Masterclass Longtake. La crisi d’identità nel cinema di David Cronenberg

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Alla XIX edizione del Ravenna Nightmare Film Festival Andrea Chimento, critico cinematografico del Il Sole 24 Ore, direttore di Longtake e docente universitario, ha analizzato tre film del regista David Cronenberg che parlano della crisi d’identità dell’uomo contemporaneo, un’identità che entra in crisi, nel cinema del regista, in base ai mezzi di comunicazione che ci vengono presentati nelle varie pellicole.  Cronenberg filosofo del cinema contemporaneo, come è stato definito da Chimento, ha spesso trattato il tema dell’identità nei suoi film in una maniera del tutto personale che punta sul colpire visivamente lo spettatore. 

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Videodrome

Il primo film analizzato dal critico cinematografico è Videodrome, film del 1983 con James Woods (C’era una volta in America, Ogni maledetta domenica) nel ruolo del protagonista Max Renn.  Un film che diventa una metafora della nuova generazione televisiva degli anni 80, Max Renn è il proprietario di una rete TV via cavo che trasmette contenuti violenti e pornografici.

Analizzando la scena del film dell’incontro tra Max e la conduttrice radiofonica Nicki Brand, interpretata da Debbie Harry, Chimento osserva come Cronenberg mette in evidenza il cambiamento radicale dello spettatore moderno degli anni ottanta, uno spettatore che vuole vedere sempre più violenza, più contenuti pornografici ed eccitanti, quindi la televisione si adatta a soddisfare queste nuove aspettative producendo sempre più contenuti di questo tipo.  Il cinema di Cronenberg è ricco di riferimenti sessuali con i suoi film abbatte i limiti imposti per dare libero sfogo agli istinti primari dell’uomo. 

Analizzando la sequenza del dialogo tra MaxBridey si percepisce la perdita di contatto del protagonista tra ciò che è reale e ciò che finto, pensa di aver dato uno schiaffo alla ragazza che però nega che ciò sia avvenuto, inizia a confondere l’identità di chi ha davanti, per pochi secondi infatti al posto di Bridey compare Niki, quindi inizia ad entrare in questo limbo allucinogeno che prosegue nella sequenza successiva quando tiene in mano la video cassetta che si anima in maniera un po’ erotica. 

Proseguendo con l’analisi del film il critico arriva ad una delle sequenze più famose dell’opera del regista canadese. 

Max sta guardando la televisione che sta trasmettendo delle immagini del professor Brian O’Blivion, un nome non scelto a caso da Cronenberg che tradotto in italiano vuol dire oblio quindi la perdita della propria identità, ad un certo punto la televisione inizia a parlare. Chimento parla di un’allucinazione collettiva che quindi coinvolge più persone che nel quotidiano rimangono catturate dalle immagini che vedono, sia ha una sorta d’intossicazione, un consumo sempre più eccessivo della televisione, nasce un bisogno di vedere immagini violente sempre più eccessivo che porta lo spettatore a creare un rapporto più intenso con la televisione. La TV inizia a prendere vita, diventa un oggetto animato ed erotico che Max, prima inizia ad accarezzare, poi si immerge dentro di esso quasi a voler rappresentare quella voglia di far sempre più parte di questo universo che quotidianamente osserviamo attraverso uno schermo e che sempre più affascina le nostre menti. La carica sessuale della scena è rappresentata dalle enormi labbra di lei che lo chiamano a sé portando Max a inserirsi completamente all’interno. 

Arriviamo alla scena finale del film dove l’identità di Max è completamente persa, ormai è diventato il simbolo del nuovo spettatore televisivo, perché la televisione stessa reclama una “nuova carne”, ovvero la perdita della realtà a favore della finzione.  

Chimento fa un’osservazione molto interessante sulla ripetizione delle immagini, Max vede la propria morte nello schermo e poi noi ne vediamo una proiezione della stessa sequenza. Mette a confronto la visione di un film visto attraverso le video cassette e la visione di un film visto al cinema. Nel primo caso si ha la possibilità di tornare indietro e rivedere una sequenza di un film, nel secondo caso questa possibilità di riassaporare nuovamente una sequenza viene a mancare, in questo Videodrome diventa un emblema di questa nuova realtà. 

eXistenZ

Secondo film preso in analisi da Chimento è eXistenZ del 1999 .

