Juno (2007): Il senso dell’Amore

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Juno locandina film

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Juno

Titolo originale: Juno

Anno: 2007

Paese:  Stati Uniti d’America

Genere: commedia

Produzione: Fox Searchlight Pictures, Mandate Pictures, Mr. Mudd

Distribuzione: 20th Century Fox

Durata: 1h 36m

Regia:  Jason Reitman

Sceneggiatura: Diablo Cody

Fotografia: Eric Steelberg

Montaggio: Dana E. Glauberman

Musiche: Mateo Messina

Attori: Elliot Page, Michael Cera, Jennifer Garner, Jason Bateman, Olivia Thirlby, J.K. Simmons, Allison Janney, Rainn Wilson

Trailer italiano di Juno

Tutto è incominciato con una poltrona….

cit. Juno

Dalla penna di una esordiente sceneggiatrice, Diablo Cody, prende vita uno dei personaggi più iconici del cinema contemporaneo: Juno, una ragazzina di sedici anni, magistralmente interpretata da Ellen Page, con un carattere forte, ribelle, dolce e sensibile. Attraverso la storia di questa giovanissima donna e della sua vita nell’arco di nove mesi, Diablo Cody mostra con una sana vena ironica degli argomenti molto scottanti come l’aborto in maniera tutt’altro che superficiale. L’incipit del film, una ragazzina di sedici anni che rimane incinta, altro non è che un mezzo per parlare dell’Amore in senso cosmico.

Il lungometraggio passato nelle mani del regista Jason Reitman ottiene nel 2007 una grande ammirazione da parte della critica e di pubblico vincendo il premio Marco Aurelio come miglior film al Festival Internazionale del Film di Roma del 2007. “Juno” è stato candidato come miglior film agli oscar vincendo il premio come miglior sceneggiatura originale sia agli oscar che al BAFTA e Critics’ Choice Movie Award.

Curiosità: In Italia il film è stato considerato come antiabortista (e in parte lo è) e per tale motivo è uscito nelle sale cinematografiche due settimane prima del voto sull’aborto.

Trama di Juno

Minnesota. Juno MacGuff sperimenta il sesso, per la prima volta, con un ragazzino impacciato a lei coetaneo, Paulie. Il caso vuole che Juno resti incinta.

La ragazza non sa cosa fare, così contatta la sua migliore amica e infine il ragazzo con cui ha fatto sesso. Anch’esso è “traumatizzato” e pare non rendersi conto dell’avvenimento accettando infine ciò che Juno intende fare: abortire.

Si reca all’istituto “Donne ora” ma lì non riesce ad abortire e poco dopo ha una sorta d’illuminazione: dare il suo “fagiolo”, come lei lo definisce, in affido a una coppia di genitori che desiderano ardentemente avere un bambino ma che non possono.

Ellen Page in Juno (2007)
Elliot Page in Juno (2007)

Recensione di Juno

Paulie: Lo volevo fare da un sacco di tempo

Juno: Lo so

Paulie: Maghetta

cit. Juno

Juno sotto molti aspetti, soprattutto nell’incipit della vicenda e per l’età dei suoi personaggi, è un teen drama ben realizzato che non cade assolutamente nel ridicolo e nella banalità, anzi è nella sua non superficialità la potenza stessa della sceneggiatura che, con estrema ironia e semplicità, riesce a raccontare temi profondi dell’animo umano. Juno alla fine si sposta dall’essere una commedia adolescenziale a un film di formazione interiore con forti tinte drammatiche che solo uno spettatore attento può realmente comprendere.

L’opera filmica, se vogliamo, ha due punti di lettura: una adolescenziale, specialmente nella prima parte, in cui comprendiamo tutta la vicenda narrata e una per adulti che è il non detto, la sottotrama che viene fuori nell’ultima mezzora filmica.

