Julie ha un segreto (2024). Disciplina e paura

Recensione, trama e cast di Julie ha un segreto (2024), il nuovo film di Leonardo Van Dijl presentato al Festival di Cannes

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Julie ha un segreto (2024) – Regia di Leonardo Van Dijl Immagine concessa a uso stampa da I Wonder Pictures
Julie ha un segreto (2024) – Regia di Leonardo Van Dijl Immagine concessa a uso stampa da I Wonder Pictures

Trailer di “Julie ha un segreto”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Julie ha un segreto viene presentato in anteprima alla Settimana della critica al Festival del cinema di Cannes 2024. Il film è il debutto alla regia di un lungometraggio per il regista belga Leonardo Van Dijl, dopo aver diretto alcuni cortometraggi (Umpire, Stephanie). Dopo Cannes, il film è stato presentato in altri prestigiosi festival cinematografici tra cui il Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary, il Festival internazionale del cinema di Toronto e il Busan International Film Festival. In Italia è stato presentato alla Festa del cinema di Roma nella sezione Alice nella città. Nelle sale è possibile vederlo dal 24 aprile 2025.

Julie ha un segreto segna il debutto anche per la giovane attrice Tessa Van den Broeck. Van den Broeck è una tennista nella vita reale, essendosi allenata da quando aveva tredici anni. Ancora adesso è dedita alla disciplina essendo un arbitro professionista e un’istruttrice. Oltre a lei figurano nel cast Grace Biot e Alyssa Loret, due giovani attrici anche loro al debutto. Nei ruoli dei genitori di Julie troviamo Ruth Becquart (anche co-sceneggiatrice del film) e Ken De Bouw.

La fotografia è assegnata a Nicolas Karakatsanis, noto per altri lavori quali Skunk, Tonya e Crudelia.

Trama di “Julie ha un segreto”

Julie è una promettente tennista che dedica molto del suo tempo alla disciplina. Un giorno il suo allenatore viene allontanato dal circolo sportivo perché indagato a causa del suo comportamento inappropriato, così le giocatrici vengono chiamate a parlare di quello che sanno. Julie decide di rimanere in silenzio, preferendo concentrarsi sul campo da gioco.

Recensione di “Julie ha un segreto”

Julie è una promettente tennista che dedica molto del suo tempo alla disciplina, infatti il suo impegno è ammirevole e le vale diverse opportunità nello sport che ama. Quando però il suo allenatore viene allontanato dal circolo perché indagato il suo atteggiamento cambia. Non tanto nel tennis, dove continua ad allenarsi nonostante la variazione, ma nella sua vita privata, con gli amici, a scuola. Julie sviluppa durante tutto il film un senso di chiusura che si evince, ma non si comprende completamente perché non vuole parlare del suo allenatore e dei suoi sentimenti. Spesso si rifiuta di parlare anche quando le viene chiesto direttamente. Solo nel finale capiamo cosa nasconde la ragazza. Di fatto, Julie ha un segreto non è un film che in modo esplicito ci svela la trama, ma lo spettatore ha bisogno di concentrarsi per tutto il discorrere della storia affinché possa comprendere. La giovane Tessa Van den Broeck, qui alla sua prima interpretazione, è bravissima nel portare sullo schermo un personaggio fragile ma allo stesso tempo forte. Elusivo ma anche attivo. Il film non è incentrato sul tennis, ma molto di più sui sentimenti della ragazza e sul successivo chiacchiericcio legato al caso giudiziario. Ciò non toglie che Leonardo Van Dijl, il regista, sia ben disposto a riprendere gli atleti in azione. Diverse volte vediamo gli allenamenti della giovane Julie alle prese con le selezioni, ruolo in cui si cala bene anche grazie alla sua reale passione per il tennis, essendo Van den Broeck una attuale istruttrice. La camera indugia molto sugli allenamenti di Julie, in particolare è emblematica la scena in cui i ragazzi si allenano sul campo da tennis e, uno alla volta, rispondono alla battuta. Julie sembra, in questa situazione, l’atleta meno pronta alla risposta, attanagliata dai pensieri.

Anche a scuola la situazione non è delle migliori, con Julie che ha dei cali nelle valutazioni. Qui si comincia a capire che qualcosa non va, con la ragazza che a causa delle vicissitudini del suo precedente allenatore non riesce a rimanere concentrata. C’è però un aspetto positivo che si evidenzia nella storia: l’amicizia. Sì, perché Julie ottiene considerazione dai suoi compagni di classe e dalle sue compagne del circolo sportivo. Questo aspetto però è anche una nota dolente del film, perché Leonardo Van Dijl decide di non dare troppo spazio scenico ai suoi amici. Poco sappiamo di loro se non che conoscono Julie. Abbiamo modo di conoscere Laure e Ines, ma senza addentrarci molto nella loro mentalità. Stessa cosa per i genitori che sembrano quasi assenti dalle vicende della figlia. Il film non ci permette di farci un’idea su ciò che circonda il mondo di Julie, ma si potrebbe dire anche che sia una decisione assolutamente ferma da parte del regista che, proprio come Julie, non vuole far cogliere allo spettatore altri elementi che potrebbero essere estranei alla storia. Julie è giustamente il personaggio principale della storia, sulla quale basare il tutto. Lo stesso regista spiega il suo pensiero sulla scelta stilistica del film:

La decisione di Julie di non parlare introduce un’energia unica, liberatoria e ribelle, costringendo il film a muoversi al suo ritmo, senza cedere alle pressioni della società. Man mano che la storia si svolge, Julie emerge come un’eroina dei giorni nostri, facendo luce sulle pressioni e le ingiustizie nascoste che stanno plasmando i nostri tempi.

Un’altra scelta registica è quella di non mostrare nulla del caso giudiziario che coinvolge l’ex allenatore di Julie, Jeremy, tendendo a focalizzarsi unicamente sulla ragazza, come detto. Jeremy non ha un suo punto di vista, non viene mai inquadrato. Sembra quasi non fare parte del film, perché il suo personaggio non è utile ai fini narrativi. È visto più come un’entità che aleggia nei pensieri dei suoi ex allievi e che piano piano sparisce. In altre pellicole simili troviamo aule di tribunale, detective, testimoni. Qui non è presente nulla di tutto ciò se non negli ultimi minuti del film. Julie ha un segreto non è un film che ha bisogno di ciò per raccontare la sua storia. Infatti, ci si concentra più sullo stato d’animo della ragazza e sulla sua forza di costruirsi, di andare avanti. Come molti, Julie ha un segreto e svelarlo potrebbe non essere la scelta giusta. Oppure sì?

In conclusione

Julie ha un segreto ci porta nel mondo complesso della tennista Julie e del suo stato d’animo riguardo a un caso giudiziario riguardante il suo allenatore. Un film che si focalizza bene sulla protagonista, meno su altri personaggi. Una storia fatta di silenzi e di tenacia.

Note positive

  • Interpretazione della protagonista
  • Storia principale ben scritta
  • Regia

Note negative

  • Personaggi secondari poco sviluppati
  • Scene a volte prolisse

Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazioni
Emozione
SUMMARY
3.2
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Tommaso Lesti
Tommaso Lesti

Laureato in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale. Appassionato della settima arte e di serie TV, non disdegno qualsiasi genere esistente. Quindi, se avete raccomandazioni, fatevi pure avanti.