Terrifier – L’inizio (2013). L’esordio cinematografico di un’icona

Recensione, trama, cast del film horror Terrifier - L’inizio (2013) per la regia di Damien Leone. In Italia, il film è stato distribuito direttamente in home video

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Trailer di “Terrifier – L’inizio”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Da principio All Hallow’s Eve e successivamente rinominato per il pubblico italiano in occasione dell’uscita di Terrifier 2 (2022), Terrifier – L’inizio (2013) è un horror indipendente scritto, diretto e montato da Damien Leone. Al suo esordio come regista di un lungometraggio, l’autore newyorkese tesse le fila di un film antologico formato da tre corti, due dei quali, girati e distribuiti anzitempo, sono incentrati sulla figura di Art il Clown: villain che, ideato dallo stesso Leone, diventa per la prima volta protagonista di un prodotto dal minutaggio superiore ai 60 minuti. Mancata l’uscita in sala, il film è arrivato in Italia con un’edizione in DVD pubblicata il 29 ottobre 2013.

Trama di “Terrifier – L’inizio”

Nella notte di Halloween, Sarah (Katie Maguire) è impegnata come babysitter per i giovani Tia e Tommy. Prima di andare a dormire, nell’atto di contare i dolciumi raccolti nella serata, il ragazzo trova una videocassetta priva di titolo o copertina recapitatagli casualmente da uno sconosciuto. Dopo un iniziale momento di diffidenza, la donna decide di mostrare il contenuto ai bambini. I tre, credendo si tratti di un comune film dell’orrore, assisteranno a vari cortometraggi con protagonista un inquietante clown assassino (Mike Giannelli).

Recensione di “Terrifier – L’inizio”

Nel 2013, un produttore cinematografico di poco successo navigava sul web con in mente un’idea già chiara e definita: riunire tre cortometraggi sperimentali per un film horror antologico su una videocassetta maledetta. Una posizione piuttosto convenzionale che sicuramente non innoverà la settima arte, ma che farà la fortuna di un giovane regista americano e di una nuova maschera slasher pronta a diventare un’icona (qui interpretata per un’ultima volta da un grande Mike Giannelli).

Ai già realizzati The 9th Circle (2008) e Terrifier (2011), Leone aggiunge un ulteriore progetto autonomo dove Art il Clown appare solo di sbieco e una cornice alquanto lineare che collega efficacemente l’intero impianto narrativo. Con solo la visione di Terrifier – L’inizio sarebbe ampiamente prematuro sparare sentenze su Damien Leone come regista e autore. L’ammirazione verso un cinema horror particolarmente violento e sboccato è evidente sin dalle prime scene, ma il budget così esiguo lo costringe a inquadrature pressoché statiche e a ricorrere al montaggio per far trasparire l’essenziale dinamicità del racconto. Una maggiore accuratezza visiva delle immagini girate ex novo si contrappone alla fotografia più “sporca” delle altre sequenze. Tuttavia, uno stile che appare così rudimentale e grossolano risulta calzante nel contesto a cui appartiene e si fa pregio tanto di effetti ottici comunque funzionali, quanto di un trucco prostetico addirittura sorprendente.

Nonostante i già citati limiti produttivi, il film arriva a conclusione senza grosse sbavature, esaltando una regia che si concede isolati ma significativi virtuosismi e una sceneggiatura a cui risulta difficile trasgredire.

Alle spalle del successo di pubblico ottenuto da Terrifier – L’inizio non risiede però una tecnica cinematografica innovativa o una trama particolarmente complessa. La fiducia data a Damien Leone per realizzare diversi sequel è bensì dovuta alla magnetica, inquietante e ironica presenza di Art il Clown, il quale domina lo schermo e si imprime con forza nell’immaginario degli spettatori. Un vestito da clown tinteggiato di bianco e di nero, tipiche calzature da giullare e un cappellino poggiato trasversalmente sul capo si collegano a un volto dalle raccapriccianti fattezze, torreggiato da un terribile sorriso a trentadue denti aguzzi. Come insegnano i grandi maestri, è il mutismo insito nell’animo del personaggio a renderlo ancor più spaventoso. Quest’ultimo aspetto, con grande lungimiranza, è ulteriormente affiancato a un feroce sarcasmo che segue efferati delitti o altre azioni di indicibile perfidia.

In coda all’analisi di un prodotto che solo il tempo potrà ergere a cult, decido di soffermarmi su un titolo italiano che rischia di confondere uno sguardo poco attento. A tal proposito, Damien Leone sceglie esplicitamente di non raccontare la genesi di un personaggio che insinua un costante dubbio sulla sua natura umana. Art il Clown esiste e persiste e, almeno per questo primo momento, è giusto che sia così.

In conclusione

In conclusione, sorvolando le ovvie limitazioni tipiche di un’opera prima realizzata con poco budget, Terrifier – L’inizio è un titolo che scorre abbastanza agevolmente. Damien Leone si mette in risalto come può e regala una versione definitiva di Art il Clown, una nuova maschera dell’horror destinata a diventare un cult.

Note positive

  • Trucco prostetico
  • Effetti visivi seppur rudimentali
  • Art il Clown

Note negative

  • Poco budget che limita la riuscita del film
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Matteo Tartarini
Matteo Tartarini

Laureando al DAMS ed appassionato della settima arte dal giorno zero!
Ho deciso di rischiare tutto per rincorrere il sogno di vivere scrivendo di cinema.
Non temo nulla! Cerco di essere in prima fila anche per i film peggiori, sicuro di trarne qualche insegnamento.