The Lure: il primo musical polacco è una rivisitazione macabra della Sirenetta

The Lure

Titolo originale: Córki Dancingu

Anno: 2015

Paese: Polonia

Genere: Horror, Musical, Thriller, Commedia, Cinema fantastico

Produzione: WFDiF

Distribuzione: Kino Świat

Durata: 92 min

Regia: Agnieszka Smoczyńska

Sceneggiatura: Robert Bolesto

Fotografia: Jakub Kijowski

Montaggio: Jarosław Kamiński

Musiche: Barbara Wrońska, Zuzanna Wrońska, Marcin Macuk

Attori: Marta Mazurek, Michalina Olszańska, Kinga Preis, Jakub Gierszal

Trailer di The Lure

The Lure è il primo lungometraggio di Agnieszka Smoczynska e detiene un primato assoluto: è il primo musical della cinematografia polacca. Uscito in madrepatria il giorno di Natale del 2015 e un mese dopo portato al Sundance Film Festival, il film ha spaccato in due il giudizio della critica e del pubblico. Ritorna in Italia grazie alla 32a Edizione del Trieste Film Festival, il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale. Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il festival continua a essere da quasi trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti al pubblico italiano. Un ponte che mette in contatto il cinema dalle diverse latitudini dell’Europa, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.

Trama di The Lure

Ambientato negli anni Ottanta, la storia segue due giovani sirene che, dopo aver conosciuto una gruppo di musicisti, entrano a far parte della programmazione serale di un night club di Varsavia. Piuttosto che divorare la band, le sirene iniziano a suonare lì, principalmente come spogliarelliste e cantanti di backup. Le sirene compongono presto un loro numero The Lure, con la band che le sostiene. Tuttavia, Argento inizia a innamorarsi del bassista Mietek, che la vede solo come un pesce e non come una donna. Questo spinge la sirena ad affrontare una dolorosa operazione per avere le gambe. Dorata, d’altra parte, mantiene la sua natura primordiale e, sebbene possa indossare abiti umani e vivere con una famiglia umana, non può resistere a nutrirsi di persone. Quando quest’ultima incontra la versione metal di Tritone, questo la informa che se sua sorella si innamora e il suo amore sposa qualcun altro, si trasformerà in schiuma di mare. Ma soprattutto se le sarà tolta la coda, perderà la voce. Questa decisione spingerà il legame delle sorelle al limite, portandole a scelte crudeli e sanguinose.

Recensione di The Lure

The Lure è una rivisitazione moderna e contorta della Sirenetta, che prende elementi della storia di Hans Christian Andersen e li fonde in modo bizzarro con diversi generi per creare un’esperienza unica e francamente folle. Chiunque entrerà a contatto con questo film morirà entro sette giorni. No scherzo. Quello di cui avete bisogno è una buona dose di elasticità mentale e una propensione al weird, ma soprattutto la pazienza di guardarlo più volte. Questo perché non è né un dramma, né una commedia musicale, né un horror bensì un mix di tutti questi generi; e alla prima visione può risultare decisamente confusionario e sconvolgente. Partiamo dall’essenza: la regista Agnieszka Smoczynska si è ispirata alla figura classica della sirenetta, reinterpretando la celebre fiaba in maniera molto personale. Le figure chiave del film sono le due sorelle Argento e Dorata, la prima rappresenta la visione della sirenetta di Andersen, una giovane donna che per amore di un uomo sulla terraferma rinuncia alla propria natura marina fino a morirne. La seconda invece è fedele alle sirene della mitologia classica di Omero, e rappresenta la tentazione, quella irrefrenabile spinta dal desiderio di conoscenza che porta irrimediabilmente alla perdita della ragione. La relazione tra le due sorelle è un elemento fondamentale del film, queste infatti vengono rappresentate come due extraterrestri, incapaci di vivere l’una senza l’altra perché sole rappresentanti del loro ceppo.

Le metafore di Omero e Andersen sono solo un punto di partenza però, e ci introducono in un mondo volutamente kitsch, con personaggi al limite del grottesco all’interno di locali notturni della Polonia comunista. Appena arrivate le due sirene vengono esposte, usate e abusate come dei giocattoli della Barbie, ma in una delle scene chiave del film in cui danzano in maniera ipnotica Córki Dancingu (dal titolo del film) rivendicano sé stesse e il diritto alla propria individualità. Questo forte contrasto tra l’innocenza e la natura contraddittoria delle loro personalità non viene mai completamente sviluppato nelle scene, ma riescono comunque ad emergere le forti tematiche trattate. Il film ridicolizza le fantasie maschili, dissacra l’ideale dell’amore eterosessuale ed eterno e trova senza dubbio una dimensione universale, poiché è un’immagine iniziatica del passaggio verso la maturità. Le sirene rappresentano anche due modi diversi di reagire all’emarginazione da parte della società. Argento cerca di integrarsi ma è votata al sacrificio, mentre Dorata sceglie di reagire all’incompatibilità con violenza rimanendo fedele a se stessa, ma comunque vittima della società che la emargina.

Spostandoci sulla parte tecnica, The Lure vanta un incredibile fascino visivo. La fotografia curata da Jakub Kijowski riesce a mescolare diversi elementi a suo favore, utilizzando le luci a sostegno dell’atmosfera. La scelta di determinate immagini abbraccia lo stile dei videoclip musicali, con l’accelerazione ritmica tipica degli anni ‘80 e l’uso frequente di inquadrature brevi con movimenti di macchina più ricercati e complessi. Inoltre l’uso degli effetti speciali per le code delle sirene sono davvero d’esempio per molte pellicole body horror. Quest’ultime sono realizzate davvero bene con squame di pesce iperrealistiche e colorazioni traslucide impeccabili. Non si può dire lo stesso della trama e della parte musicale. Infatti non tutte le performance sono di livello e il film sembra non riuscire a decidere se questi intermezzi siano diegetici o meno, a volte integrandoli con forza. La trama è sommersa da comportamenti privi di spiegazione che rovinano inevitabilmente il flusso della narrazione. Diventa davvero difficile affrontare ogni tipo di emozione quando il film evita qualsiasi comportamento riconoscibile. Un peccato perché verso la fine il film ritorna, mostrandoci una vera connessione emotiva tra Dorata e Argento. Alla fine sento di consigliare The Lure, non solo perché è il primo musical polacco ma anche per le scelte audaci e ambiziose che intraprende. Queste decisioni hanno un eco maggiore del diluvio di stranezze e meritano decisamente più attenzione.

Note positive

  • La regia ambiziosa di Agnieszka Smoczynska
  • Il comparto visivo e la fotografia di Jakub Kijowski
  • Le interpretazioni attoriali

Note negative

  • Flusso narrativo debole e buchi di trama
  • Parte musical non integrata bene

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