finale) anche un forte senso di epicità alla storia.


In conclusione
Il codice da Vinci (2006) rimane nel complesso un film abbastanza deludente date le premesse dal libro da cui è tratto a cui resta fedele nei temi trattati ma non nella loro messa in scena. Un thriller che fa molta fatica a creare tensione e con una coppia di protagonisti brava ma che manca di sintonia.
Note positive
- Musiche
- Fotografia e ambientazioni cupe e inquietanti, perfetto scenario per le avventure del professor Langdon
Note negative
- Il film fatica a creare tensione e pathos nello spettatore
- La coppia di attori protagonisti manca di alchimia
- Certe scene registiche sembrano fuori luogo