Io e il Secco (2023). La causa – effetto della violenza

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Trailer di Io e il Secco

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Il 23 maggio 2024 è uscito nelle sale cinematografiche “Io e il Secco”, distribuito da Europictures, opera prima del regista Gianluca Santoni. Nel cast troviamo l’esordiente Francesco Lombardo, Andrea Lattanzi, Barbara Ronchi, famosa per “Fai bei sogni” (2016), “Settembre” (2022) e “Era ora” (2022), e Swamy Rotolo, nota per le sue interpretazioni in “A Chiara” (2021) e “A Ciambra” (2017). Basato su una storia originale vincitrice del Premio Solinas 2017 – Premio Miglior Soggetto, il film è scritto da Michela Straniero e dallo stesso Santoni. La produzione è a cura di Ines Vasiljević e Stefano Sardo per Nightswim, in collaborazione con Rai Cinema, in coproduzione con Antitalent e in associazione con Sajama Films.

“Io e il Secco”, realizzato con il contributo del MIC – Ministero della Cultura e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna tramite l’Emilia-Romagna Film Commission, ha ricevuto la Menzione speciale ‘The Hollywood Reporter Roma – Uno sguardo sul Futuro’ per la regia ad Alice nella Città 2023, dove si è tenuta la sua prima nazionale, con la seguente motivazione:

“Per il segno già così sicuro, per le inquadrature che denotano personalità e una continuità stilistica con la tradizione più alta del cinema italiano la menzione Hollywood Reporter “Uno sguardo sul futuro” va a Gianluca Santoni per “Io e il secco” con l’augurio di proseguire la sua ricerca, e l’attesa per i suoi prossimi passi”

In seguito, la pellicola è stata presentata al Bellaria Film Festival 2024 e successivamente al Riviera International Film Festival 2024 – unico film italiano in concorso – dove ha vinto due premi: Miglior Sceneggiatura e l’Audience Casa della Salute Award. Per il film d’esordio di Gianluca Santoni, Davide Pavanello, in arte Dade, ex bassista dei Linea 77 e attualmente membro della band di Salmo, firma la sua prima colonna sonora originale. La colonna sonora include anche un classico della musica italiana, “Sere Nere” di Tiziano Ferro, reinterpretata in chiave intimista dai Santi Francesi, il duo vincitore di X Factor.

Trama di Io e il Secco

Denni ha dieci anni e una missione: salvare sua madre dalla violenza del padre. Essendo troppo piccolo per farcela da solo, decide di chiedere aiuto a un super-killer, qualcuno che uccide per mestiere. La persona che sceglie è il Secco, un innocuo sbandato con un disperato bisogno di soldi, che non è affatto un criminale ma finge di accettare l’incarico con l’intento di derubare il padre di Denni. L’incontro tra Denni e il Secco dà il via a un’avventura che oscilla tra dramma e commedia, un buddy movie ad altezza bambino, in equilibrio tra la fantasia e una realtà fin troppo cruda. Insieme, Denni e il Secco vivranno un’esperienza che li porterà a interrogarsi sul senso dell’essere uomini, esplorando la paura e il mistero che unisce e separa padri e figli.

Andrea Lattanzi, Francesco Lombardo in Io e il Secco
Andrea Lattanzi, Francesco Lombardo in Io e il Secco

Recensione di Io e Secco

L’opera prima di Gianluca Santoni, classe 1991, diplomatosi al corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, è un racconto semplice nel suo intento narrativo, ma ciò non significa che effettuare un lungometraggio come “Io e il Secco” sia facile, anzi. A livello drammaturgico, la storia può apparire a tratti banale nel suo procedere, ma allo stesso tempo “Io e il Secco” possiede una drammaturgia originale per il cinema italiano, affrontando il tema della violenza domestica attraverso un punto di vista inusuale per la settima arte. Questo lo rende un prodotto interessante da visionare per gli amanti di questo filone narrativo incentrato sul racconto di una piaga sociale mondiale, dove uomini si eleggono a capo padroni delle loro famiglie, facendo il bello e il brutto gioco, picchiando senza un vero e proprio motivo le proprie mogli e i propri figli.

