La grande staffetta (2020): La grinta e l’emozione del vero sport

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La grande staffetta locandina film

La grande staffetta

Titolo originale: La grande staffetta

Anno: 2020

Paese: Italia

Genere: Documentario

Produzione: Obiettivo3, FilmArt Studio

Distribuzione: Adler Entertainment

Durata: 86 min

Regia: Francesco Mansutti, Vinicio Stefanello

Fotografia: Piergiorgio Grande

Montaggio: Francesco Mansutti

Trama de La grande staffetta

Nel 2020, dopo il duro periodo italiano caratterizzato da un lungo lockdown nazionale, gli atleti paralimpici di handbike, bicicletta e in carrozzina olimpica, decidono insieme a Obiettivo 3 di Alex Zanardi di dare vita a un iniziativa sorprendente per dimensione e potenzialità: una staffetta che unisca più di 51 atleti e 20 regioni per compiere un viaggio tra Nord e Sud, in grado di donare un messaggio di ripartenza, speranza e coraggio al popolo italiano.

la grande staffetta
Scena del film La grande staffetta

Recensione de La grande staffetta

In uscita nelle sale italiane come evento speciale dal 28 al 30 Giugno 2021 per la distribuzione di Adler Entertainment, il docu-film La grande staffetta risulta una pellicola importante, impregnata da alti valori sociali come il senso di fratellanza, di rispetto, di civiltà e di comunità, il tutto mostrato in maniera limpida e genuina attraverso i volti degli atleti che, nonostante le loro problematiche fisiche come una paralisi o amputazione delle gambe o sclerosi multipla, non si tirano indietro alla fatica fisica – emotiva che trovano sulla strada sia in salita che in discesa, sia sotto la fredda pioggia che sotto un sole estivo bollente. Le loro facce stanche, combattive e piene di gioia non possono che colpire ed emozionare lo spettatore che si trova davanti a una preziosa storia di lotta interiore, di combattimento per sopravvivere e di un forte spirito di senso di famiglia, di bontà e di amore verso quello sport e quei loro colleghi, sensazioni che traspaiano evidenti nel vederli portare, con il sorriso stampato in faccia, il loro mezzo sportivo fino al traguardo tanto ambito di Leuca, dove sono giunti il 28 giugno 2020 dopo essere partiti il 12 giugno da Luino – Como con la ciclista Silvana Vinci, andando a compiere, per come si è evoluta e svolta, un impresa epocale.

Gli atleti disabili, in questa pellicola ma soprattutto nella vita reale, divengono portatori di valori e loro stessi, durante questo loro percorso di evoluzione e scoperta interiore, si rendono conto di essere dei simboli stessi di speranza e di ripartenza. Un individuo vede in loro la fatica vera, il dolore e comprende realmente come questi atleti hanno dovuto realmente lottare per non sprofondare nella depressione e proprio per questo motivo divengono dei perfetti portatori del concetto stesso di ripartire, frase che abbiamo udito spesso in questo periodo segnato dal Covid-19.

Frame de La grande staffetta
Frame de La grande staffetta

Il docu – film se doveva essere una grande festa del movimento paraciclistico italiano in segno della ripartenza si vede costretto a parlare anche di un tragico evento avvenuto al famoso ciclista e organizzatore dell’evento Alex Zanardi che il giorno 19 giugno al chilometro 39+800 della Strada provinciale 146, a Pienza (Siena), durante la staffetta, rimane vittima di un terribile incidente dove la sua handbike si scontra contro un camion, uscendone in gravissime condizioni fisiche. Da qui, assistiamo con estrema eleganza e senza cadute di stile registico, ai momenti immediatamente successivi all’incidente attraverso una scena non invasiva ma toccante dove vediamo il malessere e la disperazione stessa dei suoi compagni di avventura che si trovano ad assistere a un evento a cui non avrebbero mai pensato e voluto assistere. Poi giunge l’elicottero con la corsa sfrenata in ospedale di Daniela (la moglie) e Barbara (organizzatrice di Obiettivo 3). Assistiamo ai frammenti di notizie e il primo, disperato e tragico, comunicato. Sembra che sull’avventura sportiva sia calato il buio e la parola fine. Tutto sembra perso. C’è smarrimento negli atleti e tutto il mondo è come sospeso. La notizia è su tutti i telegiornali e i quotidiani. Tutti ne parlano: il campione, il mito Zanardi ancora una volta difronte a un destino sfortunato. Tutto sembra finito e inutile, ma alla fine proprio su richiesta della moglie di Zanardi si deciderà di continuare il viaggio e la sfida già prima complessa per i ciclisti si inonda sempre di più di forza emozionale per portare a termine quel viaggio in onore dell’uomo Alessandro Zanardi. La storia però non mostra in maniera eccessiva il dramma ma attraverso le dichiarazioni in video – selfie La grande staffetta diviene un omaggio all’atleta ex-formula 1 e tale evento riesce a donare al pubblico ancor più emozione mostrando l’importanza umanitaria di questi corridori che nonostante una tragedia e lo sconforto emozionale continuano a portare a termine il loro obiettivo, non tanto e non solo per orgoglio personale ma in memoria e per solidarietà a un loro caro amico.

La Grande Stafetta per la regia di Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello, che hanno diretto la pellicola su richiesta stessa del progetto Obiettivo 3, nato nel 2016 per avvicinare il mondo disabile allo sport, possiede uno stile semplice che si concentra e si rende grande grazie ai protagonisti dell’evento sportivo, sfruttando il classico stile documentario unendo un interessante mix tra vari stili di ripresa, dalle dichiarazioni degli atleti in video – selfie, dove vanno a dichiarare e mostrare tutte le loro emozioni, fino ai momenti della staffetta passando per le più classiche interviste dei ciclisti, che hanno svolto l’impresa, avvenute tempo dopo gli eventi narrati. Indubbiamente però il lungometraggio poteva sfruttare maggiormente l’elemento video – selfie che permetteva allo spettatore di entrare in maniera più immersiva all’interno della staffetta, tanto che forse la parte riguardante all’intervista in studio poteva essere anche del tutto eliminata, aggiungendo poco e niente alla storia.

In conclusione, La Grande Stafetta risulta un film ben realizzato e che parla del coraggio di agire nonostante tutto e tutti, di come affrontare le sfide della vita ricercando sempre il lato più positivo. Una pellicola che tutti i giovani sportivi dovrebbero vedere, perché questo film diviene l’emblema di ciò che lo sport dovrebbe essere: una grande festa senza vinti e vincitori, fondata sull’umanità e l’importanza della communità.

Note positive

  • Emozione
  • Tematiche

Note negative

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