Troll (2022): una fiaba della tradizione norvegese in chiave moderna

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Troll

Titolo originale: Troll

Anno: 2022

Paese: Norvegia

Genere: Azione, Avventura, Fantastico

Produzione: Motion Blur Films

Distribuzione: Netflix

Durata: 101 minuti

Regia: Roar Uthaug

Sceneggiatura: Espen Aukan

Fotografia: Jallo Faber

Montaggio: Christoffer Heie, Jens Peder Hertzberg

Musiche: Johannes Ringen

Attori: Ine Marie Wilmann, Kim S. Falck-Jorgensen, Mads Sjøgård Pettersen, Gard B. Eidsvold, Pål Richard Lunderby, Pål Anders Nordvi, Eric Vorenholt

Trailer di Troll – 2022

“Troll” è un film del 2022 che appartiene al genere dei disaster movie, diretto da Roar Uthaug. La pellicola, diffusa su Netflix, si basa su leggende misteriose, circolate negli anni, su questi “mostri della montagna”, molto in voga nelle terre norvegesi.

Trama di Troll

Nella remota montagna di Dovre, una gigantesca creatura intrappolata per migliaia di anni si risveglia distruggendo tutto ciò che incontra sul suo cammino verso la capitale della Norvegia. Come fermare qualcosa che dovrebbe esistere solamente nel folklore norvegese?

Fotogramma di Troll
Fotogramma di Troll

Recensione di Troll

Questo film rappresenta la tradizione delle fiabe nordiche che si unisce e si mescola al genere disaster movie. In questo modo è possibile definire “Troll” del cineasta norvegese Roar Uthaug (Dagmar – L’anima dei vichinghi, 2012; Tomb Raider, 2018). La pellicola si rifa espressamente al alcuni dei pilastri del genere, come King Kong e Godzilla, più volte citate all’interno del lungometraggio, ma si differenzia da questi per il tentativo di andare a creare una storia più credibile e maggiormente sensata. Tale approccio lo intuiamo fin dalla scena iniziale, in cui un padre narra a sua figlia un’antica leggenda sulla presunta esistenza dei Troll, mostruosi giganti nascosti al di sotto delle montagne.

La pellicola però, seppur si poggia su dei buoni presupporti narrativi iniziali, non riesce a risultare pienamente riuscita. Il tema dell’ambientalismo, usato come mezzo per esigenze di trama, non convince e la sua utilità non viene mai realmente spiegata. I personaggi, i quali spaziano dalla solita eroina (una palenteologa) che deve salvare il mondo e il suo aiutante, un segretario del governo, rappresentano in pieno i cliché che il pubblico si aspetta. L’impressione è che si sarebbe potuto fare molto di meglio puntando più sull’aspetto umano del Troll, rendendolo il vero protagonista della storia, ma ciò non avviene, anzi abbiamo un uso eccessivo degli effetti speciali, usati essenzialmente per stupire il pubblico e coprire i vari buchi di trama. L’infarcimento di riferimenti alla cultura pop non fanno altro che alleggerire e disturbare, in parte, lo spettatore, distraendone la visione. I paesaggi nordici, seppur d’effetto, non sono abbastanza visto che a essi non è stata abbinata un’azione degna. L’intero film sembra volersi spostare su “binari” diversi ma, purtroppo, non ci riesce mai. Su “Troll”, alla fine, pesano come un masso le aspettative (mai soddisfatte) rendendolo, di fatto, solo uno dei tanti.

Fotogramma di Troll
Fotogramma di Troll

In Conclusione

“Troll” rappresenta un buono spunto per lo sviluppo di questo tipo di film perché, senza troppi errori banali, sarebbe stato una bella boccata d’aria fresca in un panorama cinematografico noioso.

Note positive

  • L’idea di utilizzare la tradizione di fiabe nordiche
  • L’aspetto umano del Troll
  • I paesaggi nordici

Note negative

  • L’inconsistenza della trama
  • Personaggi fin troppo stereotipati
  • La scelta di non approfondire la psicologia del “Troll”

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