Le avventure del piccolo Nicolas (2022). L’omaggio animato a René Goscinny e Jean-Jacques Sempé

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Locandina de Le avventure del piccolo Nicolas

Le avventure del piccolo Nicolas

Titolo originale: Le petit Nicolas – Qu’est-ce qu’on attend pour être heureux?

Anno: 2022

Nazione: Francia, Lussemburgo

Genere: Commedia, animazione

Casa di produzione: Bidibul Productions, ON Entertainment

Distribuzione italiana: I Wonder Pictures

Durata: 82 min

Regia: Amandine Fredon, Benjamin Massoubre

Sceneggiatura: Anne Goscinni, Michel Fessler

Montaggio: Benjamin Massoubre

Musiche originali: Ludovic Bource

Doppiatori originali: Laurent Lafitte, Alain Chabat, Quentin Faure

Trailer de Le avventure del piccolo Nicolas

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Era il 1956 quando il fumettista e scrittore René Goscinny, noto per aver creato personaggi iconici come Lucky Luke e Astérix le Gaulois, insieme all’illustratore Jean-Jacques Sempé, diede vita alla saga letteraria per giovani intitolata “Le Petit Nicolas”. Questa serie racconta le avventure di un comune bambino gioioso di nome Nicolas, narrando le sue esperienze a scuola, a casa e le giornate trascorse con i suoi storici amici, tra cui il grassottello Alceste. I racconti su questo bambino vennero inizialmente pubblicati sotto forma di fumetto all’interno di una rivista belga settimanale, Le Moustique, dal 25 settembre 1955 al 1956. Successivamente, dal 29 marzo 1959, “Le Petit Nicolas” si trasferì sulle pagine del giornale Sud-Ouest Dimanche, sotto forma di racconti illustrati. Originariamente prevista come una sola pubblicazione del piccolo Nicolas sul giornale, il successo della serie, evidenziato dalle numerose lettere entusiaste dei fan, spinse il direttore del giornale Sud-Ouest Dimanche a continuare a pubblicare le storie di Nicolas attraverso racconti illustrati anziché fumetti. Nonostante il grande successo, soprattutto tra i vari giornali, la saga si concluse nel 1965 con più di ottantasette racconti pubblicati.

Dai racconti de “Le Petit Nicolas” sono state tratte numerose pellicole. La prima è il cortometraggio del 1964 intitolato “Tous les enfants du monde”. Successivamente, Laurent Tirad ha realizzato nel 2009 “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” e nel 2014 “Le vacanze del piccolo Nicolas”. Nel 2021 è uscito nei cinema francesi “Le Trésor du Petit Nicolas” diretto da Julien Rappeneau.

Nel 2022 è stato realizzato “Le Petit Nicolas: Qu’est-ce qu’on attend pour être heureux?”, conosciuto in Italia come “Le avventure del piccolo Nicolas”. Si tratta del primo lungometraggio animato per il cinema dedicato a “Le Petit Nicolas”, una storia che parla di amicizia e creatività, e che non solo trasporta per la prima volta in animazione alcune delle storie più divertenti dell’iconico personaggio, ma offre anche uno sguardo curioso ed emozionante sulle sue origini e il suo sviluppo, portando il piccolo Nicolas a dialogare in prima persona con i suoi stessi creatori.

Il film animato, diretto da Amandine Fredon e Benjamin Massoubre, ha debuttato al Festival d’Annecy, dove ha vinto il premio come Miglior film. Ha ricevuto una candidatura agli European Film Awards 2022 e una ai César 2023, oltre a vincere il premio Lumière 2023 come Miglior film d’animazione. È arrivato nei cinema italiani il 15 febbraio 2024, grazie a I Wonder Pictures.

Trama de Le avventure del piccolo Nicolas

Nella Parigi del 1995, due amici di lunga data, lo scrittore e fumettista René Goscinny e l’illustratore Jean-Jacques Sempé, decidono di collaborare insieme per la realizzazione di alcune storie, da pubblicare su un giornale domenicale, basate su un personaggio d’invenzione di Jean-Jacques Sempé, uno scolaretto di nome Nicolas. I due uomini iniziano, suddividendosi i compiti, dove uno si basa sulla creazione del racconto e l’altro dei disegni, a dare vita su carta al personaggio. Nel prendere forma però Nicolas esce dai disegni, prendendo vita propria e iniziando a instaurare un profondo rapporto con i suoi due “padri narrativi”. Tra René, Jean-Jacques e Nicolas prende vita uno scambio di racconti, da un lato i due scrittori parlano della loro gioventù, dall’altra parte Nicolas racconta a loro la sua storia, mentre prende forma all’interno dei racconti.

