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Respect
Titolo originale: Respect
Anno: 2021
Genere: Biografico
Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), BRON Studios, Cinesite
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 145 minuti
Regia: Liesl Tommy
Sceneggiatura: Tracy Scott Wilson
Fotografia: Kramer Morgenthau
Montaggio: Avril Beukes
Musiche: Kris Bowers
Attori: Jennifer Hudson, Forest Whitaker, Marlon Wayans, Tituss Burgess, Audra McDonald, Mary J. Blige, Hailey Kilgore, Marc Maron, Kimberly Scott, Tate Donovan, Albert Jones
La storia biografica di Aretha Franklin che da bambina, con lo sfrenato amore per la musica, riuscirà a far sentire la sua voce, diventando la Regina del Soul. Uscirà nelle sale il 30 Settembre 2021.
Trama di Respect
Il film ripercorre la vita di Aretha Franklin, dall’infanzia al successo, mostrando come dietro al luccichio dei palchi su cui tutti la ricordano, ci sia il buio di una vita inquieta, dalla quale solo la musica poteva salvarla. Un film-musical che riporta sul grande schermo colore, verità e musica.

Recensione di Respect
1952, Detroit: Aretha Franklin ha solo 10 anni quando inizia a catturare l’attenzione dei famigliari con la sua musica. Attratta dalla voce della madre, decide di seguirla, trascorrendo i fine settimana ad esibirsi nel coro gospel, durante le predicazioni del padre, e nelle intime feste della casa natale.
Nonostante la musica jazz ci porti magicamente nell’allegra America della seconda metà del secolo scorso, già dalle prime scene si percepisce un triste velo che accompagnerà Aretha, detta Ree, per tutta la sua vita. Abusata e rimasta incinta ancora in tenera età, dovrà convivere con il peso di una faticosa maternità che, per altro, coincide con la prematura scomparsa dell’amata madre Barbara.
La ragazzina, in seguito ad un periodo di mutismo selettivo, trova nella musica l’unica forma di salvezza.
Gli abusi sessuali non solo gli unici che Aretha conosce, vive con un padre che la sovrasta, in una condizione sociale che tendeva già a schiacciarla. Si respira per l’intera durata del film la necessità di far sentire la propria voce che, non essendo ascoltata, decide di comunicare con la musica. (Suggestiva una delle scene iniziali in cui la piccola Ree chiede alla madre di “parlare cantando”, perché ciò che voleva era sentire una melodia, ad accompagnare le parole).
Aretha, spinta dal padre, incide diversi album, firmando etichette discografiche, senza trovare l’agognato successo che arriva solo verso la fine degli anni sessanta, con l’aiuto del primo compagno e manager, Ted White.
È in quegli anni che Aretha decide di dare nuova vita al brano Respect di Otis Redding, da cui il titolo del film, puntando su di sé non solo i riflettori del panorama musicale, ma diventando paladina dei diritti civili e femministi.

Con l’approdo al successo però inizia a calarsi su di lei l’ombra di quello che dice essere il suo demone. Vittima di violenze domestiche, con lo sconforto per la morte dell’amico Martin Luther King, Aretha cade nel turbinio di forti squilibri emotivi, cullandosi nell’alcool, ritrovando, solo anni dopo, la forza per combattere, aiutata dalla famiglia e dal nuovo compagno.
È la storia di un’imparagonabile artista che decide di farsi carico della voce della piccola Ree, di tutte le donne e di un popolo intero, esponendosi attraverso la sua musica. Vengono svelati i retroscena di quell’energia magica ed incommensurabile che tutti ricordano, ripensando ad Aretha Franklin sul palco.
A livello biografico ci sono dettagli a cui viene lasciato poco spazio, come gli abusi o i problemi col proprio peso e il proprio corpo, ma con una vita così piena è forse difficile approfondire tutto, garantendo a ciascun elemento la giusta dignità.
Fu la stessa Aretha Franklin a scegliere Jennifer Hudson come protagonista, e mai scelta fu più azzeccata di questa, tra la personalità e la voce che riportano, seppur non in maniera mimica, la grinta e il talento unico della cantante.

È un film che si fa portavoce di un’eterna battaglia, accompagnata qui dalle sonorità jazz e soul che contraddistinguono senza pari la musica di Aretha.
Note positive
- Musica
- Fotografia
- Battaglie sociali
- Racconto biografico
Note negative