Il Club delle Prime Mogli (1996): la rinascita delle donne di mezza età

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Il Club delle Prime Mogli

Titolo originale: The First Wives Club

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Anno: 1996

Genere: commedia

Regia: Hugh Wilson

Soggetto: dal romanzo di Olivia Goldsmith

Sceneggiatura: Robert Harling

Produttore: Scott Rudin

Fotografia: Donald Thorin

Montaggio: John Bloom

Musiche: Marc Shaiman

Scenografia: Peter Larkin

Attori: Diane Keaton, Bette Midler, Goldie Hawn, Stephen Collins, Dan Hedaya, Victor Garber, Marcia Gay Harden, Sarah Jessica Parker, Elizabeth Berkley, Stockard Channing, Maggie Smith, Eileen Heckart

Trailer originale de Il Club delle Prime Mogli

Trama de Il Club delle Prime Mogli

Annie, Elise, Brenda e Cynthia sono quattro amiche piene di passione e voglia di vivere, che si laureano insieme nel 1969, dopo essersi scattate una foto ricordo, essersi giurate amicizia eterna e aver indossato ciascuna di loro una collana di perle identica a quella delle altre. Ma purtroppo le loro vite non prenderanno questa piega: anni dopo Cynthia stringe tra le sue dita la collana di perle, getta un’ultima occhiata alla foto e invia tre biglietti uguali alle sue amiche che non sente ormai da anni, prima di suicidarsi, incapace di reagire al tradimento da parte del marito con una donna molto più giovane di lei. Sebbene le altre tre non siano arrivate al punto di togliersi la vita, non conducono certo un’ esistenza felice: Annie è succube di sua madre e non riesce a separarsi definitivamente dal marito che l’ha raggirata e umiliata, Elise ha da poco divorziato dopo essere stata rimpiazzata da una ragazza, e non riesce ad accettare il fatto di star invecchiando perché ha paura  che ciò possa compromettere la sua carriera di attrice, e anche Brenda è alle prese con la separazione dal marito e con l’educazione del figlio. Insomma, quando apprendono la notizia della morte di Cynthia sono tre donne di 45 anni infelici, insicure, rassegnate e fermamente convinte di essere ormai troppo vecchie per potersi riscattare. Tutto cambia quando le tre pranzano insieme dopo essere state al funerale di Cynthia, si raccontano le loro disgrazie, ricevono i biglietti inviati da Cynthia e realizzano di aver perso il coraggio e la grinta giovanile per aiutare i rispettivi mariti ad avere successo, con il risultato di venire abbandonate a favore di donne più giovani e attraenti. Decidono di unirsi in squadra con un obbiettivo comune: ottenere giustizia, causando la disfatta dei loro coniugi.

(SPOILER)

Le tre fondano quindi il Club, trovandoci anche una sede, e, attraverso una serie di gag comiche riescono a causare qualche guaio ai loro uomini: Elise riesce a portarsi via tutti i pezzi d’arredamento del loro studio, Brenda fa in modo che la nuova fidanzata del marito spenda moltissimi soldi e inoltre scopre alcune attività illecite all’interno della sua attività, e Annie inizia a ideare un piano che farà si che il marito diventi un suo dipendente. Ma purtroppo non basta: il rapporto tra le tre amiche si incrina, scoppia una terribile in litigata ed esse si dicono cose terribili, dimenticandosi del sentimento di solidarietà e supporto reciproco che aveva permesso alla loro amicizia di restaurarsi. Ma come ogni rapporto che sopravvive dopo un litigio, anche il loro ne esce rafforzato: le tre si rendono conto di essersi limitate, che non basta vendicarsi dei propri ex, e decidono di espandere il loro progetto. Così, dopo aver trovato abbastanza materiale per ricattare i rispettivi compagni, li costringono a pagare un assegno indirizzato a “Il Club delle Prime Mogli” e, con questi soldi, le nostre eroine fondano un vero e proprio centro di consulenza per donne, dedicato alla memoria di Cynthia, in cui viene offerta consulenza, sostegno per le famiglie e pronto intervento contro il maltrattamento. La cerimonia d’apertura del centro si rivela un vero successo, sia per le donne che per gli uomini, e, una volta rimaste sole, Elise, Annie, Brenda e in qualche modo anche Cynthia contemplano con orgoglio ciò che hanno creato e non solo: infatti il film si chiude con le tre amiche che cantano e ballano sulle note di “You Don’t Own Me”, canzone che esprime al meglio l’allegria, la forza e la voglia di rinascere proprie di queste tre “prime mogli”, e di tutte le donne che si affacciano a una nuova vita consapevoli di non dover dipendere da nessun uomo.

