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The bear 4
Titolo originale: The Bear
Anno: 2025
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: Commedia
Casa di Produzione: FX Productions
Distribuzione italiana: Disney+
Ideatore: Christopher Storer
Showrunner: Joanna Calo
Stagione: 4
Puntate: 10
Regia: Christopher Storer, Janicza Bravo, Ayo Edebiri
Sceneggiatura: Christopher Storer, Joanna Calo, Karen Joseph Adcock, Catherine Schetina, Rene Gube, Ayo Edebiri, Lionel Boyce
Fotografia: Andrew Wehde
Montaggio: Joanna Naugle, Adam Epstein
Musica: Josh Senior
Attori: Jeremy Allen White, Ayo Edebiri, Ebon Moss-Bachrach, Abby Elliott, Lionel Boyce, Liza Colón-Zayas, Matty Matheson, Oliver Platt, Molly Gordon, Jamie Lee Curtis, Bob Odenkirk, Josh Hartnett, Rob Reiner
Trailer di “The bear 4”
Informazioni sulla stagione e dove vederla in streaming
FX aveva rinnovato la serie in segreto, tanto che le riprese della terza e della quarta stagione si sono sovrapposte per qualche mese. Giunti all’annuncio dell’uscita ufficiale di quest’ultima season, erano già state girate e completate più di 16 puntate su un totale di 20. La quarta stagione di The Bear (tutti i 10 episodi) è disponibile sulla piattaforma di streaming online Disney+ dal 26 giugno 2025.
Trama di “The bear 4”
La quarta stagione di The Bear riprende la narrazione dei fatti dopo la recensione negativa ricevuta dal Chicago Tribune. Lo zio di Carmy, Jimmy (Oliver Platt), nonché suo unico investitore, lancia un ultimatum allo chef con scadenza di lì a due mesi per recuperare i soldi persi e risollevare il ristorante. Inizia così una corsa contro il tempo, personaggio principale della serie fin dalla prima puntata della prima stagione, ostacolata dai dubbi e dalle problematiche dei singoli personaggi. Carmy (Jeremy Allen White) scopre finalmente le sue emozioni, capisce i suoi veri desideri (fino ad allora secondari) e apre il suo cuore, sia in amore che in famiglia. Sydney (Ayo Edebiri) si trova di fronte ad una scelta per lei fondamentale: spiccare il volo in un altro ristorante nella speranza di poter crescere in autonomia o rimanere al The Bear con la sua famiglia e tentare il tutto per tutto prima che siano costretti a chiudere baracca? Infine Richie (Ebon Moss-MachRach), che teme costantemente di non essere abbastanza per sua figlia, e Nat (Abby Elliott), che prova l’esperienza di diventare madre nel bel mezzo del caos del The Bear.
Riuscirà lo staff più tenace di Chicago a guadagnarsi la tanto desiderata stella o tutto il cuore del mondo non basterà a cambiare un destino quasi già scritto?
Recensione di “The bear 4”
The Bear 4 suggella alla perfezione un percorso di catarsi durato 4 stagioni (e che speriamo non abbia fine) che ha portato i nostri personaggi ad essere le versioni più umane, empatiche e sensibili di loro stessi. Il ristorante, durante questa stagione, diventa dimora di emozioni pure e i ragazzi dello staff si uniscono in un unico cuore pulsante. Carmy diventa artefice del suo destino, decide di abbracciare le sue emozioni e di non respingere più né l’amore né il dolore: nella nona puntata accade qualcosa di magico con sua madre, dove l’uno di fronte all’altro decidono di perdonarsi e amarsi senza più remore o rancori; riprende il rapporto con Claire, se pur a suo modo, e le riconosce i meriti della loro complessa ma duratura relazione; nell’ultima puntata decide di lasciare il ristorante, il che diventa un punto sia conclusivo che di svolta per il ristorante stesso, ammettendo a se stesso e senza colpevolizzarsi che il sogno è svanito, la magia non c’è più.
I Berzatto inizialmente ci insegnano il caos, il rumore, la confusione di suoni ed emozioni, l’assenza di libertà ma anche di regole, e Carmy ne è l’esempio lampante: il suo caos interiore si rispecchia sul ristorante e la brigata fino al punto di non ritorno, fino a quando non ci si guarda dentro. Le disfunzioni delle famiglie di origine diventano motivo di fuga nel lavoro che diventa a sua volta e inevitabilmente “casa“. Dovremo passare attraverso i malumori di Carmy, le frasi non dette di Syd o le urla di Richie per poter arrivare all’ultima puntata: piangere e abbracciarsi liberamente in segno d’amore e di rispetto, essere spudoratamente sinceri gli uni con gli altri, esprimere le proprie emozioni e non fingere di saperle gestire inalzando un muro di rabbia e rancore, potersi dire liberamente che ci si ama.
Tutti a loro modo coniugano lavoro e famiglia fin dal primo momento, tanto che i confini si assottigliano sempre di più fino alla trasformazione dell’ultima nella prima: la famiglia del lavoro diventa quella vera, quella che si sono scelti da adulti, quella che le loro versioni di oggi vogliono come sostegno, come compagna, come amore e come casa.
In conclusione
The Bear 4 è la perfetta conclusione di un capitolo che fondamentalmente parla poco di cucina e tanto di emozioni umane, dimostrando come alla fine quando ci si sente a casa si è liberi di essere se stessi sempre e in qualsiasi circostanza. The Bear è casa. I Bear sono famiglia.
Note positive
- cinematografia
- Fotografia
- Performance attoriali
- Sviluppo della narrazione
- Comunicazione diretta
Note negative
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Regia |
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Fotografia |
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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Interpretazione |
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4.4
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