Gli inventori de Le avventure del piccolo Nicolas
Gli inventori de Le avventure del piccolo Nicolas

Recensione de Le avventure del piccolo Nicolas

“Le avventure del piccolo Nicolas” del 2022 non è il classico lungometraggio su “Le Petit Nicolas” a cui il cinema francese ci ha abituati. Fortunatamente, il film non si concentra esclusivamente sul mondo di Nicolas, ma Amandine Fredon e Benjamin Massoubre vanno oltre, regalandoci un racconto innovativo sul mondo de “Le Petit Nicolas” che non si limita a narrare solo del suo piccolo protagonista. Piuttosto, intende raccontare l’interiorità e la storia dei due autori de “Le Petit Nicolas”, René Goscinny e Jean-Jacques Sempé, due personalità fondamentali della cultura letteraria per ragazzi francesi che non sono mai stati veramente raccontati in un lungometraggio.

Nonostante esistano innumerevoli lungometraggi basati sui loro racconti, non c’è mai stato un film che parlasse direttamente di loro. “Le avventure del piccolo Nicolas” fa esattamente questo: ci racconta di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé attraverso la narrazione di alcune storie riguardanti Nicolas, ma non solo, poiché il giovane bambino francese nato dalla loro idea ha più di una cosa in comune con i suoi creatori.

L’idea iniziale del produttore e due registi era quella di creare un film documentaristico che unisse l’animazione con filmati d’archivio, una commistione di generi poco comune nel cinema europeo e francese. Tuttavia, sarà Anne Goscinny, figlia di René e sceneggiatrice della pellicola, a far cambiare loro idea e prospettiva, mostrando loro un percorso narrativo più accattivante. Questo nuovo approccio proponeva di mescolare tre racconti divergenti attraverso una sola storia d’animazione, in grado sia di raccontare le avventure di Nicolas, sia di narrare la vita e l’amicizia di Goscinny e Sempé, oltre alla nascita de “Le Petit Nicolas”. Per permettere questo triplice racconto, è stato utilizzato un interessante escamotage narrativo: il personaggio di Nicolas, che vive dentro un foglio di carta, fuoriesce da quel mondo prendendo vita e instaurando un profondo dialogo e scambio di battute con i propri autori.

Così, vediamo Nicolas sulla spalla di Sempé o di Goscinny, dialogare con loro, raccontando loro le sue avventure e chiedendogli della loro gioventù e della loro vita. Proprio attraverso queste domande, noi spettatori entriamo in contatto con la difficile vita dei due autori, che immergono il racconto filmico in toni più oscuri. Se Nicolas mostra la bellezza e la magia della vita più spensierata, la parte biografica della vicenda mostra la difficoltà di vivere, tra povertà, immigrazione, gli anni del nazismo e le difficoltà di realizzare i propri sogni.

Nicolas rappresenta per i due autori ciò che la loro gioventù non è stata; tutto ciò che avrebbero voluto vivere e tutte le amicizie che avrebbero desiderato prendono vita e forma dentro Nicolas, che per certi versi richiama, nella personalità, alcune sfumature di Sempé e di Goscinny. Il film si concentra marcatamente su questa connessione, evidenziando come Nicolas racconti dei suoi creatori attraverso le sue storie.

Anne Goscinny – Sceneggiatrice

Nel 2015, il produttore, Aton Soumache, con cui avevo già collaborato per la serie del piccolo Nicolas di M6, mi disse di voler fare un film diverso, che combinasse dei filmati d’archivio e degli elementi animati per ripercorrere la vita del piccolo Nicolas. Al tempo, non sapevo chiaramente cosa potesse significare o a chi potesse interessare un film del genere, perché l’animazione e il documentario hanno pubblici molto diversi tra loro. Quindi mi suggerì di scrivere una sinossi. Ma, nonostante avessi scritto diversi romanzi, la mia esperienza nella stesura di sceneggiature si limitava ad averne lette e revisionate tante. Infatti, ogni volta che fanno un film utilizzando i personaggi di mio padre, leggo e revisiono le sceneggiature per renderle più fedeli possibile alla sua opera. Anche se il passo da riscrittura a scrittura è piccolo, non sono la stessa cosa. Ed è stato allora che Aton Soumache mi ha presentato uno sceneggiatore che è sia un professionista consumato sia un uomo di una gentilezza rara, Michel Fessler. Siamo diventati buoni amici e abbiamo deciso che tutto il film sarebbe stato un film d’animazione. Dopo varie riflessioni ossessive, ho capito come bilanciare la narrazione. Sempé si sarebbe chiesto se dire o no a Nicolas che mio padre era morto. Quindi abbiamo deciso di scrivere il film come un flashback, ma il grande interrogativo era: “Come si dice a un personaggio che il suo co-autore non lo ridisegnerà più?” E, seguendo il processo del geniale Alexis Michalik in Edmond, abbiamo giustificato la ragione d’essere del film raccontando le vite degli autori.