– Due persone possono rimanere insieme

– Vuoi dire delle coppie

– Si, tipo le persone che si amano […] è che vorrei sapere che è possibile che due persone siano felici insieme per sempre, mi serve

– Non è facile questo è sicuro […] Io penso personalmente che la cosa migliore che possiamo fare è trovare una persona che ti ami esattamente per quello che sei, buon umore, cattivo umore, bella, brutta […] quella è la persona con cui vale la penna stare.

cit. Juno

L’Amore è quello che noi cerchiamo nel mondo, l’essenza stessa della vita e il motore dei nostri giorni, che sia rivolto a un partner, a un figlio o alla nostra famiglia. Questo sentimento deve essere puro ma sopratutto non deve essere preteso o legato a fattori di sangue; l’amore per gli altri va vissuto, condiviso. Noi non dobbiamo amare la nostra famiglia solo per dei legami ma dobbiamo scegliere chi amare e chi è degno del nostro amore. Questa è la sottotraccia del film che si comprende solo nel finale. L’Amore è il dono più grande e dobbiamo comprendere quando siamo in grado di offrirlo, oppure no.

Ellen Page e Michael Austin Cera in Juno (2007)
Ellen (Elliot) Page e Michael Austin in Juno (2007)

Sotto le note di una chitarra e di canzoni country assistiamo a una sorta di favola nera mascherata da commedia. La scelta registica, con numerose carrellate, un movimento della macchina da presa dolce e l’idea di utilizzare solo la cinepresa fissa e mai a mano rendono l’intera narrazione molto fluida, facendo concentrare lo spettatore sull’atmosfera musicale e sui dialoghi che avvolgono gran parte del film. Non assistiamo neppure a un montaggio rapido ma ogni scena è raccontata in maniera molto tradizionale con dei totali e qualche primo piano quando i personaggi parlano. Solo a tratti, e nei punti giusti, il regista dedica molta attenzione ai dettagli e particolari, in special modo nella prima parte del film.

La fotografia e il colore degli abiti dei personaggi hanno una tinta accesa sul rosso e giallo, rendendo l’opera molto fumettistica, anche nell’introduzione e nella comparsa delle scritte indicanti le stagioni.

Ovviamente Juno non è perfetta come opera cadendo in alcuni intoppi che rendono il tutto troppo leggero a tratti: Juno svela al padre e alla matrigna di essere incinta; questi dopo un leggero stordimento non si arrabbiano mai realmente, eccetto qualche battuta ironica/amara Juno viene immediatamente supportata; probabilmente serviva un momento di reale diatriba.

La scena precedente al suo “tentato aborto” è un po’ troppo assurda, soprattutto nell’ incontro di Juno, prima di entrare nell’ospedale, con una sua amica (che poi scompare dal film) che le svela che i bambini hanno le unghie e questa frase farà poi in modo che la ragazza del Missouri non uccida il suo pargolo.

Se questi due intoppi riguardano scelte di sceneggiatura, il vero guaio del film sono i personaggi secondari: tutti assolutamente macchiette comiche, partendo dal suo ragazzo, assai ingenuo e privo di carattere ma pieno di bontà, che sembra non aver gioco nel ruolo di suo figlio; la sua amica, anch’essa, è priva di carattere, rendendosi lo stereotipo della ragazza stupida e superficiale; infine il padre stesso e la famiglia affidataria non sono altro che stereotipi su stereotipi. Un po’ di approfondimento drammaturgico era utile; solo Juno ha un’ entità complessa e un’evoluzione.

Interessanti le moltissime citazioni alla musica rock e ai film dell’orrore, tra cui quelli di Dario Argento.

Note positive

  • Dialoghi e temi della scenggiatura
  • Regia: benchè semplice dal punto di vista delle inquadrature
  • Fotografia
  • Attori
  • Atmosfera del film, perfetta.

Note negative

  • Personaggi secondari
  • Scena di quando Juno va ad abortire ed alcune scene interne alla scuola
  • Il personaggio del fidanzato tende a scomparire un po’ troppo
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