Spesso e volentieri, le pellicole o le serie che trattano questa tematica si ergono su scene esplicite di violenza, come avviene nella pellicola contemporanea ad “Io e il Secco”, “C’è ancora domani”, in cui Paola Cortellesi non si tira indietro e non si nasconde, intessendo una drammaturgia in grado di esibire, senza tagli e omissioni, la condizione delle donne e tutta la violenza che subiscono da parte dei propri mariti e padri nella Roma post-secondo conflitto mondiale. La Cortellesi, con il suo film campione d’incassi, metteva in mostra visivamente i soprusi e le botte che Delia subiva costantemente da parte del marito-padrone Ivano Santucci (Valerio Mastandrea), che la picchiava come se ciò fosse normale, facendo spesso e volentieri la voce grossa, dove ogni sua parola era un ordine insindacabile.

Invece, Gianluca Santoni in “Io e il Secco” affronta la violenza domestica, e precisamente quella di genere, rifuggendo dall’uso di un linguaggio esplicito del mezzo cinematografico, rifiutandosi di ergere una storia incentrata esclusivamente sul racconto della violenza e respingendo l’idea di mostrarla visivamente. Santoni usa dunque il linguaggio del sottinteso, utilizzando la violenza domestica come motore narrativo, come elemento centrale della vicenda che spinge i personaggi principali del racconto, ovvero Denni e Secco, ad agire all’interno di una narrazione che non vede la violenza come protagonista, ma che analizza piuttosto il rapporto causa-effetto della violenza. I due protagonisti della pellicola, coloro che si ritrovano a vivere in una provincia spoglia e squallida dell’Adriatico, devono trovare un loro nuovo modo di essere uomini, allontanandosi e rifiutando quella figura maschile a cui sono stati abituati fin dalla loro infanzia, di un uomo padrone pronto a picchiare e insultare l’altro per qualsiasi motivo. Per certi versi è una storia di rivalsa sociale, con dei personaggi maschili che lottano per distanziarsi da quel modello culturale di famiglia a cui sono abituati dove la violenza è diventata qualcosa di normale nelle loro vite.

Nel corso della pellicola, non abbiamo scene di cruda violenza familiare né assistiamo a pestaggi all’interno delle mura domestiche. Tuttavia, tutto ciò viene reso percepibile e comprensibile attraverso un attento e mirato lavoro di sceneggiatura. Fin dalla primissima scena in ospedale, viene messa in evidenza la tematica della violenza di genere e la situazione che Maria e il piccolo Denni sono costretti a sopportare giorno per giorno. Questa violenza domestica, che fa da padrona invisibile del racconto, viene raccontata nella sua profondità emotiva e drammatica, nella sua causa-effetto, attraverso lo sguardo triste e disilluso di Denni, un bambino di dieci anni che, dopo l’ennesimo pestaggio effettuato da Fabio su Maria, decide di rimboccarsi le maniche e di fare ciò che sua madre non è in grado di fare: salvarsi. Denni intraprende così un percorso alla ricerca di un serial killer da ingaggiare per uccidere, con un colpo di pistola, suo padre, colui che ostacola la sua felicità e quella della propria madre, facendoli vivere in un regno del terrore, dove la paura di venire picchiati e onnipresente. Nel suo viaggio in un mondo abbandonato dallo Stato e dalla Legge, dove nessuno sembra pronto ad aiutare lui e sua madre, Denni fa la conoscenza del giovane sbandato Secco, colui che accetta l’incarico di far fuori Fabio in nome dei soldi. Nel corso della pellicola, che si muove tra l’essere un buddy movie e un film di formazione, Secco instaura un profondo legame con questo ragazzino di dieci anni, affezionandosi a lui come se fosse il fratello che non ha mai avuto, in un rapporto intimo che simboleggia come il legame del sangue non conti assolutamente nulla, ma ciò che conta è l’amore e l’affetto che uno dà all’altro.