A livello sceneggiativo, l’unico elemento narrativo che potrebbe essere migliorato è il lato dei flashback basati sui ricordi di Sempé. Questo elemento, sebbene presente, rischia di stonare con il resto del film, tanto che lo spettatore potrebbe quasi scordarsi che si tratta di un lungo flashback basato sui ricordi dell’illustratore nel procedere del racconto. Sarebbe stato forse più funzionale creare una storia lineare, che raccontasse gli eventi in ordine cronologico, per approfondire maggiormente l’amicizia tra i due autori de “Le Petit Nicolas”. Mostrare il loro rapporto evolversi nel corso degli anni sarebbe stato particolarmente accattivante e avrebbe arricchito il film. Tuttavia, questa dimensione temporale manca all’interno del lungometraggio. La scena in cui Nicolas apprende della morte di Sempé rimane, però, piuttosto accattivante e affascinante, trasmettendo un sentimento di elegante tristezza che non cade nel banale strappalacrime. Il dialogo tra Sempé e Nicolas nel finale del film è probabilmente il tema centrale su cui si poggia l’intero racconto, ovvero il concetto di come un autore possa continuare a vivere attraverso i suoi personaggi, capaci di raccontare di sé stessi. Questo sottolinea il concetto che uno scrittore continuerà a vivere in eterno grazie alle sue invenzioni letterarie.

Nicolas: “Ed io, morirò anch’io, un giorno?” 
Sempé “No, tu amico mio, sei eterno. Io e Renè ti abbiamo creato ma ora siamo noi che continuamo a vivere attraverso te
La scuola in Le avventure del piccolo Nicolas (2022)
La scuola in Le avventure del piccolo Nicolas (2022)

Dal punto di vista dell’animazione, il lungometraggio richiama lo stile classico delle pellicole d’animazione francesi, caratterizzato da una delicatezza distintiva sia nel trattamento cromatico che nel disegno dei personaggi e degli ambienti. L’uso di colori tenui, che tendono al bianco e al celeste, conferisce alla pellicola un’atmosfera eterea e sognante, che si sposa perfettamente con la natura intima e poetica della storia. Questa scelta cromatica contribuisce a creare un senso di leggerezza e di malinconia, adattandosi alle emozioni e ai temi trattati nel film. Inoltre, il disegno dei personaggi e degli ambienti si distingue per la sua delicatezza e semplicità. Anche se non completamente dettagliato, il tratto artistico riesce comunque a catturare l’essenza dei personaggi e a trasmettere le loro emozioni in modo efficace. Questo stile di animazione più trattato e meno dettagliato si adatta particolarmente bene alle parti della storia che si concentrano sulla narrazione delle vicende di Nicolas, contribuendo a creare una sensazione di intimità e nostalgia. Complessivamente, l’animazione del film si caratterizza per il suo stile distintivo e raffinato, che si adatta perfettamente alla natura poetica e emotiva della narrazione. La scelta di colori tenui e di un disegno delicato contribuisce a creare un’esperienza visiva coinvolgente e suggestiva, che si fonde armoniosamente con il contenuto emotivo e narrativo della storia.

In conclusione

“Le avventure del piccolo Nicolas” offre uno sguardo innovativo e coinvolgente sulla vita e sull’opera di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé, attraverso il filtro delle avventure del celebre personaggio letterario. La combinazione di elementi narrativi, visivi e animati crea un’esperienza cinematografica unica e suggestiva, che celebra il contributo dei due autori alla cultura letteraria francese.

Note positive

  • La pellicola è alquanto delicata, sia a livello di narrazione che di animazione
  • Animazione, con un tratto interessante
  • Approccio narrativo riguardo l’argomento trattato

Note negative

  • Un film d’animazione poco adatto ai più giovani
  • Assenza di uno scontro effettivo che rende la pellicola a tratti leggermente piatta.
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