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The Midnight Sky
Titolo originale: The Midnight Sky
Anno: 2020
Paese: Stati Uniti D’America
Genere: Fantascienza, Drammatico
Produzione: Anonymous Content, Netflix, Smokehouse Pictures, Syndicate Entertainment, Truenorth Productions
Distribuzione: Netflix
Durata: 1h 58m
Regia: George Clooney
Sceneggiatura: Mark L. Smith
Fotografia: Martin Ruhe
Montaggio: Stephen Mirrione
Musiche: Alexandre Desplat
Attori: George Clooney, Felicity Jones, Kyle Chandler, Sophie Rundle, Ethan Peck, David Oyelowo, Miriam Shor, Demian Bichir, Tim Russ, Tiffany Boone, Edan Hayhurst, Atli Óskar Fjalarsson
Tratto dal romanzo di Lily Brooks – Dalton del 2016, La Distanza tra le Stelle, The Midnight Sky segna il debutto su Netflix della casa di produzione Smokehouse Pictures, cofondata all’attore e regista George Clooney e dal produttore Grant Heslov, che ha ottenuto in passato un premio oscar con il lungometraggio Argo (2012, Ben Affleck)
Per realizzare il suo film postapocalittico Clooney si affida a una troupe di fedeli che lo hanno già aiutato nelle sue regie come il direttore della fotografia Martin Ruhe, la costumista Jenny Eagan, lo scenografo Jim Bissell e i supervisore agli effetti speciali come Matt Kasmir e Chris Lawrence. Al montaggio troviamo il premio oscar per Traffic Stephen Mirrione, il tutto arricchito dalla musica di Alexandre Desplat due volte premio oscar e compositore de La forma dell’acqua – The Shape of Water. Lo stesso comparto attoriale possiede grandi nomi come la candidata agli Academy Award Felicity Jones (La teoria del tutto) oppure Globe David Oyelowo ( Selma – La strada per la libertà) senza dimenticare Demián Bichir (Per una vita migliore). Come esordiente invece rintracciamo la bambina di otto anni Caoilinn Springal che farà la spalla attoriale a George Clooney in scena.
Trama di The Midnight Sky
Circolo polare artico, Osservatorio Barbeau. Febbraio 2049. Tre settimane dopo l’evacuazione del centro scientifico a causa di una misteriosa catastrofe mondiale, un vecchio scienziato malato e in fin di vita è da solo all’interno dell’impianto tecnologico in attesa della fine. Un giorno scopre che una missione spaziale è ancora attiva e che l’equipaggio si sta dirigendo verso il pianeta terra ignari di ciò che è accaduto al pianeta terreste. L’astronave è la Aether, che ritorna dal viaggio sul pianeta k-23, luogo in cui l’essere umano potrebbe vivere normalmente. Lo scienziato dovrà trovare un modo per poter comunicare con gli astronauti e impedirgli di ritornare a casa. Nel frattempo l’anziano Augustine scopre all’interno del laboratorio una bambina di nome Iris che non è evacuata con il resto della gente.
The Midnight Sky sul set THE MIDNIGHT SKY (2020) Kyle Chandler as Michell. Cr. Philippe Antonello
Recensione di The Midnight Sky
Se volessi morire subito, verrei con voi
The Midnight Sky
The Midnight Sky (2020) ricerca una nuova modalità narrativa per andare a narrare al pubblico gli eventi che porteranno il pianeta Terra e la vita in essa alla fine, entro un evento catastrofico lasciato fin dall’incipit nell’ombra nonostante ciò è possibile intuire attraverso qualche battuta del personaggio di Augustine che il disastro ecologico è stato causato dagli esseri umani e non da qualche variazione naturale. George Clooney porta sullo schermo una storia cosmica di speranza e di semplice umanità attraverso due archi narrativi che si ricollegano prepotentemente nel finale, che seppur poteva rischiare di essere banale riesce a dare al pubblico un buon colpo di scena che racchiude tematicamente il senso stesso della pellicola. Nella prima storia abbiamo il rapporto di un uomo in fin di vita con una bambina di otto anni evidentemente traumatizzata che ricercano una connessione umana tra di loro, nella secondo arco siamo entro un film prettamente fantascientifico con gli astronauti alla ricerca della via verso casa e che si imbattono nei classici problemi meccanici e di comunicazione. La parte dedicata alla spazio ricade in maniera importante dentro il già visto e gli stessi astronauti risultano dei personaggi poco approfonditi, causando nello spettatore poco interesse nella loro storia.
Girato con una telecamera dal grande formato come la Arri Alexa 65 millimetri e con un notevole dispiego di effetti digitale, The Midnight Sky dona quel senso di desolazione e di lotta per sopravvivere grazie alla fotografia ma anche alla sceneggiatura incantevole e perfetta per la storia come il ghiacciaio di Vatnajökull, la più grande calotta glaciale dell’Islanda, luogo in cui la troupe non ha dovuto ricreare la neve o le tempeste ma queste erano già ben presenti in quel luogo abbandonato dall’uomo. Tutto ciò ha reso ancora più complesso la performance della’attore/regista Clooney che ha ben interpretato i panni del protagonista.
Il ghiaccio che si vede sulla mia barba è vero. Quando rientravo per una decina di minuti e si scioglieva, bastava che salissi su una motoslitta dopo aver spruzzato un po’ d’acqua sulla barba e in pochi secondi era di nuovo ghiacciata. Se mi toglievo la maschera per girare una scena mi si congelavano le palpebre in 30 secondi e non riuscivo più ad aprire gli occhi. In quelle sequenze si poteva lavorare per un minuto al massimo
George Clooney
La fotografia e gli effetti speciali donano alla pellicola un suo fascino tecnico apprezzabile e d’indubbio valore artistico ma nonostante anche una regia pulita e priva di pecche The Midnight Sky risulta un film incapace di emozionare e di catturare realmente l’interesse dello spettatore che si ritrova davanti a sé un film incolore che nella sua buona fattura tecnica non riesce a donare quell’empatia con i personaggi da cui rimaniamo ben presto distaccati. Ciò è causato in maniera evidente dal vero tallone d’Achille della storia ovvero una sceneggiatura piuttosto debole che ricade in pecche di verosimiglianza sopratutto nel viaggio dell’anziano scienziato malato con una bambina di otto anni all’interno della tempesta di neve e di gelo in un mondo in cui l’aria è sempre più irrespirabile. Nel viaggio nella desolazione Augustine si ritrova ad affrontare sfide da cui non dovrebbe uscirne vivo e ciò toglie l’elemento di verosimiglianza alla vicenda. Detto ciò il tema giunge pienamente allo spettatore dato che The Midnight Sky alla fine non è altro che un film che riguarda il passato e le colpe di un padre e dei suoi rimpianti, questi saranno i suoi veri compagni di viaggio nei suoi ultimi giorni da uomo sulla terra.
In conclusione The Midnight Sky è un film che può intrattenervi durante la visione se amata il genere postapocalittico ma sicuramente non è una di quelle pellicola in grado di lasciare qualcosa al pubblico dopo la visione, divenendo un opera dimenticabile all’interno del catalago di Netflix.
Note positive
- Scenografia
- Interpretazione di Clooney
- Effetti speciali
Note negative
- Mancanza di verosimiglianza narrativa
- Assenza di empatia
- La storia spaziale è già vista
- Mancanza di emozione