La pellicola possiede numerose scene in cui vediamo Denni e Secco insieme, necessarie per raccontarci nel dettaglio i due personaggi e il loro mondo, familiare e sociale. Proprio lo spaccato sociale ci viene descritto visivamente in maniera ottimale, attraverso una scelta azzeccata delle location e delle ambientazioni scelte, che si permettono di comprendere a trecentosessanta gradi questo mondo di criminalità e di violenza. Il lido marittimo situato nella zona del Cesenatico diviene un protagonista del film, dando molte indicazioni sulla decadenza sociale di quel luogo, abitato più da delinquenti che da gente comune. La spiaggia invernale e i luoghi abbandonati riescono a raccontarci, senza bisogno di parole, quel mondo in cui Secco e Denni sono costretti a vivere, in un luogo privo di qualsiasi speranza per il futuro, dove la violenza, il prendere una strada da fuorilegge sembrano le uniche soluzioni. Denni, ma soprattutto Secco, lottano per fuggire da quel luogo dove ogni sogno di felicità sembra a loro impossibile. Se Denni si trova a lottare contro i soprusi del proprio padre, ecco che Secco deve lottare contro la violenza di suo fratello, un criminale che non esita a picchiarlo o insultarlo.

La sceneggiatura è semplice, a tratti banale nel suo procedere, con un finale che sembra chiudere il cerchio con la scena iniziale della pellicola, aprendosi e chiudendosi in ospedale. Tuttavia, ciò che dona maggiore forza alla pellicola sono le scenografie, le location, l’apparato fotografico e soprattutto le interpretazioni del cast, dove tutti gli attori sono perfettamente nella parte. In particolare, emergono Francesco Lombardo e Andrea Lattanzi, che riescono a rappresentare i loro personaggi attraverso un’immensa prova attoriale in grado di approfondire le sfumature dei loro ruoli. La loro recitazione crea una connessione con lo spettatore, il quale prova un senso di tenerezza nel vedere formarsi e crescere questo rapporto d’amicizia e di fratellanza tra Denni e il Secco. Due individui alla ricerca della loro mascolinità, che si ritrovano a vivere in un luogo che li mette a disagio. Questo disagio, soprattutto per Denni, viene affrontato attraverso l’uso della fantasia, che lo protegge dal male circostante. Ben realizzate risultano proprio queste brevi sequenze che mescolano realismo sociale al mondo fantastico.

Fotogramma di Io e il Secco
Fotogramma di Io e il Secco

In conclusione

“Io e il Secco” di Gianluca Santoni offre una prospettiva unica sulla violenza domestica, affrontando il tema in modo sottile e non esplicito, ma altrettanto efficace. Santoni si distingue per l’uso del sottinteso e per una narrazione che mette in luce le conseguenze della violenza senza mostrarla direttamente. La storia segue il viaggio emotivo di Denni e Secco, due personaggi che lottano per sfuggire al ciclo di violenza e disperazione in cui sono intrappolati. Attraverso scenografie suggestive e interpretazioni impeccabili del cast, il film riesce a trasmettere una profonda empatia per i protagonisti e la loro ricerca di una vita migliore. Sebbene la sceneggiatura possa sembrare semplice a tratti, è la forza delle performance e la cura per i dettagli visivi a rendere “Io e il Secco” un’opera cinematografica degna di attenzione.

Note positive:

  • Approccio originale e inusuale alla tematica della violenza domestica, attraverso un linguaggio del sottinteso anziché scene esplicite.
  • Rappresentazione realistica e complessa dei personaggi principali, che lottano per allontanarsi dal modello culturale di famiglia violenta.
  • Scenografie e location azzeccate che contribuiscono a creare un’ambientazione realistica e suggestiva.
  • Interpretazioni convincenti di tutto il cast, in particolare Francesco Lombardo e Andrea Lattanzi, che portano profondità e autenticità ai loro ruoli.

Note negative:

  • Sceneggiatura a tratti banale e procedimento narrativo semplice, che potrebbe risultare prevedibile per alcuni spettatori.
  • Manca un approfondimento più ampio su alcuni temi trattati, che avrebbe potuto arricchire ulteriormente la narrazione e il contesto sociale.
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Stefano Del Giudice
Stefano Del Giudice

Laureatosi alla triennale di Scienze umanistiche per la comunicazione e formatosi presso un accademia di Filmmaker a Roma, nel 2014 ha fondato la community di cinema L'occhio del cineasta per poter discutere in uno spazio fertile come il web sull'arte che ha sempre amato: la settima arte.

Articoli: 889

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