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La nostra terra
Titolo originale: Chłopi
Anno: 2023
Nazione: Polonia, Serbia, Lituania
Genere: Drammatico, Storico, Animazione
Casa di produzione: Breakthru Films, Digitalkraft, Art Shot
Distribuzione italiana: Wanted Cinema
Durata: 114 minuti
Regia: DK Welchman, Hugh Welchman
Sceneggiatura: DK Welchman, Hugh Welchman
Fotografia: Radosław Ładczuk, Kamil Polak, Szymon Kuriata
Montaggio: DK Welchman, Patrycja Piróg, Miki Węcel
Musiche: Łukasz “L.U.C.” Rostkowski
Attori: Kamila Urzędowska, Robert Gulaczyk, Mirosław Baka, Sonia Mietielica, Ewa Kasprzyk, Cezary Łukaszewicz, Małgorzata Kożuchowska, Sonia Bohosiewicz, Dorota Stalińska, Maciej Musiał
Trailer di “La nostra terra”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
La nostra terra (The Peasants) è un film d’animazione per adulti del 2023 diretto da DK Welchman e Hugh Welchman, già noti per Loving Vincent, basato sul romanzo Premio Nobel per la Letteratura nel 1924, Chłopi (The Peasants), opera in quattro parti scritta dal 1904 al 1909 dallo scrittore polacco Władysław Reymont. La pellicola, che si rifà al testo letterario, trasporta sul grande schermo una storia di passioni e conflitti nella Polonia rurale di fine Ottocento, attraverso la costruzione di un film realizzato attraverso un lungo processo creativo, capace di combinare riprese con attori reali e una sofisticata tecnica di animazione a mano che si ispira alle pitture a olio polacche dell’epoca.
La pellicola, presentata in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival l’8 settembre 2023, ha riscosso grande successo nei festival internazionali, vincendo riconoscimenti prestigiosi come il premio per il Miglior Film al Polish Film Festival e il Best Co-Production Award ai Lithuanian Film Awards. Inoltre, è stata candidata ai BAFTA, ai Golden Globe e agli Oscar, incassando 43 milioni di dollari a livello globale.
Dopo il successo internazionale, il film sarà distribuito nelle sale italiane il 3, 4 e 5 dicembre 2024 da Wanted Cinema.
Da segnalare che Hugh Welchman, uno dei registi del film, aveva già vinto l’Oscar per il Miglior Cortometraggio d’Animazione grazie alla produzione di Peter and the Wolf, realizzata da BreakThru Films.
Trama di “La nostra terra”
La storia ruota attorno a Jagna, una giovane donna di straordinaria bellezza e determinazione, decisa a prendere in mano il proprio destino in un villaggio polacco di fine Ottocento. Questo microcosmo è caratterizzato da una rete di pettegolezzi, conflitti familiari e disuguaglianze economiche, ma anche da un profondo attaccamento alle tradizioni locali e a un rigido sistema patriarcale. Quando Jagna si ritrova contesa tra le ambizioni del più ricco contadino del villaggio, del suo figlio maggiore e di altri uomini influenti, la sua volontà di opporsi al controllo altrui la conduce verso uno scontro inevitabile e tragico con la comunità.

Recensione di “La nostra terra”
Dopo il successo di Loving Vincent, che è diventato il film polacco più redditizio di sempre e il terzo film d’animazione per adulti con maggiori incassi a livello globale, molti distributori e agenti di vendita ci hanno ringraziato per aver reso il pubblico più aperto verso l’animazione per adulti. Allo stesso tempo, in tanti ci chiedevano se avremmo realizzato un Loving Vincent 2, intendendo: “Applicherete questa tecnica ad altri artisti?”. Volevamo però esplorare un nuovo progetto per dimostrare ulteriormente il potenziale della nostra animazione pittorica. Dare vita a un romanzo di 1000 pagine ci è sembrata una sfida entusiasmante e una grande occasione per evidenziare anche l’impatto emotivo che questa tecnica può offrire. La nostra terra è un progetto di una portata completamente diversa rispetto a Loving Vincent: include danze, battaglie ed elementi visivi più complessi. Ogni singolo fotogramma ha richiesto il doppio del tempo per essere realizzato, a causa dello stile più realistico e dei movimenti dinamici della macchina da presa che abbiamo voluto integrare in questo film.
Hugh Welchman
In questo film viene ripresa la stessa tecnica di animazione pittorica resa popolare dal precedente lungometraggio dei cineasti, ovvero Loving Vincent, ma in questo caso gli autori ci tengono a dare un approccio visivamente diverso, distaccandosi da quello stile che aveva reso la pellicola del 2017 iconica nel mondo della settima arte, mantenendo però una connotazione strettamente connessa all’elemento pittorico – artistico. A differenza di Loving Vincent, che prediligeva tinte cromatiche connesse all’arte di Vincent Van Gogh, La nostra terra utilizza colori caldi e avvolgenti ripresi dal mondo culturale di Władysław Reymont, cercando così di trovare un mondo funzionale per attirare e far immergere lo spettatore all’interno della storia.
