The Raid – Redeption: La purezza dell’azione

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The Raid – Redemption

Anno: 2011

Paese: Indonesia

Genere: Azione

Casa di produzione: PT. Merantau Films, XYZ Films, Sony Pictures

Prodotto da: Ario Sagantoro

Durata: 1 hr 41 min (101 min)

Regia: Gareth Evans

Sceneggiatura: Gareth Evans

Montaggio: Gareth Evans

Dop: Matt Flannery

Musiche: Mike Shinoda

Attori: Iko Uwais, Donny Alamsya, Ray Sahetapi, Yayan Ruhian, Pierre Gruno, Joe Taslim, Iang Darmawan, Tegar Satrya, Eka “Piranha” Rahmadia, Verdi Solaiman, Ananda George

Trama di The Raid – Redemption

Una squadra di poliziotti decide di compiere una retata all’interno di un palazzo pullulante dei peggiori criminali latitanti della città, ma l’azione ben presto muta in massacro. Come in un videogioco a livelli, gli uomini di legge procedono di piano in piano con avversari sempre più forti fino all’antagonista finale.

Nel bel mezzo dello scontro, il sergente Jaka (Joe Taslim) fa quello che può per ritrovare il fratello, braccio destro del boss che possiede il rifugio, il pericoloso Tama Riyadi (Ray Sahetapi).

Recensione di The Raid – Redemption

Il tema dell’assedio tanto caro a John Carpenter prende vita in un film d’azione iper-cinetico e ultra-violento che ha tutte le carte in regola per attirare anche quegli spettatori non particolarmente avvezzi al genere. Con una struttura narrativa da videogame picchiaduro, il regista gallese trasferitosi in Indonesia Gareth Evans conferisce al suo action un’aura horror ben evocata dall’oscuro e claustrofobico squallore degli interni o dai dettagli truculenti delle scene di combattimento all’arma bianca o a colpi d’arma da fuoco.

Le scene di lotta si basano sull’arte marziale del Pencak Silat, e sono ciò che rende il film entusiasmante per la loro spettacolarità e ferocia. I combattimenti sono tutti molto realistici, fluidi e comprensibili, e le splendide coreografie sono state curate direttamente dal protagonista del film, Iko Uwais (la giovane recluta Rama).

Scopri la recensione del seguito del film The Raid calcando sul link

Iko Uwais in The Raid – Redemption
Una scena di The Raid – Redemption

La sceneggiatura è praticamente inesistente e i personaggi sono figurine di carta, ma in fondo va bene così, perché The Raid – Redemption è un film che vuole essere spettacolo dell’emozione forte e del conflitto corporeo che più tangibile di così non si può. Tuttavia Evans è bravissimo a non dare al risultato l’aspetto di una semplice rissa di massa, e a ogni esplosione di violenza intervalla dei momenti di calma che portano la tensione a livelli supremi.

Pur con un budget ai minimi termini di spesa (poco più di un milione di dollari), The Raid è un cult assoluto del cinema indonesiano, pronto a impartire solidissime lezioni di messa in scena a un cinema action hollywoodiano che ha perso la sua fisicità a favore di un digitale sempre più freddo e alienante.

Per i suoi contenuti forti e la tensione spesso insostenibile, The Raid – Redemption è stato vietato ai minori di 18 anni in Italia. La colonna sonora è firmata dal Mike Shinoda dei Linkin Park.

NOTE POSITIVE

  • Gareth Evans è bravo a creare e mantenere la tensione alta tra un combattimento e una scena di quiete
  • Le scene d’azione sono superbe, le coreografie curate maniacalmente
  • La fotografia di stampo orrorifico che valorizza la claustrofobia degli interni e i dettagli più truculenti
  • Il montaggio sempre fluido e attento al ritmo

NOTE NEGATIVE

  • Sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi praticamente assenti, ma piegati con abilità alle esigenze della messa in scena
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