Trash – La leggenda della piramide magica (2020): il tentativo Pixar made in Italy

Trash - La leggenda della piramide magica

Trash – La leggenda della piramide magica

Titolo originale: Trash – La leggenda della piramide magica

Anno: 2020

Paese: Italia

Genere: Animazione

Casa di produzione: Al One S.r.l

Distribuzione: Notorious Pictures

Durata : 88 minuti

Regia: Francesco Dafano, Luca Della Grotta

Fotografia: Simone Moglie

Montaggio: Arzu Volkan

Musiche: Matteo Buzzanca

Doppiaggio: Christian Iansante, Roberto Stocchi, Alessandro Carloni, Luca Dal Fabbro, Gio Giò Rapattoni, Pasquale Anselmo

Trailer TRASH 2020

Dopo essere passato per il Festival del Cinema di Roma (Alice nella città), l’uscita in sala del primo film da regista di Luca della Grotta e Francesco Dafano, distribuito da Notorious Pictures dal 16 ottobre 2020, è stata davvero sfortunata, dato che pochi grandi schermi hanno deciso di riproporlo durante questa riapertura post zona rossa. Nonostante ciò è, al momento, recuperabile sia in Home video sia a noleggio, su alcune piattaforme streaming come Amazon Prime Video e Chili.

Trama di Trash – La leggenda della piramide magica

Bubbles e Slim sono due rifiuti logori e ammaccati che vagabondano per le strade della metropoli, l’uno (Slim) sconsolato e pragmatico, l’altro speranzoso e fiducioso riguardo la “leggenda” della piramide magica, unico posto dove potranno finalmente avere una seconda vita. Girovagando incontreranno una scatola “atipica” di nome Spark proseguendo con questa il loro viaggio.

Trash, la leggenda della piramide magica recensione
Trash, la leggenda della piramide magica recensione

Recensione di Trash – La leggenda della piramide magica

Nonostante il tema dei rifiuti sia pressoché trasversale per ogni paese del globo, qui in Italia, in particolar modo a Roma, risulta quotidianamente al centro del dibattito pubblico, rivelandosi una problematica sostanziale. Della Grotta e Dafano perciò riprendono una realtà e una situazione lapalissiana, provando ad addolcirla o quantomeno a usarla per intrattenere attraverso dei protagonisti reietti, disinteressanti e a prima vista nauseanti per chi è costretto a conviverci tutti i giorni. Un’operazione quindi che risulta interessante sia nella realizzazione di un cartone modello pixar “made in Italy” ma anche nel tentativo di rappresentare un fenomeno così tangibile sotto una veste del tutto atipica. La forza del lungometraggio animato risiede proprio in tale sperimentazione e ricerca tecnico/narrativa, nella quale si provano a superare le barriere e i limiti posti da tabù legati al genere cinematografico, purtroppo ancora presenti nella società italiana.

Il tema portante del racconto è la creazione del proprio destino senza mai arrendersi alla sorte avversa, per ottenere una seconda possibilità, quando si è anche disposti a rifiutarla senza rimpianti. Quello che ci ha convinto immediatamente è il punto di vista da cui un tema così complesso è trattato: i rifiuti. Nell’universo che raccontiamo sono proprio i contenitori di cartone, plastica o vetro a essere i nostri protagonisti, i nostri eroi. Sono loro a prendere vita in questo mondo notturno, lontano da occhi umani. La loro seconda occasione è identificata con il concetto di riciclo, riutilizzo. Visto dai protagonisti quasi come una chimera, e allo stesso tempo massima aspirazione, per dei contenitori che non vogliono altro se non tornare a essere utili, “portatori”. Una storia di questo tipo non poteva che svolgersi in una grande città, con le sue luci calde e i suoi neon. Una città immensa per degli oggetti alti pochi centimetri. Un luogo dove la strada, oltre a essere un ambiente fisico, diventa un simbolo di viaggio, rendendo la storia un’avventura “on the road”

Luca della Grotta e Francesco Dafano

Trash – La leggenda della piramide magica dunque è un film forse troppo poco consistente, data l’enorme mole di materiale narrativo offerta da un soggetto simile, ma che con le risorse a disposizione riesce comunque ad avere dei protagonisti simpatici e irriverenti, tutti con una propria identità ben costruita. Ciononostante ci sarebbe voluto un po’ più di coraggio nello storytelling e nell’evoluzione degli stessi caratteri, così da evitare in alcuni frangenti di farli stonare con l’ambientazione.

Spark – Un personaggio del film Trash (2020)

In conclusione

La prima prova dei due cineasti rimane un film da apprezzare, poiché è davvero raro assistere a tali tentativi di scardinare le tendenze produttive e socio/culturali dello spettatore medio nostrano, motivo per cui il lavoro di questi artisti diviene ancor più dispendioso e per questo meritevole di un’attenta visione.

Note Positive

  • Sperimentazione tecnica
  • Tentativo di scardinare le tendenze produttive
  • Caratterizzazione dei personaggi
  • Rivisitazione di un fenomeno quotidiano

Note Negative

  • Mancanza di sostanza
  • Storytelling in alcuni casi stonante con l’ambientazione
  • Poco materiale narrativo utilizzato

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