Il fatto che Reymont fosse un autore legato al movimento della Giovane Polonia, un periodo modernista che abbracciava le arti visive, la letteratura e la musica, ci ha permesso di intrecciare la sua prosa con le opere dei pittori di quel tempo. La Giovane Polonia rappresentava una celebrazione dell’identità e della cultura polacca, esaltando una visione forte e vibrante del paese, nonostante fosse allora sotto l’occupazione di potenze straniere. Per il film, abbiamo studiato i dipinti a olio dei maestri polacchi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, fondendo il loro stile con le moderne tecniche cinematografiche e d’animazione. Abbiamo tratto ispirazione dalle opere di oltre 30 pittori, tra cui Michał Gorstkin-Wywiórski e Ferdynand Ruszczyc, con un particolare omaggio a Józef Chełmoński, esponente della scuola realista. I suoi ultimi lavori, intrisi di pathos e bellezza nel rappresentare la campagna polacca, si sono rivelati perfetti per il linguaggio visivo che volevamo creare.
Il look del film, sviluppato insieme a Piotr Dominak, che era stato il responsabile della pittura anche in Loving Vincent, riflette le nostre radici artistiche. Siamo cresciuti immersi in queste opere, che continuiamo ad amare profondamente, e questa pellicola ci offre l’opportunità di condividere questa passione con il pubblico polacco e internazionale.
DK Welchman
Tratto dal romanzo capolavoro I contadini (titolo Italiane) dello scrittore polacco Władysław Reymont, premio Nobel per la Letteratura, la storia, che si muove tra dramma e momenti musicali, trascina lo spettatore in un villaggio polacco, tra il XIX e il XX secolo, attraverso un racconto incentrato sulla giovanissima contadina Jagna, una donna che si ritrova ad affrontare una vita alquanto complicata. In primis, si trova a essere obbligata a sposare Boryba, un ricco contadino molto più vecchi di lei, nonostante sia innamorata del figlio di questo uomo, ovvero il giovane Antek. Questo però è solo il primo di numerosi scontri e di sfide che la donna dovrà affrontare, difatti La nostra terra ci conduce entro una storia riguardante l’invidia sociale e l’odio, dove Jagna si ritroverà invasa da un profondo odio da parte degli abitanti del villaggio, da cui si dovrà difendere per non soccombere, combattendoli al fine di preservare la sua indipendenza, non solo di donna ma anche di essere umano impossibilitato a essere libero
La storia del lungometraggio, come quella originale scritta da Reymont, affronta con sensibilità e profondità il percorso di una giovane donna, Jagna, inizialmente invidiata e fraintesa, poi maltrattata, insultata, e infine emarginata dal suo villaggio. Jagna è oggetto d’invidia per la sua bellezza e per il suo spirito sognatore, ma soprattutto per il coraggio di desiderare un destino diverso rispetto a quello rigidamente prefissato dalla sua comunità. In una società fortemente tradizionalista, ancorata a usanze locali, celebrazioni pittoresche e un saldo dominio patriarcale, il suo desiderio di cambiamento la rende una figura di rottura, ma anche un bersaglio.
Nel libro, si percepisce che lei desidera più di quanto la vita possa offrirle nel suo villaggio. Volevamo mantenere questo anelito ma anche dare alla sua aspirazione un connotato più moderno di femminilità calpestata. Jagna è il personaggio più rilevante del romanzo, ma questa è la storia di una intera comunità. Volevamo concentrarci sul suo rapporto con la sua gente. A lei non interessano le ricchezze che attraggono tanti altri, ossessionati dal denaro e dal possesso della terra. Il suo amante antieroe Antek è un uomo terribile. Si comporta come un despota e calpesta la dignità della sua compagna e dei suoi stessi figli, forte del rispetto per la sua ricchezza. Jagna non può amarlo. Non la aiuta il fatto di essere la più bella del villaggio, anzi. Inoltre, viene messa all’indice perché si rifiuta di chiedere scusa e mantenere un profilo basso. Tutti le si rivoltano contro. Purtroppo, accade troppe volte anche nel nostro mondo moderno: due pesi e due misure sono in gioco quando si tratta di uomini e donne, in particolare di giovani donne che cercano di trovare la loro strada nel mondo.
DK Welchman
Il film restituisce giustizia al personaggio di Jagna, mostrando il suo confronto con violenze domestiche, soprusi e faide familiari quotidiane. Nonostante le difficoltà, Jagna trova il modo di imparare e di orientarsi in un mondo complesso, facendo leva sulle proprie risorse e sulla sua forza interiore. La pellicola, attraverso il suo percorso, offre una narrazione intensa e toccante, che celebra la resilienza e il coraggio femminile in un contesto dominato da rigidi vincoli sociali.
“A me non servono gli uomini hanno già fatto abbastanza”
Jagna

In conclusione
La Nostra terra può essere senz’altro una storia di coraggio ed emancipazione, per una donna costretta a un matrimonio senza amore con un uomo molto più anziano, vittima di attenzioni indesiderate e tentativi di manipolazione per il semplice fatto di voler essere una donna libera di poter scegliere il suo destino.
Note positive
- Tecnica di animazione pittorica
- Importanza della tematica affrontata sulla lotta al patriarcato
Note negative
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