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Lupin III – Il castello di Cagliostro
Titolo originale: ルパン三世 カリオストロの城 Rupan Sansei: Kariosutoro no shiro
Anno: 1979
Paese di Produzione: Giappone
Genere: animazione, azione, avventura, commedia, sentimentale
Casa di produzione: TMS Entertainment
Distribuzione: Mediaset, Prime Video, Yamato Video
Durata: 100min
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki, Haruya Yamazaki
Soggetto: Monkey Punch
Montaggio: Mitsutoshi Tsurubuchi
Fotografia: Hirokata Takahashi
Character Design: Hayao Miyazaki, Yasuo Ōtsuka
Musica: Yūji Ōno
Doppiatori Originali: Yasuo Yamada, Eiko Masuyama, Kiyoshi Kobayashi, Makio Inoue, Gorō Naya, Sumi Shimamoto, Tarō Ishida, Ichirō Nagai, Tadamichi Tsuneizumi, Kōhei Miyauchi
Doppiatori Italiani (2007): Roberto Del Giudice, Alessandra Korompay, Sandro Pellegrini, Antonio Palumbo, Rodolfo Bianchi, Benedetta Ponticelli, Ivo De Palma, Marco Balbi, Dario Oppoido, Antonio Paiola
All’esordio alla regia, nel lontano 1979, l’ormai leggendario Hayao Miyazaki riprende uno dei personaggi più conosciuti della televisione giapponese di tutti i tempi, personaggio a cui lui stesso aveva lavorato in precedenza nella prima storica serie animata del 1971. Stiamo ovviamente parlando del personaggio di Lupin III.

Tu aspetta qui, vado a fare a pezzi il tuo caro signor Ladro!
Conte Cagliostro – Lupin III – Il castello di Cagliostro (1979)
Trama Lupin III – Il castello di Cagliostro
Lupin e Jigen hanno rintracciato la fonte delle banconote false che stanno mettendo in ginocchio l’economia mondiale: il piccolo paese di Cagliostro, governato dall’omonimo conte. Tra le mura di pietra del suo castello, il conte tiene imprigionata la bella principessa Clarisse, che conosce la chiave per un tesoro di ricchezza inimmaginabile.


Il premio cui ambisco è un tesoro di grande valore che un mago cattivo tiene chiuso in cima ad un’alta torre. Damigella, permetti a questo umile ladro di portarlo via.
Lupin III – Lupin III – Il castello di Cagliostro (1979)
Recensione di Lupin III – Il castello di Cagliostro
Prima della fondazione dello Studio Ghibli e di scrivere e poi dirigere Nausicaä della Valle del vento (1984), Hayao Miyazaki si prepara all’esordio alla regia con un film che avrebbe riscritto la mitologia di uno dei personaggi più longevi e più famosi del Giappone stesso trasformandolo nell’eroe romantico che tutti noi abbiamo imparato ad amare. Avendo già lavorato in precedenza ad alcuni episodi della storica prima serie, Miyazaki rivoluziona il personaggio di Lupin III scrivendo una favola romantica che rimarrà sempre nell’immaginario collettivo non solo nei fan del ladro gentiluomo ma di tutti gli amanti della settima arte. Basta solo la sequenza iniziale a fare ammagliare qualunque spettatore.
Sin dai primi minuti, Miyazaki, ci mostra cos’è (e cosa sarà) la sua idea di cinema con delle inquadrature squisitamente cinematografiche, i grandi campi lunghi e l’importanza di mischiare la bellezza dell’ambiente circostante con la musica per dare una sensazione quasi poetica. Ma unito a tutto questo ci regala una delle sequenze d’azione, ancora oggi, ritenuta una delle migliori di tutti i tempi non solo per un film d’animazione, sequenza che è stata lodata dallo stesso Steven Spielberg. Inoltre, Miyazaki dà un taglio netto alle vicende e al personaggio di Lupin III con una impronta più personale “smussando” gli angoli al personaggio creato da Monkey Punch pur mantenendo comunque lo spirito e le caratteristiche basilari.


Il Catello di Cagliostro è una fiaba mascherata da un misterioso intreccio spionistico: C’è la principessa in pericolo imprigionata nel castello, il suo crudele carceriere, il nobile cavaliere che deve liberarla e per non farci mancare nulla è presente anche un inestimabile tesoro nascosto. L’abilità di Miyazaki sta nel raccontare in modo magistrale questa insolita storia d’amore, una storia d’amore tra due persone molto diverse tra di loro ma che già dal loro primo magnetico incontro con quella atmosfera particolarmente dolce e romantica, resa ancora più incredibile e memorabile dalla musica, dove i due personaggi mettono in evidenza quello che manca all’altro.
La storia scritta da Miyazaki è un intreccio strutturato in modo impeccabile, con dei personaggi ben definiti dove lo spettatore riesce ad immedesimarsi facilmente sia che questa sia la prima avventura con Lupin III, sia agli affezionati della serie tv classica. Il reparto tecnico è davvero invidiabile, le animazioni sono fluide e pulite e la musica è superba, ma il punto di forza del film è proprio la regia che con una impronta fortemente cinematografica e il suo equilibrio tra comicità, romanticismo e azione fa capire sin da subito a qualsiasi spettatore che sta ammirando un film con una vera e propria identità.
Uccidere, o essere ucciso. Per centinaia d’anni è stato così. Riposa in pace. Amen.
Lupin III – Lupin III – Il castello di Cagliostro (1979)
In conclusione
Il Castello di Cagliostro (1979) non è solamente il semplice esordio alla regia di un artista che avrebbe rivoluzionato l’animazione giapponese, e non è anche la classica avventura del ladro più famoso di tutti i tempi, ma è una vera e propria perla della settima arte dove un artista è riuscito a far vedere al mondo, per la prima volta, la sua grande poetica.
Note positive
- Tutto il comparto tecnico e visivo è di qualità
- La regia di Miyazaki
- L’equilibrio tra romanticismo, commedia e intrattenimento
- Il rapporto tra Clarisse e Lupin III
- La nascita del Lupin ladro gentiluomo
Note negative
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