Memento (2000): ricordati che devi morire

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memento 2000 copertina

Memento

Titolo originale: Memento

Anno: 2000

Paese: USA

Genere: Drammatico, Thriller

Produzione: Newmarket Capital Group, Team Todd, Remember Productions

Distribuzione: Istituto Luce

Durata: 113 min.

Regia: Christopher Nolan

Sceneggiatura: Christopher Nolan| Jonathan Nolan

Fotografia: Wally Pfister

Montaggio: Dody Dorn

Musiche: David Bowie, Monc, Daniel May, Quango & Sparky

Attori: Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Junior, Jorja Fox, Callum Keith Rennie, Stephen Tobolowsky

La memoria può cambiare la forma di una stanza, il colore di una macchina. I ricordi possono essere distorti; sono una nostra interpretazione, non sono la realtà; sono irrilevanti rispetto ai fatti.

Leonard Shelby

Dopo Following (1998), Christopher Nolan torna alla regia con il suo primo vero grande successo, Memento. Condivide la sceneggiatura con il fratello, Jonathan, che aveva scritto il racconto Memento Mori, da cui si ispira la storia. La pellicola ottenne un ottimo riscontro di critica venendo candidato ai Premi Oscar 2002 nella categoria miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio.

Trama di Memento

Leonard Shelby (Guy Pearce) soffre, a causa di un’aggressione, di un disturbo della memoria, amnesia anterograda, che non gli permette di ricordarsi fatti recenti. Per sopperire a questa mancanza scrive bigliettini e arriva anche a tatuarsi informazioni sulla pelle. La sua vita segue un unico scopo: vendicare l’aggressione e stupro della moglie, uccidendo il suo carnefice. Nella vicenda si intrecciano le figure di Teddy (Joe Pantoliano), apparentemente suo amico e Natalie (Carrie-Anne Moss), appena divorziatasi, che lo aiuta solo per pena. Sullo sfondo, la vicenda di Sammy Jankins, uomo che Leonard aveva aiutato prima dell’incidente e che assumerà valore centrale per lo sviluppo dell’intreccio.

Recensione di Memento

Film come MatrixDark CityIl Tredicesimo Piano e il mio film Memento mettono tutti in dubbio la natura della realtà e sulla nostra capacità di conoscerla per davvero. Sono pellicole che riflettono sullo sconvolgimento che potrebbe derivare dalla scoperta che tutto quello in cui crediamo si riveli per essere non vera

Intervista di Nolan che parla del suo film Memento

Nolan entra nella mente umana esplorandone una delle accezioni più affascinanti, la memoria. Il protagonista del film, affetto da amnesia anterograda, non riesce a ricordare i fatti avvenuti poco prima, le persone incontrate, le azioni compiute, tante da sigillarle sul proprio corpo tramite tatuaggi o su carta in infiniti post-it. E’ la malattia stessa di Shelby a dare il ritmo del film, i suoi ricordi, o meglio, non ricordi, danno vita a un loop continuo delle medesime azioni. I personaggi che si interfacciano con Leonard sono tutti connotati da un alone di mistero, non capiamo, proprio perché tutto ci è mostrato dagli occhi confusi del protagonista, se essi vogliano realmente aiutare, rendersi utili o cerchino solo di approfittare de suo disturbo. Il montaggio poi, curato da Dody Dorn (candidata premio Oscar proprio per Memento), è strabiliante. Esso segue la visione del protagonista stesso: ci sono presentate piccole frazioni di eventi che bruscamente sono stoppate e rimpiazzate da eventi cronologicamente opposti ai precedenti. Ogni scena del film difatti è interrotta dopo 15 minuti e riparte con un’altra scena di 15 minuti cronologicamente opposta a quella di prima. Il tutto prosegue illogicamente finché i pezzi di un puzzle apparentemente senza senso, si iniziano a incastrare, sia per Shelby che per lo spettatore. Proprio per questa anomali (voluta) di montaggio la casa di distribuzione ha aggiunto nelle versioni Home Video un extra che ci presenta la vicenda montata interamente in senso cronologico. Per l’innovazione nella materia presentata e per la modalità in cui viene fatto, Memento è sicuramente uno dei film più iconici del suo periodo e porta Nolan a un successo (meritato) smisurato.

Note positive

  • Montaggio stupendo
  • Interpretazione fantastica di Guy Pearce
  • Studio della mente umana tramite la malattia

Note negative

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