Il Commissario Montalbano: Salvo amato, Livia mia – La recensione

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Il commissario Montalbano: Salvo Amato, Livia Mia

Anno:  2020

Paese di produzioneItalia

GenereDrammatico, Giallo, Commedia

Produzione: PalomarRai Fiction

Distribuzione: Nexo Digital ( per la distribuzione cinema), Rai Fiction (per la TV)

Durata: 110 minuti

Regia:  Alberto SironiLuca Zingaretti

Sceneggiatore: Francesco Bruni, Andrea Camilleri, Salvatore De Mola, Leonardo Marini

Montaggio: Giorgio Chierchié

Dop: Franco Lecca

Musica: Franco Piersanti

Attori: Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Sonia Bergamasco, Rosario Lisma, Luciano Scarpa, Roberta Giarrusso, Federica De Benedittis, Katia Greco, Davide Lo Verde, Giovanni Guardiano, Ketty Governali, Fabio Costanzo, Saro Minardi, Vitalba Andrea

Trailer di Salvo Amato, Livia Mia

Trama de Il Commissario Montalbano: Salvo amato, Livia mia

In una Sicilia Barocca, in una “camilleriana Vigàta” come scrive in una sua nota Luca Zingaretti, un metronotte percorre le vie della periferia finché, fermandosi davanti al cancello di una villa, non si accorge che la serratura è stata forzata. Intanto, nella cittadina, viene brutalmente uccisa Agata Cosentino, una cara e vecchia amica di Livia, in un corridoio dell’archivio comunale in cui lavorava.

In “Salvo amato, Livia mia” il Commissario Montalbano si ritroverà ad affrontare queste due nuove sfide.

Il Commissario Montalbano: Salvo amato, Livia mia: Recensione 

Il commissario Montalbano torna su Rai1 con due nuovi attesissimi gialli che fanno salire a trentasei il numero dei titoli della Collection tra le più amate dal pubblico italiano e internazionale. Luca Zingaretti prende le redini di un programma televisivo tratto dai lavori letterari di Andrea Camilleri editi da Sellerio, e insieme ad Alberto Sironi ne firma la regia.
Progetto televisivo tra i più complessi e apprezzati che vede tra gli sceneggiatori il grande Andrea Camilleri, Francesco Bruni, Salvatore De Mola e Leonardo Marini.

Il primo episodio ( o meglio dire film), intitolato Salvo Amato, Livia Mia, arriva finalmente su Rai1 il 9 marzo con una produzione Palomar con la partecipazione Rai Fiction, prodotti da Carlo Degli Esposti e Nora Barbieri con Max Gusberti. Ad affiancare Luca Zingaretti ritroveremo l’affiatatissimo gruppo di attori che ha reso negli anni “Montalbano” un vero e proprio mito.

Alberto Sironi (venuto a mancare il 5 agosto 2019) e Luca Zingaretti cercano di assecondare l’estetica del mondo di Camilleri e della sua capacità di raccontare il mondo, caratterizzato da drammaticità ma al contempo da leggerezza. L’episodio sin dall’inizio appare molto scorrevole. Ha un montaggio quasi invisibile, in modo da far concentrare lo spettatore sull’indagine e sui personaggi, con i quali provare una grande empatia. 

Un femminicidio anomalo. Siamo in grado di seguire sin dall’inizio i ragionamenti di Montalbano riguardo questo particolare caso. Nel contempo, con montaggio alternato, siamo in grado di seguire anche la vicenda in cui è coinvolto il giovane figlio di Adelina, un probabile furto all’interno di una villa di Vigàta.

Agata Cosentino: una figura pirandelliana?

Vien descritta da tutti come una brava ragazza, studiosa, con solidi valori morali. Fa inoltre parte di un’associazione di accoglienza per migranti: tema molto combattuto oggigiorno. Ma Montalbano sa benissimo che deve esserci dell’altro: come spiega lo stesso Camilleri in un’intervista esclusiva di Vincenzo Mollica;

Montalbano è alla ricerca di una verità relativa, sapendo benissimo che esistono diverse verità e un risultato d’indagine che non sempre combacia con un risultato giudiziario. A Montalbano interessa raggiungere una sua verità

Parlando con i diversi sospettati scopre sempre più particolari sulla personalità e sull’identità della ragazza, che sembra davvero essere “una, nessuna, centomila” dato che ognuno la descrive a mano a mano in maniera diversa. Sembra quasi che Agata Cosentino avesse più vite: una pubblica e più private, ed è per questo che il nostro Commissario sembra quasi esser protagonista di Citizen Kane (Quarto Potere, Orson Welles, 1944): in questo film citato, allo spettatore è lasciato il compito di ricomporre – in tutta la sua complessità – la personalità di Charles Foster Kane.  Nell’episodio Salvo Amato, Livia mia noi spettatori e Montalbano dobbiamo sforzarci di comprendere chi è davvero Agata Cosentino, cosa le è successo e perché.

