The Book of Boba Fett (2021): una stagione confusa

the book of boba fett locandina

The Book of Boba Fett

Titolo originale: The Book of Boba Fett

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Fantascienza

Casa di Produzione: Lucasfilm

Distribuzione: Disney Plus

Ideatore: Jon Favreau

Stagione: 1

Puntate: 7

Attori: Temuera Morrison, Ming-Na Wen, Matt Berry, David Pasquesi, Carey Jones, Frank Trigg, Collin Hymes, Jennifer Beals, Marlon Aquino, Andrea Bartlow, Pedro Pascal, Sophie Thatcher, Jordan Bolger, Robert Rodriguez

Trailer italiano della prima stagione di The Book of Boba Fett

Annunciata a sorpresa nei post credit dell’episodio finale della seconda stagione di The Mandalorian, The Book of Boba Fett vede il ritorno in scena di uno dei più iconici personaggi dell’universo di Star Wars, ovvero il cacciatore di taglie Boba Fett, visto brevemente nella trilogia originale di Lucas, e divenuto famoso grazie alla serie The Clone Wars e ai fumetti, soprattutto quelle storie escluse dalla continuity ufficiale e racchiuse all’interno del marchio Star Wars Legends, nato quando la Walt Disney ha acquisito la Lucasfilm. Per riprendere il personaggio in mano e reintrodurlo nel nuovo universo espanso targato Disney, Jon Favreau ha optato per introdurlo all’interno della serie di successo The Mandalorian, precisamente nel Capitolo 9: Lo sceriffo, divenendo da quel momento uno dei personaggi cardine dello show. A vestire i panni del cacciatore di taglie troviamo Temuera Morrison, colui che aveva già indossato i panni del mandaloriano in The Mandalorian sostituendo Jeremy Bulloch che aveva interpretato il personaggio nel film L’Impero colpisce ancora (1980) e Il ritorno dello Jedi (1983), pellicola in cui il personaggio sembrava perdere la vita sul pianeta di Tatooine, in cui era finito nella pancia del Sarlacc, una creatura onnivora semi-senziente simile a una pianta, dopo uno scontro con Skywalker, Leila Organa e Ian Solo.

Il Mandaloriano e Ashoka in The Book of Boba Fett
Il Mandaloriano e Ashoka in The Book of Boba Fett

The Book of Boba Fett, la seconda serie live action di Guerre Stellari, fa parte, insieme alla serie di prossima uscita Ahsoka, dell’universo espanso The Mandalorian, che rientra all’interno di un progetto volto a riparare gli errori di trama della trilogia Disney (2015 – 2019), film che hanno mostrato dei fatti senza dare spiegazioni al pubblico, che è rimasto perplesso (negativamente) e pieno di domande, ancora prive di risposta. Favreau e Dave Filoni, tramite serie live – action e animate, sono stati chiamati dalla casa di Topolino per riparare questi danni, cercando di creare una narrazione in grado di riparare tutti i buchi di trama presenti nella trilogia di J. J. Abrams, e per questo motivo si trovano a dover narrare lo spazio oscuro e sconosciuto che va dal momento in cui nasce la Nuova Repubblica fino al momento in cui questa cade nuovamente per mano del misterioso Primo Ordine, l’antenato dell’Impero Galattico, governato dal Leader Supremo Snoke. I due creativi riusciranno in questa impresa? Speriamo di sì, anche se ciò vorrà dire la produzione di molte storie a fumetti, romanzi e numerose serie tv, come il prodotto d’animazione Star Wars: The Bad Batch o Star Wars Resistance, anch’essi ambientato all’interno di questo spazio temporale.

Trama di The Book of Boba Fett

Cinque anni dopo gli eventi del Ritorno dello Jedi, Boba Feet è il nuovo Daimyo di Tatooine, dopo aver conquistato il palazzo di Bib Fortuna, successore del famoso Jabba The Hunt’s. Al fianco dell’ex cacciatore di taglie e assassino troviamo la mercenaria Fennec Shand (Ming-Na Wen), divenuta sua amica, consigliera e alleata. I due però per mantenere il potere e rivendicare il territorio del Mos Espa dovranno lottare con tutte le loro forze al fine di fermare il sindaco Mok Shaiz, i Pyke e dei boss che vogliono creare un traffico di una spezia sul luogo, al fine di un loro tornaconto personale. Boba Fett riuscirà a farsi degli alleati e a vincere questa complessa battaglia?

Ming-Na Wen e Temuera Morrison in The Book of Boba Fett
Ming-Na Wen e Temuera Morrison in The Book of Boba Fett

Recensione di The Book of Boba Fett

Jabba ha governato con paura. Ho intenzione di governare con rispetto

Cit. Boba Fett – The Book of Boba Fett

Una stagione strana, che funziona nonostante le sue imperfezioni a livello organico, perché se da un lato tecnico la serie è ineccepibile, la stessa cosa non possiamo dichiarare a livello di struttura e d’intenti. The Book of Boba Fett inizia bene, sfruttando un modello narrativo chiaro e semplice: da un lato troviamo dei flashback, mostrati in maniera fin troppo didascalica, e dall’altra parte abbiamo l’attualità, dove il cacciatore di taglie e Shand devono comprendere e far loro il mondo di Tatooine, una landa selvaggia e fuorilegge, dove asserire il proprio controllo e ottenere la stima dei cittadini è piuttosto complesso, soprattutto ora che ci sono dei personaggi loschi, che vogliono sfruttare quel territorio a favore del loro tornaconto personale, in primis il sindaco intenzionato a dar vita a un commercio basato su una spezia non meglio identificata e spiegata nella serie, che cita in maniera evidente l’universo di Dune.

