Marry Me – Sposami (2022): una rom com sconcertante

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Marry Me – Sposami

Titolo originale: Marry Me

Anno: 2022

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: commedia, musicale, romantico

Produzione: Elaine Goldsmith-Thomas, Jennifer Lopez, Benny Medina, John Rogers

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 112 min

Regia: Kat Coiro

Sceneggiatura: John Rogers, Tami Sagher, Harper Dill

Fotografia: Florian Ballhaus

Montaggio: Michael Berenbaum

Musiche: John Debney

Attori: Jennifer Lopez, Owen Wilson, Maluma, John Bradley, Sarah Silverman

Marry Me – Sposami arriva il 10 febbraio 2022 al cinema per l’Universal Pictures, un film con un cast di alto livello (Jennifer Lopez, Owen Wilson e Maluma) tratto dall’omonimo graphic novel di Bobby Crosby.

Trama di Marry Me – Sposami

Charlie Gilbert (Owen Wilson) è uno schivo insegnante di matematica che non si è più risposato dopo il divorzio dalla moglie: accetta di accompagnare la figlia Lou al concerto della superstar Kat Valdez (Jennifer Lopez), che proprio durante quell’evento si dovrebbe sposare con il cantante Bastian (Maluma). Un imprevisto creerà però una circostanza che porterà Kat a sposare proprio Charlie.

Recensione di Marry Me – Sposami

Pellicola ricca di brani musicali interpretati da Jennifer Lopez (Le Ragazze di Wall Street – Hustlers, Il Ragazzo della Porta Accanto – The Boy Next Door) e dalla star globale MALUMA, Sposami – Marry Me vede la partecipazione di Lopez nei panni della celebrità musicale Kat Valdez e di Owen Wilson (2 Single a Nozze – Wedding Crashers, Wonder) per il ruolo di Charlie Gilbert, un insegnante di matematica: due completi sconosciuti accettano di sposarsi e conoscersi solo dopo le nozze. Romanticismo fuori dai canoni per due persone totalmente diverse che sono alla ricerca di emozioni reali in un mondo che sembra fondato solo su like e followers: Sposami – Marry Me è una storia d’amore moderna che affronta il tema della celebrità, del matrimonio e dei social media.

Universal Picture Distribution

La descrizione di Marry Me – Sposami fornita dal suo distributore italiano fa subito presagire la principale criticità del film, ovvero l’inspiegabilità della circostanza che porta i due protagonisti a sposarsi, dando quindi inizio alla trama vera e propria. Leggendo la sinossi, questa circostanza appare nebulosa, dal momento che è difficile immaginare come due persone possano sposarsi in modo completamente imprevisto ma consapevole (è infatti chiaro che la situazione descritta dal film non sia quella di due sconosciuti che si ritrovano sposati dopo una nota di baldoria). Il problema è che, anche dopo aver visto sullo schermo la circostanza che porta al matrimonio tra i protagonisti, lo sconcerto non si fa meno forte: la modalità con cui Kat seleziona Charlie dalla folla, la sua decisione impulsiva di sposarlo in mondovisione e la naturalezza con cui l’uomo accetta il matrimonio istantaneo sono infatti quanto di più assurdo, inspiegato e inspiegabile si possa vedere in un cinema.

Owen Wilson e Jennifer Lopez

Ad allibire lo spettatore non è solo l’assurdità di questo evento, presentato come romantico, ma i motivi che portano Charlie a sposare Kat, con l’appoggio e addirittura l’entusiasmo di amici e familiari: le uniche ragioni per cui questo matrimonio è così ben accolto risiedono infatti nella bellezza, nella fama e nella ricchezza di una donna che Charlie non ha mai avuto modo di incontrare, tantomeno di conoscere. La sempre più pervasiva importanza dei social media è a sua volta presentata come un ostacolo al coronamento della felicità della coppia, ma non è mai messa in discussione, neanche con la leggerezza e la bonarietà che giustamente ci si aspetterebbe da una commedia romantica, genere in cui Marry Me si inserisce senza nessun tipo di successo, dal momento che la sua estrema inverosimiglianza finisce per penalizzare anche l’intrattenimento.

L’unico senso che si può trovare in questo film, che neanche le buone interpretazioni dei due protagonisti riescono a salvare, è la volontà di realizzare una specie di versione concerto di Notting Hill, in cui a tenere in piedi tutto sono le performance di Jennifer Lopez, tanto ben eseguite quanto mal inserite all’interno di una trama che si fatica a definire tale. Peggiora ulteriormente la situazione l’inconcepibile scelta di girare tutto il film con delle lenti grandangolari, che deformano costantemente i lati dell’immagine senza nessun apparente motivo.

Jennifer Lopez e Maluma

Note positive

  • Recitazione dei protagonisti

Note negative

  • Sceneggiatura
  • Regia piatta e penalizzata da ingiustificate lenti grandangolari
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