I Peccatori (2025). Leggende e realtà unite dalla musica

Recensione, trama e cast di I Peccatori (2025), una pellicola thriller per la regia di Ryan Coogler, dal 17 aprile 2025 nei cinema italiani

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(L-R) Michael B. Jordan, Wunmi Mosaku, Hailee Steinfeld, Miles Caton e Omar Benson Miller – I Peccatori (2025) – Regia di Ryan Coogler – © Warner Bros. Pictures – Immagine concessa per uso stampa.
(L-R) Michael B. Jordan, Wunmi Mosaku, Hailee Steinfeld, Miles Caton e Omar Benson Miller – I Peccatori (2025) – Regia di Ryan Coogler – © Warner Bros. Pictures – Immagine concessa per uso stampa.

Trailer di “I Peccatori”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Il regista candidato all’Oscar Ryan Coogler porta sul grande schermo “I Peccatori”, un film pensato per offrire un’esperienza mozzafiato in IMAX, girato con le rivoluzionarie cineprese IMAX 15/65, non a caso la pellicola viene distribuita nei cinema italiani IMAX (e non) dal 17 aprile 2025, grazie a Warner Bros. Pictures. Il protagonista Michael B. Jordan interpreta un doppio ruolo, affiancato da un cast stellare con Hailee Steinfeld, Miles Caton, Jack O’Connell, Wunmi Mosaku, Jayme Lawson, Omar Miller e Delroy Lindo.

La produzione è firmata da Zinzi Coogler, Sev Ohanian e Ryan Coogler, con la partecipazione di professionisti che hanno contribuito al successo della saga Black Panther, tra cui il direttore della fotografia Autumn Durald Arkapaw, la scenografa premio Oscar Hannah Beachler, il montatore Michael P. Shawver, il compositore premio Oscar Ludwig Göransson e la costumista premio Oscar Ruth E. Carter.

Trama di “I Peccatori”

Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (interpretati da Michael B. Jordan) tornano nella loro città natale alla ricerca di un nuovo inizio, ma lì scopriranno che un male ancora più grande è pronto ad accoglierli nuovamente.

Recensione di “I Peccatori”

Le leggende che circondano il mondo provengono da un tempo passato. Tramandate da antenati e discendenti, sono arrivate ai giorni nostri, entrando nella cultura pop, del folklore. Si parla di soprannaturale, entità, spiriti, demoni e diavoli che sfidano gli umani, che cacciano gli umani, che giocano con i peccatori. Culture in contrasto unite dalla musica. La musica che lega ogni persona della terra ed è intrinseca in ognuno di noi. La musica racconta le nostre radici, strimpella il nostro passato e rivela il nostro futuro. Un richiamo spirituale e ultraterreno, che ogni tanto apre le porte a spiriti e mostri il cui desiderio è il male.

Ryan Coogler, già con i due film di Black Panther e Creed, ha dimostrato una grande passione per tutte le culture e una grande capacità di adattarle nel migliore dei modi nei sui film, un grande esempio è la rivisitazione che ha dato al personaggio di Namor, allontanandolo da Atlantide e dai legami imperiali romani e greci, donandolgi un retaggio culturale più drammatico e consono con il mondo di Black Panther che Coogler ha creato, quello mesoamericano. Lo stesso fa con “I Peccatori”, però questa volta Coglier torna a casa, trova una storia giusta per raccontare la sua Odissea, quella dell’ America Nera e lo fa ambientandola negli anni ’30, dove la schiavitù non c’è più da molto tempo, ma comunque gli afroamericani rimangono a lavorare ore e ore nei campi di cotone sotto il sole cuocente, per pochi spiccioli e dei gettoni di legno come credito. Siamo in Mississippi, nel sud degli Stati Uniti d’America, dove i bianchi confederati redneck continuano la loro lotta contro i neri attraverso il Ku-Klux Klan. Ma questo è solo una parte della storia, anzi, un angolino, che fa da cornice per tutto ciò che c’è all’interno. Infatti la critica c’è: di un mondo ancora razzista, che non si accetta, di un posto che ha odio e di salvatori che estremizzano la loro causa diventando poi il nemico che loro stessi avevano giurato di distruggere. Ma Coogler rimane sottile sulla politicizzazione della sua storia, Coogler prima di tutto ci mostra il cuore di un sud dimenticato, ci racconta l’amore e la libertà di persone che hanno dovuto combattere per ottenere questi valori, e combattono tutt’ora.

Fin da subito la componente soprannaturale viene messa in chiaro, con un intro magica e spirituale, ma non è mai il fulcro della storia. Il film è, infatti, un unione di più generi, un miscuglio ben fatto, che non distrae ma anzi, stimola di più lo spettatore. Incomincia come una storia gangster e nera, dove riesce a raccontare non solo la popolazione americana nera, ma la loro cultura, le loro credenze e l’unione di questi personaggi attraverso la musica del Juke Joint di Smoke e Stack, due gemelli veterani di guerra e mafiosi che hanno lavorato a Chicago per Al Capone, che dopo anni tornano a Clarksdale. Ritornano alle loro radici, a casa.

Un film che racconta semplicemente la grande e tormentata storia nera attraverso i personaggi di Sammy, Smoke e Stack, Annie, Delta Slim e Mary , ma anche quella del suo “villain” un vampiro centenario irlandese di nome Remmick, dove il suo obiettivo, oltre a salvare i deboli umani dalla morte, è quello di poter rivedere i suoi cari. Infatti, la musica, in questo film ha una funzione molto più grande, non è semplicemente usata come mezzo di attrazione e divertimento. Il Blues di Coogler e Gorrasönn ripesca i miti del passato rendendoli reali e potenti. Una credenza, quella dove la musica lega passato, presente e futuro, e ogni tanto nasce qualcuno con un talento straordinario che riesce a suonare e cantare una musica tanto potente da superare le barriere terrene, richiamando gli spiriti passati e futuri, ma attirando anche dei demoni, attratti da questo dono, come Rimmick, che vuole condividere con Sammy questa capacità, ma il modo in cui lo fa è tradotto come appropriazione culturale, come un estraneo che cerca di colonizzare qualcosa che non è suo.

In conclusione

Ciò che rende magica la musica sono le leggende che girano intorno a essa. Storie dal passato, di entità soprannaturali, richiamate dal potere del suono e della melodia, terra e oltre-terra legati da un unico filo conduttore quello della musica, perché racconta il nostro passato, presente e futuro.
Queste le premesse di “I Peccatori”, l’horror movie di Ryan Coogler, che si sbizzarrisce nel rendere più reale possibile tutte le leggende diaboliche del buon e vecchio blues raccontando però un passato reale non distante dal presente che stiamo vivendo.

Note Positive

  • Regia
  • Sceneggiatura
  • Musica
  • Fotografia
  • Attori

Note Negative

  • \
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Il Cinemazzo - Angelo Guarino
Il Cinemazzo - Angelo Guarino

Il cinema è l'unica cosa di cui parlo e che so fare. Sono un regista e sceneggiatore indipendente (senza budget) e nel corso degli anni ho realizzato una decina di cortometraggi, alcuni dei quali proiettati in cineforum e selezionati in festival locali o nazionali.
Quando parlo di cinema, non riesco a fermarmi, quindi scrivo recensioni!