Le prime quattro puntante usano questa strutturata con un montaggio alternato che mostra i due spaccati di vita, facendoci scoprire così come colui che tutti credevano morto all’interno della bestia sia ancora viva e vegeto e concentrandoci su cosa abbia fatto per sopravvivere in quei cinque anni, prima di conoscere il Mandaloriano e il piccolo Grogu. Le prime quattro puntante possiedono un loro mood e tono ben preciso, un western autoriale agli spaghetti western de Il Buono, Il Brutto e il Cattivo di Sergio Leone, richiamato sia in svariate scene sia nella colonna sonora de The Book of Boba Fett, dove udiamo un coro cantare proprio nello stile della pellicola del 1966. Fino al Capitolo 4: La tempesta (ovvero per ¾ di serie) la struttura drammaturgica è chiara e netta: mostrare il passato e il modo in cui Boba riuscirà a imporre la sua leadership su Tatooine, il tutto sfruttando uno stile narrativo interessante a livello di racconto, ove il silenzio e gli sguardi, intensi e carismatici di Temuera Morrison, vengono resi protagonisti indiscussi della scena, tanto che i dialoghi, specialmente nel passato, vengono quasi del tutto eliminati per creare un’atmosfera accattivante e mitologica. Peccato che dalla quinta puntata tutto cambia.

Il Mandaloriano in The Book of Boba Fett
Il Mandaloriano in The Book of Boba Fett

Capitolo 5: Il ritorno del Mandaloriano è la puntata di rottura, un episodio che segna la fine di The book of Boba Fett e immette il pubblico entro The Mandalorian terza stagione, perché da questo momento il protagonista della serie cede il suo ruolo Din Djarin che diviene definitivamente il vero Mandaloriano di Star Wars, mettendo in ombra la forza e il valore dell’anziano cacciatore di taglie, che per tutta la stagione non ci viene mai mostrato come un uomo invincibile, anzi la sua forza risulta alquanto mediocre, sbagliando svariate volte scelta e appoggiandosi spesso e volentieri nelle mani dei suoi alleati. Comunque Din Djarin irrompe in maniera preponderante all’interno dello show e insieme a lui l’universo di The Mandalorian entra egoisticamente nella trama offuscando il mondo di Tatooine, non a caso assistiamo anche al ritorno di Luke Skywalker e di Grogu, con degli interessanti collegamenti alla trilogia Disney del 2015. Il problema non è che le puntate dalla 5 alla 7 siano fatte male ma che annullano The Book of Boba Fett, dato che lo spettatore non vede più il suo vero protagonista ma anzi, assiste a storie importantissime per la serie madre, tanto che se qualcuno guardava la serie di Boba Fett senza aver visto The Mandalorian, non può più continuare la visione ma è costretto a recuperare tutte e due le stagioni di questa, inoltre se un fan di The Mandalorian non voleva guardare The Book of Boba Fett, non potrà non farlo perché ci sono degli eventi importantissimi al fine della storia su Din Djarin, in cui troviamo un’evoluzione dei personaggi che non è mai avvenuta, in tale velocità, nello show vero e proprio; cosa alquanto assurda.

Lo spettatore avrebbe voluto scoprire Boba Fett, ma la sua storia viene trascurata, dando la sensazione che Jon Favreau non sapesse cosa raccontare su questo personaggio, così ha fregato i fan, creando quattro puntate di The Book of Boba Fett, tre per The Mandalorian e un ibrido. Noi avremmo voluto vederlo crescere, avremmo voluto vedere Boba Fett nel mentre imparava a cavalcare il Rancor e creava con questo un legame, avremmo voluto vedere il momento pre – incontro con Din Djarin o le sue avventure con Fennec, ma il tutto è stato nascosto, evitato al fine di narrare una storia più grande, al fine d’introdurre fatti rilevanti per la storia “principale” e di preparare il terreno per la serie di Ashoka, in cui mi aspetto di rincontrare Maestro Luke e il Mandaloriano e probabilmente lo stesso Fett.

In conclusione

The Book of Boba Fett inizia bene, possedendo un’ottima regia e dei buoni effetti speciali, anche lo stile narrativo era interessante, peccato che con l’entrata in scena di Din Djarin il mood e il tono di narrazione è diventato quello classico della serie The Mandalorian, la quale ha annullato tutte le ultime puntante della nuova serie di Star Wars, dando la sensazione che Favreu non sapesse cosa narrare e come riempire i restanti episodi, nonostante poteva raccontare molti eventi e creare uno scontro tra il nuovo capo Daimyo e la mafia locale, una guerra che è stata presente solo in una puntata, avvincente si, ma che non approfondisce Boba, che rimane un personaggio alquanto poco tridimensionale. Peccato.

Note positive

  • Tecnica registica
  • Musica

Note negative

  • Struttura della serie
  • Alcuni momenti sono troppo didascalici come quando vediamo Boba Fett entrare nella capsula di bacta, che diviene simbolo, di “ora arriva il flashback”

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