Un film che parla nuovamente dell’incapacità di distinguere la realtà dalla finzione all’interno dell’universo virtuale che, in questa opera di Cronenberg, non è più la televisione ma il digitale, eXistenZ è una realtà dove i giocatori entrano all’interno del gioco. 

Proprio come afferma Allegra Geller, interpretata da Jennifer Jason Leigh (The hateful eight) questo non è un semplice gioco ma un’esperienza diversa dove i personaggi che ci partecipano si collegano con tutto il corpo all’interno di questo universo perdendo il senso di ciò che è reale e ciò che non lo è. Il tutto avviene attraverso un PAD che viene fatto penetrare nella carne del singolo giocatore attraverso una fessura che si trova vicino il fondoschiena. Il cavo che viene utilizzato per fare questo collegamento ricorda un cordone ombelicale, che rappresenta anche l’unico legame tra i due mondi, che li porta all’interno di questo nuovo contesto.

Una particolarità del cinema di Cronenberg sta nel fatto che non solo i personaggi perdono il senso della realtà, ma lo spettatore stesso arriva al punto che non è più in grado di fare questa distinzione tra le due cose. Questo dubbio che nasce nella mente dello spettatore è percepibile proprio nella scena finale del film dove non riusciamo a capire se ci troviamo ancora all’interno del gioco. 

A history of violence

Il terzo e ultimo film preso in analisi è molto più attuale ed è un’opera più realistica rispetto agli altri due film analizzati in precedenza, A history of violence del 2005. 

Il film inizia in un clima tranquillo, il protagonista della pellicola è Tom Stall, interpretato da Viggo Mortensen (Grenn book, Captain fantastic), un uomo sereno, con una moglie e dei figli che vive e lavora in un paese della provincia americana. 

Il critico, per mettere in evidenza il cambiamento del personaggio, inizia ad analizzare la scena di sesso tra Tom e la moglie nella prima parte del film. 

In questa prima sequenza l’atto sessuale tra i due è giocoso e sereno, un normale rapporto di coppia. Questo stato di serenità inizierà a cambiare per un’esigenza narrativa che avviene quando nel locale dove lavora il protagonista arrivano due gangster 

In questa sequenza così violenta avviene una trasformazione del personaggio, un cittadino tranquillo che reagisce a questo atto di violenza trasformandosi in un eroe, un uomo anonimo che diventa, grazie ai media, una figura di cui tutti parlano. Da qui si passa a un altro colpo di scena che darà il via alla seconda parte del film. 

Arriva nel locale un nuovo personaggio che attribuisce a Tom un’identità e un nome diverso da quello ci viene mostrato fino a ora. Tom in realtà è un gangster di nome Joey, questa rivelazione annienta quell’atmosfera di serenità iniziale e ci trascina all’interno di una realtà molto più oscura. In questa nuova realtà sia i personaggi che interagiscono con Tom sia lo spettatore, non si fidano più della persona che hanno davanti. 

Il critico parla di come questo film sia stato preso in analisi da molti storici e critici cinematografici come un film che anticipa quello che avverrà successivamente con l’11 settembre in America. L’America, come Tom, che vive in un clima tranquillo e inattaccabile, si è ritrovata vittima all’interno del proprio territorio di un attacco terroristico che ha segnato l’inizio di una nuova epoca legata alla paranoia, alla paura e alla violenza.  

Per analizzare questo cambiamento narrativo Chimento analizza la seconda scena di sesso tra la coppia.  

Rispetto alla prima scena d’intimità tra i due siamo di fronte a un atto sessuale che ha tutte le sembianze di uno stupro, l’ambiente è differente siamo sulle scale di casa, la musica è più cupa e inquietante. Quindi due momenti intimi di una coppia che evidenziano la dualità su cui il film fa leva Tom/Joey. 

Nella parte finale del film personaggi e spettatori vengono messi davanti ad una scelta, tornare a fidarsi nuovamente del personaggio di Tom nonostante si è a conoscenza del suo passato. Una scelta che nel film viene presa per tutti dalla figlia più piccola. 

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