Pleasentiville (1998): Il colore come strumento narrativo

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Pleasantville locandina film

Pleasentiville

Anno:1998

Paese: Stati Uniti d’America

Generecommedia

Durata: 124 min

Distribuzione: New Line Cinema

Regia: Gary Ross

Sceneggiatura:Gary Ross

Montaggio: William Goldenberg

Fotografia: John Lyndley

Musiche: Randy Newman

Attori: Tobey MaguireReese WitherspoonJoan Allen, Jeff DanielsWilliam H. Macy

Trailer di Pleasantville

Nominato al premio oscar 1999, Plesentiville è una spumeggiante commedia fantastica diretta e scritta Gary Ross, al suo primo lungometraggio da regista. In seguito Gary Ross andrà a realizzare il primo capitolo della saga distopica Hunger Games e Ocean’s 8. Inoltre è l’ultimo film con l’attore J. T. Walsh, morto prima dell’uscita del lungometraggio.

Trama di Pleasentiville

Jennifer e suo fratello gemello David vivono negli anni ’90 insieme alla madre divorziato. La ragazza è piuttosto superficiale e possiede una vita sessuale e sociale molto vivace, inversamente David è timido e riservato trascorrendo le sue giornate guardando la televisione e sopratutto la sitcom degli anni ’50 Pleasantville. Durante uno dei tanti litigi i due rompono il telecomando e loro vanno così a comprare un nuovo telecamondo da un riparatore di televisori, questo però li catapulta immediatamente dentro il mondo di Pleasantville, in cui divengono i rispettivi protagonisti dello show: Bud e Mary Sue Parker.

Recensione di Pleasentiville

Quando fu pensato e scritto Pleasentville (1998) lo sceneggiatore e regista Gary Ross decise che il colore non sarebbe dovuto essere un mero elemento estetico/formale ma che doveva essere un elemento narrativo facente parte della diegesi della storia andandola a strutturare la narrazione stessa del film nell’aspetto più simbolico possibile, divenendo un elemento fondamentale per la comprensione del lungometraggio. Ambientato entro una seria americana in bianco e nero degli anni ’50, gli oggetti e i personaggi progressivamente divengono colorati e dunque la tinta narrativa influenza direttamente il comportamento e il vissuto emotivo dei personaggi, cosa che non sarebbe stato possibile mostrare se il lungometraggio fosse stato interamente a colori o in bianco e nero. Se si fosse utilizzato l’uno o l’altro e non entrambi il film avrebbe perso completamente significato narrativo poichè il colore è dentro la storia raccontata, assumendo una funzione narrativa e semantica particolare. Solo i personaggi che si innamorano o che provano forti emozioni profonde divengono colorati o sviluppano la capacità di vedere il colore in ciò che li circonda. Il colore è la rivoluzione dei tempi e il legame tra passato e futuro di una generazione che lotta per i suoi diritti interiori.

Il colore è rivolto direttamente ai personaggi in prima battuta, poi in seconda battuta lo spettatore; se i personaggi si trovano in un mondo esso stesso ibridato, questo mondo viene rappresentato attraverso delle immagini ibridate, e queste immagini ibridate riguardano anche la percezione dello spettatore.

Pleasentville è stato girato interamente a colori, in pellicola. Tutte le parti in bianco e nero sono state decolorate in post – produzione, e le immagini ibridate; tolto il colore selettivamente, dove serve, tranne in quelle dove il colore doveva rimanere. E’ una tecnica molto complessa, mascherino, cyber informatica che ritaglia l’immagine che permette di togliere il colore da tutto ciò che sta fuori dalla maschera, e di mantenerlo o anche alterarlo.

Tobey Maguire in Pleasantville
Tobey Maguire in Pleasantville

Sequenza di Pleasentville: La prima volta che un personaggio vede un oggetto colorato

La protagonista femminile del film porta nel parco nell’automobile un adolescente che vive in questa cittadina degli anni 50; in seguito del rapporto consumato tra i due il ragazzo comincia a vedere il paesaggio a colori. La ragazza porta i codici comportamenti degli anni 90, in un villaggio che è degli anni 50; sono più trasgressivi i codici e i comportamenti degli anni “futuri”. I personaggi avranno poi una relazione extra – coniugale. Raccordo in soggettiva; la musica che rinforza il significato emozionale della scena, da un lato l’avvicinamento al volto del personaggio, dall’altro la rosa colorata, che da una forte emozione che rispetta i codici del cinema classico mainstream. La consegna del latte e del giornale la mattina, con i corpi umani che prendono colori, che vedranno opposti i personaggi più tradizionali e conservatori. E’ il colore in correlazione a un desiderio; è legato alla femminilità e sessualità. Paura o avversione del colore da parte del mondo occidentale che secondo questo studioso ha definito col termine di cromofobia; la società è dominata dal potere maschile che ha sempre associato il colore a qualcosa di frivolo, superficiale, di scarsamente importante ai fini della cultura. Il tema della cromofobia è ripreso in questo film, e lo sviluppa attribuendo il colore col desiderio, ma facendo anche un lavoro sulla dimensione storica e ideologica del colore; siamo in una serie televisiva degli anni50, dove la televisione americana stava per diventare a colori, e la metafora del film è quello del passaggio al colore tra gli anni 50 e 60 dalla tv in bianco e nero a quella a colori; proprio in questi anni si iniziano a diffondersi i primi televisioni a colori negli usa, e anche i telefilm vengono realizzati a colori, per far sì che le televisioni vengano comprati a colori. Riflessione sulla dimensione ideologica del colore, facendo un’associazione tra il colore e il progresso/innovazione; rinnovamento negli anni 50 della società americana, abbandonando i codici morali e comportamentali conservatori per il passaggio a un nuovo sistema di valori morali e comportamentali che si hanno dalla fine degli anni 50 all’inizio degli anni 60, grazie anche ad es. a tutta una serie di film rivolti principalmente ai giovani, quelli che oggi si chiamano i teen – movies, la diffusione di una musica rivolta espressamente ai giovani e che contesta la musica delle vecchie generazioni, sono gli anni della nascita e diffusione del rock in roll, che darà vita a tutte le forme musicali successive, e anche la nascita di una produzione culturale estesa e diffusa attraverso diversi media, che vuole rinnovare il linguaggio e i codici della comunicazione di massa e della produzione culturale, indirizzata ai giovani; realizzazione e nascita di certi romanzi, fumetti, riviste, che sono legate ai modi nuovi di comportamenti culturali dei giovani americani degli anni 50 e 60. Pleasentville è un film molto interessante per la riflessione del cambiamento culturale che investì gli Usa tra gli anni 50 e 60.

Note positive

  • Sceneggiatura
  • Uso del colore in maniera simbolica

Note negative

  • Le interpretazioni non sempre efficaci

   

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