L'iconica scena dell'ascensore in Il Club delle prime mogli
L’iconica scena dell’ascensore in Il Club delle prime mogli

Recensione de Il Club delle Prime Mogli

“Il Club delle Prime Mogli” è una commedia in cui si ride, ci si commuove e si riflette, ogni volta nel momento in cui se ne ha più bisogno. La storia tocca vari punti della sfera emotiva di qualunque spettatore, e a fine visione esso si ritrova cambiato, più allegro, più consapevole dell’immenso valore che ha la vita e assolutamente certo del fatto che il proverbio “non è mai troppo tardi” sia assolutamente vero. Le tre protagoniste si sono perse lungo il cammino delle loro vite e hanno usato le loro brillanti capacità solo in funzione dei loro mariti, che in cambio le hanno rimpiazzate non appena hanno iniziato a invecchiare. Esse si sentono abbattute, incapaci di reagire di fronte al potere che ha il fascino della giovinezza, ognuna per un motivo diverso: Annie, indecisa e inconsapevole delle sue molte qualità, crede che sia sempre colpa sua e non riesce mai a incolpare veramente nessuno per le umiliazioni che subisce; Brenda ha problemi di autostima legati al suo corpo, e ciò viene accentuato dal suo continuo paragonarsi alla nuova, bellissima fidanzata del marito; Elise, infine, ha paura d’invecchiare e per questo si sottopone a continui interventi chirurgici, e questa sua paura è dovuta al fatto che di lei, come di tante altre attrici, si tiene conto solo della bellezza, qualità che prima o poi sfiorisce. Ci vorranno le parole dell’amica che non è stata abbastanza coraggiosa per affrontare la vita, per far capire loro che esistere passivamente non vuol dire vivere, che quando si tocca il fondo non si può far altro che risalire e, soprattutto, che rimanere sole a 45 anni non è una disgrazia, ma una splendida occasione. Annie, Elise e Brenda realizzano che, ora che sono sole e che bastano a se stesse, possono sfruttare la loro libertà, la loro indipendenza e la loro intelligenza inizialmente per ottenere vendetta, capendo in seguito che ciò che realmente voleva Cynthia riunendole era la realizzazione della loro felicità. Perché infatti, il femminismo di questo film non si limita solo all’espediente della guerra tra i sessi, usato brillantemente in chiave comica, ma si realizza nel sentimento di amicizia, di supporto reciproco, di voglia di essere considerate per ciò che siamo, donne intelligenti e libere.

Le tre protagoniste sono imperfette, così piene di paura da arrivare a insultarsi a vicenda, continuano a essere innamorate dei loro mariti, sbagliano, si pentono, e chiedono scusa. Sono, in poche parole, forti nella loro fragilità. Non si comportano da “streghe”, capiscono che la vendetta le avrebbe rese sì più felici, ma non migliori dei propri uomini, e così preferiscono farli contribuire alla creazione di un centro che aiuti a non far capitare più a nessuna donna ciò che è capitato a Cynthia. E in questo modo scelgono di vivere libere da rancori e rimorsi, pronte a rinascere, e sappiamo che questa volta non si separeranno mai più.

A livello tecnico possiamo dire che il “Il Club delle Prime Mogli” è narrato da Annie, narratrice esterne e conscia sin dall’inizio di tutta la storia, che interviene spesso con riflessioni personali, e la sua trama è lineare, scandita da episodi singoli ben connessi tra loro, in cui brillano, insieme alle tre protagoniste, Sarah Jessica Parker e Maggie Smith.  Questi episodi sono perlopiù comici, alcuni veramente esilaranti, anche se ne vengono presentati alcuni drammatici, come la scena iniziale del suicido e la scena del litigio. Lo spettatore è estremamente coinvolto nelle vicende delle protagoniste, fallisce con loro e cresce e matura con loro, fino a sentirsi anch’esso personalmente realizzato nel finale del film. La sceneggiatura presenta dialoghi e battute molto puntuali, che suscitano sia un riso immediato, sia un sorriso e sia una lacrima. Ma l’aspetto più sorprendente di questa pellicola sono le tre attrici protagoniste: Diane Keaton, Bette Midler e Goldie Hawn semplicemente danno l’idea di non star recitando, per quanto sono naturali e realistiche. Ognuna di loro porta in scena un personaggio molto preciso caratterialmente e lo fanno in maniera strabiliante singolarmente e in gruppo. Ogni spettatrice, e ogni spettatore, si è sentito almeno una volta nella propria vita come Annie, come Elise o come Brenda. E nel finale, quando esse decidono di abbracciare la vita con coraggio e allegria, ti chiamano e ti rendono partecipe del loro balletto e del loro nuovo inizio, concretizzato nella frase “I’m young and I love to be young, I’m free and I love to be free, to live my life the way I want, to say and do watever I please”.

Annie, Elise e Brenda cantano "You Don't Own Me"
Annie, Elise e Brenda cantano “You Don’t Own Me”
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