Andrea Camilleri, sempre nell’intervista di Vincenzo Mollica, afferma:

Buona parte degli italiani si riconoscono in lui (riferendosi a Montalbano)

Ed è proprio così. È una persona affidabile, contraddistinto da “una lealtà di fondo”. Camilleri continua:

Difficile che lui usi metodi sleali nella conduzione di un’indagine e della sua vita, e questo è il dato caratteristico più importante

Ci immedesimiamo in lui in quanto la scrittura lo rende un personaggio trasparente e la trasposizione televisiva ci rende partecipi all’indagine. Ci sentiamo responsabili, come Montalbano, a risolvere il caso. Un femminicidio ingiusto, per tutto ciò di cui verremo a conoscenza di Agata. Una ragazza con molti segreti, certo, ma contraddistinta da una sincera bontà d’animo: sapeva donare il suo cuore alle persone.

Continui colpi di scena porteranno alla verità, in tutta la sua crudezza.

Fondamentali in quest’episodio i personaggi Caterina Giunta, collega di Agata, e Giorgio Scalia, uno scrittore che lavorava con lei in archivio. Un altro personaggio importante sia per lo svolgimento dell’indagine sia in termini d’importanza all’interno dell’episodio, è Livia. Quest’ultima viene chiamata da Montalbano non appena saputo il nome della vittima, sua intima amica. È di una bellezza spiazzante la scena dei due sul terrazzo con vista mare: un momento intimo che si riscontra anche nei colori del sole che sta tramontando.

Le tematiche in Salvo Amato, Livia mia. 

Vengono affrontati due temi importanti nell’episodio: l’omosessualità e la pedofilia.Argomenti che, come emerso dalla conferenza stampa organizzata in occasione dei nuovi episodi, sono stati già affrontati nella serie. L’omosessualità in questo episodio è stata trattata in maniera dolcissima, regalandoci un’immagine di rara bellezza, che si contrappone alla brutalità e alla crudezza di un atto di pedofilia che ci verrà in seguito mostrato.

Non mancano ovviamente, momenti comici e goliardici grazie a personaggi come Mimì Augello, Catarella, la signora Adelina con suo figlio Pasquale. La lingua siciliana è la vera colonna sonora della serie, è il fenotipo dell’italianità.

L’importanza di Montalbano nella cultura popolare italiana

Accompagnare Montalbano alla messa in onda della primavera è una festa popolare che va avanti dal 1999

cit. Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction.

Ed è davvero così. È un appuntamento che si rinnova ogni anno con estrema gioia. Inoltre il direttore Rai Stefano Coletta, è emozionato nel dire che dopo un successo come il Festival di Sanremo “avere nella fase iniziale del mio mandato Montalbano è un gran privilegio e una grande fortuna” spiegando che “è diventato il Brand della Fiction di Rai: come telespettatore sei rassicurato, entri in una logica mai di smarrimento, c’è un codice valoriale profondo che non ammette mai ambivalenze sia nel privato che nella detection”.

Montalbano è per tutti ed è stato confermato in modo sorprendente che più di 1/3 della fascia dei giovani (dai 15 ai 24 anni) lo guardano appassionatamente. Quest’anno però mancherà la presenza di uno spettatore in particolare.

Guardo Montalbano come uno spettatore qualsiasi e questo mi fa essere, in un certo senso, tanto un giudice severo quanto liberale: molti difetti del personaggio di Montalbano li perdono da spettatore, da scrittore forse ne avrei perdonati di meno

cit. Camilleri

L’anima di quello che oggi è la serie più amata dagli italiani, il grande Andrea Camilleri, respirerà per sempre nei suoi meravigliosi racconti e personaggi. Per lui era un fatto importante che Montalbano fosse in grado di unire l’Italia tutta.  Una serie che, soprattutto grazie a questo grande scrittore, rimarrà indelebile nella storia dei media e della cultura italiana.

Note positive:

  • La scrittura dei personaggi è ben caratterizzata
  • La sicilianità che si respira
  • La drammaticità contrapposta alla comicità

Note negative:

  • La recitazione a volte sembra poco realistica
  • La sceneggiatura di tanto in tanto ha falle esplicative
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