The Alpinist – Uno Spirito Libero (2020): Il visionario free climber Marc-André Leclerc

The Alpinist - Uno Spirito Libero locandina film

The Alpinist – Uno Spirito Libero

Titolo originale: The Alpinist

Anno: 2020

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: documentario

Casa di produzione: Red Bull Media House, Sender Films

Distribuzione: Nexo Digital

Durata: 1h 32min

Regia: Peter Mortimer, Nick Rosen

Fotografia: Jonathan Griffith, Brett Lowell, Austin Siadak

Montaggio: Josh Lowell, Joshua Steele Minor, Peter Mortimer, Fernando Villena

Musiche: Jon Cooper

Trailer italiano di The Alpinist – Uno Spirito Libero

In arrivo nelle sale italiane solo dal 7 al 9 marzo 2022, The Alpinisit – Uno Spirito Libero è un film dal sapore di libertà e spiritualità che tratta del free climber Marc-André Leclerc, un giovanissimo alpinista e amatore delle scalate senza fili e in solitaria divenuto in breve tempo un’icona mondiale dell’arte dello scalare, un uomo che ha avuto però troppo poco tempo per dedicarsi alla sua passione perendo all’età di 25 anni in Alaska, dove nel tentativo di ridiscendere la parete nord delle Mendenhall Towers, lui e il suo amico di cordata, Ryan Johnson, sono stati travolti da una valanga che li ha sotterrati nel ghiaccio, il 5 marzo 2018. Ancora oggi i loro corpi sono lì, sotto la neve e il ghiaccio della montagna dell’Alaska. A parlarci di questo sognatore – alpinista canadese abbiamo Peter Mortimer e Nick Rosen, due appassionati di alpinismo che hanno scelto il cinema e il documentario per parlare di coloro che hanno deciso di dedicare la loro vita a questo mondo, andando a mostrare al mondo le gesta di Timmy O’Neill nel documentario “Freaks da Front Range” (2003) oppure di un gruppo di aspiranti arrampicatori sul ghiaccio nel docufilm “Reel Rock 15”. Nel 2020 il duo ha realizzato The Alpinist – Uno Spirito Libero, una pellicola prodotta da Red Bull Media House in associazione con Sender Films e presentata in anteprima al Telluride Film Festival e al SXSW Film Festival.

Trama di The Alpinist – Uno Spirito Libero

Un artista della scalata. L’approccio Marc-André Leclerc rappresenta l’essenza stessa dell’avventura in solitaria. Nelle sue scalate in solitudine non porta con sé né una videocamera per far vedere successivamente al mondo le sue gesta, ma soprattutto si arrampica sulla roccia senza l’ausilio della corda vivendo in balia del pericolo, poiché nelle scalate prive di corda non si può essere un margine d’errore, perché sbagliare significa morire. Lui è un nomade, un timido e non ha mai posseduto un’auto o un cellulare, preferendo perdersi nella natura e nella spiritualità. Il regista Peter Mortimer ha dovuto faticare per tenere il passo con Marc-André Leclerc, un uomo dalla natura sfuggente e di poche parole, che ha seguito in un’epica e storica avventura in Patagonia, una scalata in grado di ridefinire il concetto di arrampicata in solitaria. The Alpinist – Uno Spirito Libero segue due anni di vita dello scalatore, attraverso riprese delle sue scalate e interviste dei suoi amici, della fidanzata e dei colleghi.

Fotogramma di The Alpinist - Uno Spirito Libero l
Fotogramma di The Alpinist – Uno Spirito Libero

Recensione di The Alpinist – Uno Spirito Libero

Un film da brividi. Assolutamente ipnotico ed elettrizzante

Marc Malkin, Variety

Da brividi, un film che tiene lo spettatore con il fiato sospeso, che crea in noi un senso di angoscia e di paura nel vedere le gesta di un folle genio, di un ragazzo alquanto sconsiderato per molti, che ha compiuto delle gesta al limite dell’impossibile. Le telecamere lo mostrano nell’arrampicarsi a mani nudi su monti ripidi e impervi, facendoci ben capire che a proteggerlo dalla morte c’è solo il destino e la sua forza fisica e mentale, perché Marc-André Leclerc non ha appigli di salvezza, ma lui rimane attaccato alla roccia, sospesa nel vuoto, solo grazie alle sue mani, alle prese che ha nel giocare con le montagne, che comprende nel più totale spiritualismo. Noi lo vediamo in imprese sconsiderate e soffriamo per lui, indimenticabili sono le sequenze visive in cui assistiamo al giovane arrampicarsi sull’acqua ghiacciata, una cascata di ghiaccio che non è minimamente appoggiata alla roccia e che lo tiene sospeso per puro miracolo, perché se per puro caso un pezzo di ghiaccio è più sottile, lui precipiterebbe nell’abisso. Marc-André Leclerc è colui che inconsciamente sfida le leggi della natura.

Il cineasta Peter Mortimer non rimane impassibile dinanzi alla storia ma entra in scena più volte, dimostrando la sua passione nel seguire questo personaggio e soprattutto la difficoltà di riuscire a stargli dietro e a comprenderlo realmente, dato che l’arrampicatore è sfuggente, un uomo di poche parole, poco interessato a essere ripreso soprattutto durante le sue solitarie poiché come dichiara al regista come faccio a fare una solitaria se sono seguito da delle videocamere? In questa riflessione dell’artista della montagna ci denota la natura vera e proprio di questo giovane, un uomo non interessato alle gesta o ai record, al far vedere le sue potenzialità al mondo, ma lui vuole vivere la natura, vuole sentirla, farsi avvolgere dalla meraviglia del creato. Lui non cerca solo l’impresa ma la concezione spirituale della scalata, vuole perdersi dentro di questa e uscire da questa esperienza arricchito, questo è ciò a cui Marc-André Leclerc è interessato non al mostrarsi ma al sentire.

Fotogramma di The Alpinist - Uno Spirito Libero l
Fotogramma di The Alpinist – Uno Spirito Libero l

Per seguire le sue gesta il regista ha intervistato personaggi vicini all’uomo come Brette Harrington, Alex Honnold, Reinhold Messner e Barry Blanchard. Tutte le loro dichiarazioni sono prive di quel sentimento di tristezza per il destino del giovane talento della scalata, per un semplice motivo il film è stato girato prima della morte Marc-André Leclerc, poco prima di questo evento poiché, alla fine la pellicola, giunge quel momento che nessuno del cast voleva narrare, fa effetto il momento in cui il cineasta riceve la chiamata di Brette, la fidanza dello scalatore, che informa che Leclerc è disperso in Alaska. Peter Mortimer giunge sui monti del Mendenhall Towers e la videocamera inquadra un pezzo di corda rossa, un elemento che fa comprendere come i due siano morti e si trovino sepolti sotto la neve. Un momento pieno di emozione e di dramma, perché il tutto viene scoperto in diretta, perché il film non è girato a posteri ma in tempo reale.

Note positive

  • Fotografia
  • Regia

Note negative

  • /

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