![Locandina di Madame Web](https://www.locchiodelcineasta.com/wp-content/uploads/2024/02/Locandina-di-Madame-Web.webp)
I contenuti dell'articolo:
Madame Web
Titolo originale: Madame Web
Anno: 2024
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: azione, fantascienza, avventura
Casa di produzione: Columbia Pictures
Distribuzione italiana: Eagle Pictures
Durata: 116 min
Regia: S.J. Clarkson
Sceneggiatura: Matt Sazama e Burk Sharpless, Claire Parker, S.J. Clarkson
Fotografia: Duane Charles Manwiller
Montaggio: William Hoy
Musiche: Jonah Söderqvist
Attori: Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim
Trailer di Madame Web
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Il 14 febbraio 2024 il film del Sony Spider-Man Universe, prodotto dalla Columbia Pictures, approda nelle sale Italiane. Dakota Johnson è Cassandra Webb, e insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, dovranno combattere il misterioso Ezekiel Sims interpretato da Tahar Rahim.
Trama di Madame Web
“Nel frattempo, in un altro universo…”, Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.
![Le protagoniste di Madame Web](https://www.locchiodelcineasta.com/wp-content/uploads/2024/02/Madame_Web_2-jpg.webp)
Recensione di Madame Web
Nuovo anno e nuovi propositi, ma anche un nuovo film del famigerato Sony Spider-Man Universe senza Spider-Man. Ecco che a San Valentino arriva nelle sale italiane Madame Web, che parla ovviamente di un personaggio legato all’uomo ragno, più precisamente Cassandra Webb. Interpretata da Dakota Johnson (Cinquanta Sfumature di Grigio), Madame Web è ambientato in un 2003 di un universo separato dal quello che abbiamo imparato a conoscere con Venom e Morbius. Una scelta discutibile e forse insensata, complicando la sua collocazione all’interno del SSU e anticipando la certa inutilità della pellicola. Anche se quasi tutti i film della Sony usciti fino a oggi sembrano essere ambientati in un loro universo a parte senza una continuità precisa tra una pellicola e l’altra. Se ormai c’è la certezza che questo filone di film non siano granché, con Madame Web è l’ennesima conferma che la Sony dovrebbe lasciare alla Disney e i Marvel Studios la completa gestione di Spider-Man e dei personaggi a lui legati.
Dire che un trailer è migliore del film stesso è un insulto al cinema e alle persone che hanno lavorato al prodotto, ma a delle volte bisogna essere brutalmente onesti e ammettere quando alla lavorazione della pellicola a nessuno importava di come sarebbe uscito il film, ma che è stato fatto puramente per soldi e per mantenere i diritti cinematografici dei personaggi, un po’ come il Fantastici Quattro del 1994.
![Sydney Sweeney in una scena di Madame Web](https://www.locchiodelcineasta.com/wp-content/uploads/2024/02/Madame-Web-Julia-Carpenter-Sydney-Sweeney.png-1.webp)
Un film che cambia la formula del cinecomics ripescando direttamente il peggio che c’era nei primi anni 2000. Non è perché è ambientato nel 2003 bisognava renderlo brutto come un film del 2003. Una pellicola dove non c’è nulla di salvabile, con una colonna sonora satura di canzoni di Britney Spears e Beyoncé per ricordarci ulteriormente il periodo in cui è ambientato il film e dialoghi imbarazzanti farcito con inutili spiegazioni per approfondire i personaggi e la storia, ma che fa l’esatto contrario.
Sottotrame senza inizio e fine, come la presenza di Ben Parker, futuro zio Ben, e Mary Parker incinta di Peter. Una presenza messa in scena come se avesse una certa importanza, provando a imporsi come anticipazione interessante ma diventando solo una dolorosa aggiunta che rovina totalmente Spider-Man. é il primo film dove abbiamo una citazione diretta, se si può dire, all’Uomo Ragno, ma la sua storia viene totalmente stravolta, creando una nuova mitologia del ragno che ha origine in Perù, dove ci sono gruppi di superuomini che venerano dei ragni come esseri mistici.
![Tahar Rahim in una scena del film](https://www.locchiodelcineasta.com/wp-content/uploads/2024/02/madame-web-ezekiel-sims.jpg.webp)
La regia è confusionaria, senza uno stile o un idea precisa di come rappresentare le scene. Inizia come se fosse un documentario sull’Amazzonia per poi passare a scene d’azione dirette discretamente con un montaggio che non si impegna minimamente a nascondere tagli e raccordi, creando solo un insopportabile fastidio a chi vede questo film.
Non solo la regia, ma anche la sceneggiatura è altrettanto disastrosa. Tra i quattro accreditati c’è anche Burk Sharpless, lo stesso sceneggiatore di Morbius, e per rivalutare la pellicola sul vampiro vivente significa che si sono impegnati nel rendere Madame Web brutto. Almeno Morbius era consapevole di essere brutto, ma per questo godibile, Madame Web è semplicemente brutto imponendosi in modo pretenzioso a novità del genere. Non regge neanche la regola del “così brutto che è bello”, è semplicemente inguardabile. Con personaggi sterili, senza profondità e altrettanto fastidiosi, finisci per tifare quasi per il cattivo, anche se quest’ultimo è senza carisma e logica.
In Conclusione
Con il finale peggiore della storia del cinema, le nostre eroine (future) in costume, guardano dalla cima del palazzo la città e con una frase d’effetto il film si conclude. Il culmine della tortura viene raggiunto in questi ultimi minuti, dove una regia confusa e impacciata si fonde con una simil pubblicità di profumi, tra primi piani veloci e transizioni fastidiose Sony è riuscita a raggiungere nuove vette di vergogna e imbarazzo, portando al cinema l’ennesima prova che senza Spider-Man, non c’è la fa.
Note Positive
- /
Note Negative
- Regia
- Sceneggiatura
- Colonna sonora
- Personaggi
- Recitazione
- Montaggio
- Sonoro
- Fotografia