Border – Creature di confine (2018): l’umanità e l’empatia dei “mostri”

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poster border creature di confine

Border – Creature di Confine

Titolo originale:  Gräns

Anno: 2018

Paese: Svezia, Danimarca

Genere: : Fantastico, Thriller, sentimentale

Produzione: Meta Film Stockholm, Spark Film & TV, Kärnfilm

Distribuzione: Wanted, PFA, Valmyn

Durata:  1h 50m o 1h 38m in blu-ray

Regia:  Ali Abbasi

Sceneggiatura: Ali Abbasi, Isabella Eklöf, John Ajvide Lindqvist

Fotografia:  Nadim Carlsen

Montaggio: Olivia Neergaard-Holm, Anders Skov

Attori: Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson, Ann Petren, Sten Ljunggren, Kjell Wilhelmsen, Rakel Wärmländer, Matti Boustedt

Trama di Border – Creature di Confine

Se ti senti diversa è perché sei migliore di loro

cit. Border – Creature di Confine

A partire dal 28 Marzo 2019, nelle nostre sale, è finalmente approdato “Border – Creature di confine”(Gräns), secondo lungometraggio del regista iraniano – svedese Ali Abbasi che con questo film arriva per la prima volta in Italia anche se con una distribuzione piuttosto limitata.

La pellicola è tratta dall’omonimo racconto breve dello scrittore svedese John Ajvide Lindqvist, autore anche del famoso romanzo “Lasciami Entrare” che alcuni ricorderanno per la sua trasposizione cinematografica del 2008 a opera del regista Tomas Alfredson.

La seconda opera di Abbasi si inserisce a pieno nella serie di pellicole che hanno per protagonisti dei Freaks, creature dall’aspetto fisico solitamente raccapricciante e ai margini della società, iniziato nel 1932 dal regista americano Tod Browning con il suo “Freaks”. 

grans creature di confine
Eva Melander in Gräns (2018) Border – Creature di confine

Trama di Border – Creature di Confine

Seguiamo le vicende della protagonista Tina, segnata da quella che potrebbe sembrare una malattia genetica che gli dona dei connotati fisici piuttosto particolari e  “mostruosi”. Questa sua “bruttezza” è però compensata dal suo incredibile olfatto che le permette di percepire le emozioni delle persone che la circondano, caratteristica che la porterà a lavorare come agente di dogana.

Proprio durante una giornata di lavoro avviene però qualcosa destinato a sconvolgere la sua vita e le sue certezze, farà infatti la conoscenza di Vore e rimarrà sconvolta nello scorgere nel viso dell’uomo gli stessi “difetti” che segnano il proprio. Sarà però solo la prima delle somiglianze che Tina noterà e questo farà nascere in lei un grandissimo interesse verso questo individuo che, approfondita la loro conoscenza, le farà una rivelazione spiazzante: Tina non è un essere umano, nemmeno lui lo è, entrambi sono dei Troll e a detta di Vore non sono assolutamente gli unici nel mondo.

Questo provocherà non pochi turbamenti alla protagonista che, cresciuta da un padre umano ancora in vita, si era sempre ritenuta inferiore al resto dell’umanità per il suo aspetto fisico, non potendo però capire a fondo la sua vera natura.

Il rapporto tra i due troll, e la reazione di Tina alla scoperta, si svilupperà in parallelo con un caso di pedofilia che la protagonista, insieme a un collega, sta seguendo e che forse gli rivelerà ancora di più sulla propria natura e su quella di Vore.

border film creature di confine
Eero Milonoff e Eva Melander in Border – creature di confine

Recensione di Border – Creature di Confine

Abbasi in Border – Creature di Confine padroneggia egregiamente la macchina da presa senza far però percepire la sua presenza agli spettatori, mettendosi quindi in secondo piano rispetto alla storia che sta raccontando. Crea inoltre, con il direttore della fotografia Nadim Carlsen, immagini in cui prevalgono nettamente colori dai toni naturali e mai troppo accesi, tanto cari ai registi dell’Europa settentrionale, facendo sembrare il bosco e la campagna in cui si svolgono gran parte degli avvenimenti del film un eden idilliaco pur nella sua “sporca” naturalezza.

Un plauso infine va fatto all’eccelso uso del make-up prostetico che sta ormai scomparendo dal cinema in favore di effetti digitali.

Un affresco incredibilmente poetico e a tratti grottesco, che immerge la mitologia nella contemporaneità, creando un particolare effetto di straniamento, e tiene incollati gli spettatori alla poltrona per tutti i 100 minuti del film senza lasciar mai alcuna certezza. Questa spiazzante intrusione del cinema di genere fantasy all’interno di una cornice thriller/drammatica rende la pellicola incredibilmente originale e permette inoltre al regista di parlarci in chiave allegorica di temi molto profondi e incredibilmente attuali come la conoscenza o scoperta della propria identità in rapporto a ciò che si vuole essere, la diversità/non- diversità tra tutti gli esseri viventi, lo “sfruttamento” di minoranze che inevitabilmente porta a risposte violente e la necessità di non considerare qualcuno esclusivamente dal suo aspetto fisico.

Impareremo ad amare queste creature e a scoprirne i lati più amorevoli ma anche quelli più terribili e nascosti per capire che a volte un troll può essere più umano di un uomo ma non sempre si riesce a sfuggire dalla propria natura di “mostro”.

Note Positive

• Ottima ed originale commistione tra film di genere e film d’autore
• Gestione dell’illuminazione splendida
• Trama toccante e coinvolgente
• Eccelso uso del make-up prostetico

Note Negative

• Figure secondarie tratteggiate con sufficienza
• Alcune scene potrebbero risultare troppo crude o grottesche
• Pochi riferimenti testuali alla figura mitologica del Troll

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